Diritto dell’Unione Europea, bocciature frequenti se non si segue

Agli esami di Diritto dell’Unione Europea, prof. Roberto Mastroianni, c’è un silenzio irreale. Le prime file sono quasi vuote, gli studenti, con la testa china sui manuali, sono tutti concentrati nel mezzo dell’aula. Uno strano colpo d’occhio, un corpo unico di ragazzi che si avvolge e si proietta unanime verso la cattedra. “Diciamo che non è un caso – dice Gianna Minardi, studentessa al quinto anno – La disciplina mette un po’ di soggezione e restare così compatti e uniti fa sentire protetti. Inoltre, cerchiamo di ripetere insieme, scambiandoci battute e riflessioni su come si svolge la prova”. La materia è considerata ‘ostile’ dagli studenti. A spaventare non sono gli argomenti da studiare ma il modo in cui si svolgono le sedute d’esame. “Durante i corsi la disciplina entusiasma – ammette Procolo Parisi – e devia da quello che in realtà avviene durante le prove. Oggi c’è una vera e propria selezione, la maggior parte di noi va a casa senza aver ottenuto un buon risultato. Siamo all’ultimo anno, digerire la bocciatura è dura”. “La prima battuta d’arresto ad un passo dalla laurea – racconta Gelsomina Zoppoli – Sapevo che il docente era esigente, conoscevo la media dei voti attributi dalla cattedra ma proprio non mi aspettavo di dover ritornare a gennaio. Alcuni colleghi hanno rinunciato al voto perché basso, non vale la pena rovinare la media per un esame tutto sommato semplice”. Dello stesso parere Maira Nappi: “Ho rifiutato 21 perché sarebbe stato il voto più basso del libretto. Non ho seguito i corsi e questo mi ha penalizzato. Il docente tiene molto alle sue spiegazioni e pone domande mirate. L’esame è particolareggiato. Da domani andrò a lezione, devo scoprire quali siano gli argomenti da approfondire”. Fa eccezione Filippo Palumbo: “Mi guardano tutti come se fossi un marziano – commenta l’unico 30 del giorno – Il segreto? Seguire le lezioni e studiare contemporaneamente, confrontando appunti e manuale. La materia è bella e se affrontata con il giusto ottimismo dà grandi soddisfazioni. Inutile farsi impaurire dai racconti dei colleghi”. Qualche stop forzato anche agli esami di Istituzioni di Diritto Privato, prof. Gabriello Piazza. La disciplina dà sempre parecchi grattacapi agli studenti del primo anno. “Privato è sempre Privato – afferma Maria Pia Geranio – Più cerchi di pensare positivo e più l’andamento agli esami smentisce il buonumore. Purtroppo la materia è realmente difficile e per quanto uno studente possa essere bravo, al primo anno si commettono comunque degli errori. Sono stata bocciata perché imprecisa su alcune disposizioni del Codice Civile. Dovrò ripresentarmi nella prossima sessione, proprio non ci voleva”. Stessa sorte per Vincenzo Iannuzzi, invitato a ripresentarsi perché poco credibile nell’esposizione delle obbligazioni: “Detta così, fa veramente paura, eppure il collaboratore alla cattedra ha usato proprio queste parole. Sono deluso, è la prima bocciatura. Da matricola, è ancora più dura da mandare giù. Eppure me l’avevano detto, gli esami del secondo semestre sono i più difficili. Affermo che è verissimo”. Per questo consiglia alle neo-matricole di “sostenere più discipline possibili al primo semestre. I mesi dopo saranno duri, meglio affrontarli con qualche esame in più come alleato”. Non ha avuto particolari difficoltà Lucrezia Girolamo, primo 27 del giorno: “Il prof. Piazza è davvero il migliore – dichiara la studentessa – E’ disponibile e sa come mettere a proprio agio una ragazzina alle prime armi. Sono molto soddisfatta della prova, è la ricompensa di tanti sacrifici. Ho studiato tantissimo, in questi casi o studi o sei fuori. Questo è un esame che deve entrarti dentro e coinvolgerti”. 
Voti bassi a
Procedura Civile
Bilancio positivo agli esami di Procedura Civile, prof. Ferruccio Auletta. Non che i voti siano alti, ma il numero di bocciati è nettamente calato rispetto agli anni precedenti. “Forse perché oggi siamo in pochi – dice Annamaria Solimeo – e alcuni di noi sostengono l’esame per la seconda volta. Non posso proprio lamentarmi, torno a casa con 24, un sogno, considerando che la prima volta sono stata bocciata, senza possibilità d’appello”. “Sono contento – commenta Mariano Procida – Torno a casa con 21, non è un voto brillante, la media ne risentirà, ma meglio che ritornare. Questa scia positiva potrebbe esaurirsi e proprio non ce la farei a stare altri quattro mesi sui manuali di Procedura. Accontentarmi oggi non mi crea alcun fastidio”. La pensa così anche Giovanna, primo 18 della seduta: “Felice di aver firmato la mia condanna a non poter più avere almeno 105 all’esame di laurea. Al sol pensiero di ritornare a casa e riprendere lo studio mi sarei sentita male. Questo è il voto più basso della mia carriera universitaria e lo accetto con il sorriso. Sai quanti colleghi hanno ripetuto l’esame tre volte? Oggi sono stata fortunata, ho addirittura voglia di festeggiare”. 
Si alza di gran lunga la media dei voti agli esami di Diritto Amministrativo, prof. Ferdinando Pinto. “Sarà il mio argomento di laurea – spiega Valeriana Orbello, primo 28 del giorno – tenevo tanto ad un voto alto. Il professore è davvero bravo, spiega benissimo e grazie agli appunti delle lezioni ho preparato l’esame in soli due mesi. Una soddisfazione che mi proietta già alla tesi”. “E’ uno degli ultimi esami – dice Giustina Petracciuolo – e per fortuna è andato bene. Ho lasciato questa disciplina alla fine, volevo capire di quanto riuscissi ad alzare la media. Tutto sommato 27 non è così male, posso procedere spedita verso le ultime prove”. E’ in aula solo per dare un’occhiata Giuseppe: “Frequento il corso, a gennaio sarà il mio turno, non vorrei arrivare impreparato. Sono qui per raccogliere informazioni, il docente in aula sembra molto disponibile, volevo vedere come si comporta durante la prova. Devo dire che il suo atteggiamento mi ha confortato, la prossima sessione sarò qui sicuramente più tranquillo”.
(Su.Lu.)
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