Ecdl, corso obbligatorio da tre crediti Cancellata la penale di 5 euro a bocciatura

Esame di Addestramento informatico a pagamento. Esauriti i fondi del progetto “Campus Campania” che provvedeva a finanziare il corso “Ecdl” relativo all’acquisizione della Patente europea del computer, sino a qualche giorno fa gli studenti della Facoltà di Sociologia erano costretti a pagare per le loro bocciature: 5 euro, il costo di ogni modulo non superato, da un paio d’anni completamente a carico dei ragazzi. Una cifra simbolica, che però ha fatto urlare allo scandalo, inducendo la rappresentanza studentesca di Sociologia a veementi proteste in Rettorato. “L’Aica, la società privata che gestisce il corso, potrebbe ‘lucrare’ sugli esami: la prova finale, infatti, non corrisponde ai contenuti delle lezioni in aula. Il nostro timore è che la società volutamente aumenti la difficoltà degli esami”, si legge nella missiva degli studenti presentata alla segreteria del Rettore. Pronta, anzi prontissima la replica dell’Ufficio, che da un giorno all’altro ha eliminato la tassa e promosso il rimborso delle quote già versate.
Fondamentale del primo anno da tre crediti, l’esame di Addestramento informatico abilita al conseguimento – sebbene parziale – della Patente europea del computer. Il programma, infatti, prevede il superamento di quattro moduli (Elementi d’informatica, Word, Internet, Excel o Access) a fronte dei sette complessivi. Per sostenerlo, “gli studenti devono prenotarsi partecipando a un bando di concorso, al termine del quale vengono inseriti in una graduatoria dove hanno precedenza i vecchi immatricolati. Il corso – racconta Antonio Chianese, consigliere di Facoltà per il gruppo Compagni di Viaggio – si svolge ogni mese; i partecipanti sono trenta e il docente è esterno alla Facoltà”. A detta dei ragazzi, “le lezioni sono solo teoriche, perché non possiamo usufruire della nostra sala informatica che dispone appena di dieci postazioni funzionanti. Accade così che nella prova finale, che si svolge a Monte Sant’Angelo e a cui possono prenotarsi sino a novanta persone, meno della metà degli studenti riesce a passare l’esame. Le domande, infatti, sono molto difficili e diverse dagli argomenti spiegati a lezione”. 
Oltre al danno, anche la beffa. Da quando sono terminati i fondi di Campus Campania, agli studenti è toccato perfino pagare per ogni modulo non superato. “Si poteva sbagliare un solo modulo e una sola volta, dopodiché per ogni errore c’era la ‘penale’ dei 5 euro. Il dramma è che c’è chi non riesce a laurearsi per questo esame, dopo averlo sostenuto anche dieci volte”, chiosa Rosario D’Angelo, rappresentante degli studenti in Consiglio d’Ateneo per Compagni di Viaggio. Di qui la decisione di porre la faccenda all’attenzione della preside Enrica Amaturo e del rettore Guido Trombetti. “In due giorni – fa sapere Michele Langella, anche lui membro del Parlamentino degli studenti – abbiamo raccolto più di seicento firme. La preside Amaturo, disponibile a risolvere la questione, ci ha però spiegato che è di competenza del Rettorato, dal momento che ha stipulato un contratto con la società per tutte le 13 Facoltà dell’Ateneo”. 
In attesa di corredare il documento con altre firme, verso la fine di marzo la rappresentanza inoltra al Rettore una prima petizione con una serie di richieste, tra cui in primis l’abolizione della “penale” di 5 euro, seguita dalla proposta di istituire una disciplina di Addestramento informatico nella Facoltà di Sociologia, con docenti propri ed esami in sede, oppure di rendere facoltativo l’esame. Improvviso, invece, il colpo di scena. “Nel giorno stesso in cui abbiamo presentato il documento siamo stati contattati dalla segreteria del Rettore, che ci ha comunicato l’abolizione dei 5 euro e la possibilità del rimborso per chi ha già pagato nel corso dei due anni, previa esibizione della ricevuta. In ogni caso – riporta Langella – ci stiamo adoperando affinché la restituzione del danaro avvenga anche per gli studenti che non hanno conservato la ricevuta di pagamento”.
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