Protestano gli studenti della Facoltà di Lingue alle prese con l’esame di Economia aziendale. “Nelle ultime sessioni ci sono stati più bocciati che promossi, questi ultimi solo con voti bassi – dichiarano i ragazzi – Non è giusto che la media si abbassi per un esame non caratterizzante il nostro corso di studi”. Di tutt’altro avviso il titolare della cattedra in questione, il prof. Roberto Maglio: “nell’ultima seduta d’esame, tenutasi il 14 settembre, su ottantacinque studenti presenti, ben cinquantanove hanno superato l’esame e, di questi, venticinque hanno riportato una votazione da 27 in su, con 13 candidati che hanno conseguito una valutazione compresa tra il 30 e il 30 e lode”.
Da circa tre anni l’esame di Economia aziendale prevede unicamente una prova scritta, costituita in parte da domande a risposta multipla in parte da quesiti a risposta aperta. Per superarla, bisogna ottenere un certo punteggio, che può variare da seduta in seduta. “Non abbiamo ancora capito il sistema di valutazione – sostengono gli studenti – Pare che per ogni risposta esatta si abbia un punto, che viene sottratto in caso di errore; zero punti se si lascia il quesito in bianco. Ma non è sempre così, ragion per cui molto spesso non ci troviamo con i conti. Inoltre, non abbiamo capito quanto valgano le domande aperte. A proposito di queste, se non si risponde con le stesse parole del libro o dei lucidi proposti a lezione, il docente le conteggia come errore, per cui molti studenti preferiscono passare oltre”.
I ragazzi sono franchi: “per noi di Lingue risulta difficile studiare le materie economiche”. “Non a caso – riferiscono – passano più facilmente l’esame coloro che provengono dal liceo scientifico o dalla ragioneria”. E raccontano: “quando Economia aziendale era solamente orale, non c’era affatto questa media di bocciati e di voti bassi. Ecco spiegato perché ad ogni sessione diventiamo sempre più numerosi”. “Contestiamo, pertanto la forma scritta: vorremmo che l’esame fosse solo orale, perché reputiamo che dal contraddittorio si evinca meglio la nostra preparazione”.
Laconico il prof. Maglio: “Economia aziendale è un esame a scelta. L’altissimo numero di studenti che lo inseriscono nel proprio piano di studi testimonia l’attenzione che prestiamo alle esigenze dei ragazzi”. E, a conferma delle sua parole, aggiunge: “i dati di settembre parlano chiaro. La nostra cattedra, poi, consente di sostenere l’esame anche se non si è prenotati. Inoltre, lo studente respinto può sostenere nuovamente l’esame nelle sedute successive della stessa sessione”.
Da circa tre anni l’esame di Economia aziendale prevede unicamente una prova scritta, costituita in parte da domande a risposta multipla in parte da quesiti a risposta aperta. Per superarla, bisogna ottenere un certo punteggio, che può variare da seduta in seduta. “Non abbiamo ancora capito il sistema di valutazione – sostengono gli studenti – Pare che per ogni risposta esatta si abbia un punto, che viene sottratto in caso di errore; zero punti se si lascia il quesito in bianco. Ma non è sempre così, ragion per cui molto spesso non ci troviamo con i conti. Inoltre, non abbiamo capito quanto valgano le domande aperte. A proposito di queste, se non si risponde con le stesse parole del libro o dei lucidi proposti a lezione, il docente le conteggia come errore, per cui molti studenti preferiscono passare oltre”.
I ragazzi sono franchi: “per noi di Lingue risulta difficile studiare le materie economiche”. “Non a caso – riferiscono – passano più facilmente l’esame coloro che provengono dal liceo scientifico o dalla ragioneria”. E raccontano: “quando Economia aziendale era solamente orale, non c’era affatto questa media di bocciati e di voti bassi. Ecco spiegato perché ad ogni sessione diventiamo sempre più numerosi”. “Contestiamo, pertanto la forma scritta: vorremmo che l’esame fosse solo orale, perché reputiamo che dal contraddittorio si evinca meglio la nostra preparazione”.
Laconico il prof. Maglio: “Economia aziendale è un esame a scelta. L’altissimo numero di studenti che lo inseriscono nel proprio piano di studi testimonia l’attenzione che prestiamo alle esigenze dei ragazzi”. E, a conferma delle sua parole, aggiunge: “i dati di settembre parlano chiaro. La nostra cattedra, poi, consente di sostenere l’esame anche se non si è prenotati. Inoltre, lo studente respinto può sostenere nuovamente l’esame nelle sedute successive della stessa sessione”.