Elette le rappresentanze studentesche nelle commissioni paritetiche

Elette, il 21 ottobre, le rappresentanze studentesche nelle Commissioni Paritetiche per i diversi Corsi di Laurea: Marianna Iannaccone a Lingue per la Comunicazione e Cooperazione internazionale, Anna Amiranda a Conservazione e Restauro di Beni Culturali, Giorgia Trapani e Mariavittoria Amitrano Veniero a Giurisprudenza, Pasquale Romano a Scienze del Servizio Sociale, Rosanna Barone a Scienze della Comunicazione, Antonio Gigante a Scienze dell’Educazione e Andrea Morelli a Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva. Ulteriori elezioni sono state indette il 22 novembre alle 9.30, per le rappresentanze nei corsi di Laurea ancora vacanti. Ovvero per le Triennali in Turismo per i Beni Culturali, Lingue e Culture Moderne e Conservazione dei Beni Culturali e le Magistrali in Scienze della Formazione Primaria, Programmazione, Amministrazione e gestione delle Politiche Sociali, Scienze Pedagogiche, Comunicazione Pubblica d’Impresa, Imprenditoria e creatività per Cinema, Teatro e Televisione, Formazione e Scienze Umane per l’insegnamento, Archeologia e Storia dell’Arte. Due dei rappresentanti neoeletti parlano di problematiche e iniziative dei rispettivi corsi.
A Psicologia
ottimi docenti 
ma va rivista 
l’organizzazione
 didattica
“Manca un’organizzazione che tenga conto delle esigenze degli studenti”, afferma Andrea Morelli, neoeletto per il Corso di Laurea in Psicologia Cognitiva. I problemi sorgono a causa della maggioranza di docenti esterni all’Ateneo: “i quali presentano necessità particolari, poiché provenienti da altre Università campane o del nord Italia, che non collimano con le nostre”. Lo studente è al terzo anno e si è già battuto per risolvere i problemi organizzativi: “durante il percorso abbiamo parlato più volte ai docenti delle nostre difficoltà, con scarsi risultati”. Un esempio è la concentrazione, per il terzo anno, di esami al secondo semestre: “ne abbiamo quattro o cinque, cui si aggiungono tesi di laurea e tirocinio, mentre al primo semestre dobbiamo superare solo un’idoneità ed un esame abbastanza facile”. Psicologia si divide in due rami: “Ergonomia Cognitiva e Risorse umane. Gli studenti del primo ramo hanno riscontrato questo problema, quelli del secondo il problema inverso”. Andrea racconta un caso eclatante: “un docente in particolare, del quale preferisco non fare il nome, non ha mai risposto ad un’e-mail, non si è presentato il giorno dell’esame, né alla convalida dello stesso. Non dedicando tempo alle nostre richieste, ha preferito promuoverci tutti, con un metodo di valutazione opinabile. Io credo che se non si ha voglia di insegnare, bisogna rimanere a casa”. La scarsa attenzione alle esigenze studentesche porta conseguenze nel piano di studi: “ci sono esami del primo anno che, per le difficoltà presentate, dovrebbero essere spostati al secondo o al terzo, e viceversa esami degli ultimi anni, che sarebbe meglio affrontare prima”. Poche giornate di lezione, molto concentrate, e accavallamento delle date d’esame: “alcuni corsi iniziano alle 8,30 e terminano alle 14.00. Durante le sessioni d’esame sia estive, che invernali, i primi due appelli per diverse materie risultano negli stessi giorni e alcune volte passa poco più di una settimana tra un appello e l’altro”. La discussione della tesi non fa eccezione: “neanche in quel momento abbiamo il relatore, cosa che non succede per gli altri Corsi di Laurea”. Gli studenti si stanno organizzando su facebook per portare queste problematiche alle Commissioni Paritetiche. Andrea, nell’evidenziare le difficoltà incontrate, ci tiene a precisare: “non è mia intenzione dare solo un’immagine negativa del Corso, perché così non è. Sicuramente ha molti aspetti positivi: ottime strutture e servizi, docenti molto esperti nel settore, è moderno, sperimentale e all’avanguardia dal punto di vista contenutistico. Abbiamo un ottimo laboratorio di ricerca e “sul fuoco” vari progetti in collaborazione con grandi aziende italiane”. 
Scienze 
dell’Educazione
“Il nostro Corso 
non è riconosciuto”
Diversi sono i problemi che investono anche il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, ne parla il rappresentante, al terzo anno, Antonio Gigante: “il nostro Corso non è riconosciuto, ovvero non esiste un albo, né un regolamento o figura giuridica che ci tuteli. Purtroppo il 90% delle persone non conosce la nostra figura professionale”. I laureati sono formati sulla teoria e sulla pratica: “seguiamo 75 ore di tirocinio in strutture per diversamente abili, anziani, bambini o alcolisti, ma non troviamo lavoro. In Campania veniamo sostituiti dagli operatori sociali, che diventano tali con un piccolo corso al Comune di Napoli, che rilascia un diploma”. L’idea di Antonio è dunque quella di fondare un’associazione di laureati e laureandi pedagogisti: “in modo da sponsorizzare la nostra professione partendo dall’Ateneo”. Altro problema da affrontare riguarda la didattica: “gli esami sono troppi, venti dichiarati più quattro di laboratorio e tre a scelta, cui si aggiunge lo stage. In più sono eccessivamente corposi rispetto ai crediti ottenuti, ad esempio per Letteratura italiana portiamo nove libri”. Antonio lamenta anche la scarsa disponibilità di alcuni docenti: “se noi studenti ci troviamo in un momento di difficoltà, come uno sciopero che non ci consente di arrivare in sede, e chiediamo di spostare un corso o un appello, il permesso non viene accordato”. Per quel che riguarda la tesi di laurea: “vorremmo portare il punteggio massimo in sede di discussione triennale da 3 a 5, così come avviene per gli altri Corsi di Laurea di altri Atenei”. Le tasse sono oggetto dell’ultima, ma non meno importante, richiesta: “la divisione per il nostro Corso presenta tre fasce, i meno abbienti devono pagare 2.000 euro l’anno, i più abbienti 2.500, il divario è minimo, quindi vorremmo un innalzamento della quota per l’ultima fascia e un abbassamento per la prima, per una maggiore equità”.
Allegra Taglialatela
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