Erasmus “non è una perdita di tempo”

Grande interesse e gradimento degli studenti per le Triennali in Economia e Commercio e Management delle Imprese Internazionali “tant’è che le immatricolazioni si sono chiuse già a fine settembre, avendo raggiunto l’utenza sostenibile di 230 matricole per entrambi i Corsi”, fa presente Antonio Garofalo, Direttore del Dipartimento di Studi Economici e Giuridici. La sede di Palazzo Pacanowski presenta numerosi vantaggi, tra i quali spazi sufficienti ed aule vicine agli uffici: “ma resta da affrontare il problema dei fuoricorso in numero eccessivo. Si potrebbe risolvere innanzitutto attraverso una ricognizione utile a verificare quali esami risultano più difficili”. La Riforma richiede valutazione e monitoraggio continui, per cercare di analizzare le criticità volta per volta: “questo ci spinge ad essere più vicini agli studenti. La vicinanza si dimostra anche nel Consiglio di Dipartimento, dove ce n’è una consistente rappresentanza. Sei in tutto, appartenenti a Corsi di Studio differenti”. Il dialogo è alla base di un rapporto costruttivo: “sono il primo a parlare con loro e a stimolare uno scambio in entrambi i miei corsi, Politica Economica per Economia Aziendale ed Economia del Lavoro per Economia e Commercio. Il mio approccio è diretto e di assoluta disponibilità, infatti ho 80 tesisti, avendo superato abbondantemente il limite”. L’apertura nel concedere la tesi è solo uno degli elementi che costituiscono un buon docente: “un altro è ripetere un concetto poco chiaro a ricevimento. La mia ottica è che non sono loro a dover inseguire noi, ma noi loro”. Dopo la prima settimana di corsi c’è un abbandono fisiologico del 10% dei frequentanti: “che non dipende dalla capacità del docente (anche se i più comunicativi riescono a tenere un livello di attenzione alto) piuttosto dalla provenienza dello studente. A seconda delle Scuole Superiori che ha frequentato, ha necessità di seguire una materia anziché un’altra”. Al termine del percorso universitario il prof. Garofalo invita a guardarsi intorno: “in una prospettiva europea. La conoscenza di una lingua, a parità di merito, fa la differenza, perché permette l’accesso al mercato internazionale”. Perciò il docente invita a prender parte all’Erasmus: “sia per fini linguistici, che come esperienza di vita. Non è una perdita di tempo, perché prevede si sostenga un consistente numero di esami all’estero”. Lo studio delle lingue straniere è possibile anche restando in Ateneo: “per il Corso in Management delle Imprese Turistiche sono stati attivati insegnamenti volti all’acquisizione dell’abilità linguistica e veri e propri corsi di lingue straniere più specifici, quali inglese, tedesco, francese e spagnolo”. Altra iniziativa dell’Università: “stiamo predisponendo convenzioni presso istituti bancari per l’attività di ricerca, mentre parallelamente si stanno incrementando le attività di tirocinio”.
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