Erasmus, incontri informativi presso i Dipartimenti

La certificazione del livello della lingua inglese, parametro che varia a seconda dell’università ospitante, è il maggior timore degli studenti di Ingegneria interessati a vivere un’esperienza all’estero nell’ambito del Progetto Erasmus. È emerso nel corso di alcuni incontri informativi, in vista della scadenza del bando, che si sono tenuti il 30 gennaio. “Prima di decidere il luogo, è fondamentale verificare che l’università ospitante dia la possibilità di sostenere esami congrui al percorso di studi che si sta frequentando”, ha consigliato il prof. Ettore Napoli agli studenti del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (Dieti). Inoltre, ha sottolineato il docente, occorre essere convinti quando si indicano le destinazioni. Nelle domande i candidati possono indicare tre opzioni: “è preferibile esprimere la seconda e la terza scelta solo se si tratta di mete che veramente interessano. Se uno studente viene assegnato alla sua terza scelta, dovrà partire per quel determinato posto, altrimenti risulterà rinunciatario e per quell’anno non potrà più andare in Erasmus. Se, invece, ha indicato solo una o due scelte e non risulta assegnatario, verrà riconvocato per le borse di studio residue”. Altre raccomandazioni riguardano l’informazione. “Raccogliere tante notizie aiuta a vivere in maniera più consapevole l’esperienza Erasmus. Sicuramente dalle testimonianze degli studenti che l’hanno già vissuta emergerà che il numero di crediti maturati all’estero è piuttosto ristretto, ma questo non deve scoraggiare, in quanto il solo vivere una realtà diversa arricchisce”, spiega Carmela Manna del personale tecnico-amministrativo. Diverse le motivazioni che spingono gli studenti a partire. Davide Astenta, primo anno della Magistrale in Ingegneria dell’Automazione, racconta: “Mi attirano molto la Germania e l’Olanda, infatti vorrei andare in uno di questi due Paesi. Ciò che mi spinge a partire è l’idea di fare un’esperienza da solo in un posto che possiede uno stile di vita diverso dall’Italia. Mi piacerebbe partire quest’anno in modo da vivere quest’avventura a cuor leggero e dopo dedicarmi a completare gli studi”. Mariachiara Pollola, anche lei al primo anno dello stesso Corso di Laurea, guarda al futuro lavorativo e dice: “È un’esperienza formativa che può arricchire il curriculum vitae, oltre ad essere un modo per interfacciarsi con il mondo esterno. In futuro vorrei lavorare in Italia anche se mi piacerebbe avere delle esperienze all’estero. Mi incuriosisce vedere quanto effettivamente funzionano bene le cose al di fuori dell’Italia o se questo è solo un mito. Interessante è anche paragonare la didattica universitaria”. Le sue mete predilette: “la Spagna, in quanto ha uno stile di vita molto simile all’Italia, e l’Olanda che, secondo me, rilascia competenze tecniche significative”. Ha voglia di imparare bene una lingua straniera Luca De Vito, secondo anno della Triennale in Ingegneria Informatica, il quale racconta: “Avrei voluto partire per l’Inghilterra ma non è tra le destinazioni partner del mio Corso di Laurea. Molto probabilmente andrò o in Spagna o in Francia, in ogni modo sia gli esami che i corsi saranno in inglese, quindi potrò perseguire il mio obiettivo: esercitarmi a parlare inglese. Mi piacerebbe anche frequentare alcuni corsi che qui a Napoli ho trovato particolarmente difficili, per vedere come all’estero vengono impostati”. Durante l’incontro del primo pomeriggio nell’aula CRIB (Centro di Ricerca Interdipartimentale sui Biomateriali) di Piazzale Tecchio, destinato per lo più agli studenti di Ingegneria Chimica, il prof. Stefano Guido ha ricordato che tra le novità del bando vi è l’inserimento dell’IBAN al momento della compilazione della domanda. Operazione che richiede una particolare attenzione, in quanto su quel conto verranno versati i soldi della borsa Erasmus+. Anche Paola Desidery, del personale tecnico-amministrativo, sottolinea l’importanza dell’informazione e afferma: “Il passaparola è uno strumento fondamentale per scoprire tutto ciò che non è riportato nel sito internet della Federico II. La migliore guida che possa esistere sono gli studenti che hanno già vissuto esperienze Erasmus, in quanto possono dare testimonianze preziosissime sulle mete straniere agli studenti in partenza”. Molto ambite le destinazioni inglesi anche tra i ragazzi di Ingegneria Chimica. Infatti, sia Roberta che Alberto, rispettivamente al secondo e al primo anno della Magistrale, vorrebbero fare la tesi in Inghilterra. “Mi piacerebbe studiare nel dettaglio i biocombustibili e lavorare alla tesi su questo argomento – spiega Roberta – però ho paura di allungare molto i tempi per la laurea”. Stesso timore accompagna Alberto, il quale dice: “È noto che i tempi per una tesi all’estero sono piuttosto lunghi, tra l’altro bisogna fare i conti anche con la disponibilità dei docenti e con il diverso stile di vita nel quale ci si imbatte quando si va fuori”. Maria Maio 
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