Etica e responsabilità sociale d’impresa

Etica, responsabilità sociale dell’azienda e certificazione, questi i temi al centro di un convegno, svoltosi lunedì 16 gennaio nell’aula A1 del complesso di Monte Sant’Angelo, organizzato dagli studenti dell’AIESEC, nel corso del quale è stato presentato il Master in Sistemi di Gestione Normati, promosso dal centro di alta formazione Stoà. “La qualità è stata, nel corso del tempo, associata prima ai prodotti, poi ai processi. Io credo che dipenda dai comportamenti e che coincida con l’etica” dice nel suo intervento il prof.Sergio Sciarelli. L’impresa è un soggetto sociale, ha dei diritti e utilizza risorse pubbliche. Essa deve, quindi, avere anche dei doveri, legati alla tutela ambientale e alla promozione di processi nel contesto sociale in cui opera. In alcuni casi, l’impresa può (ma è del tutto opzionale) rivestire anche un ruolo filantropico. “Per meglio approfondire queste tematiche, quest’anno, nella nostra laurea specialistica, sarà presente un corso di Etica d’impresa” conclude il docente. “Ogni azienda convive con il rischio, imparare ad operare una corretta analisi del rischio, può aiutare a generare fiducia nei consumatori e in tutti i soggetti che partecipano alla vita dell’azienda” dice l’ingegnere Donato De Vivo, dirigente della DNV Italia, una società di certificazione che ha 710 aziende clienti nel mondo, 233 delle quali italiane. La qualità si misura in base alla capacità dell’azienda di fornire servizi affidabili definiti dall’ISO 9000. L’evoluzione del concetto di gestione della qualità e lo sviluppo della figura del responsabile della gestione dei sistemi normati, applicati al prodotto, inizia con la rivoluzione industriale. L’introduzione della statistica permette, tra gli anni ’20 e ’50 del secolo scorso, la nascita dei primi reparti di controllo qualità. Durante la Seconda Guerra Mondiale, vennero codificati dei parametri militari che hanno rappresentato la base di partenza per i successivi sistemi di norme dell’industria nucleare. Solo all’inizio degli anni ’80 l’ISO, l’istituto internazionale per la standardizzazione, avviò dei gruppi di lavoro per definire una norma europea di gestione dei servizi. L’ultimo passo è stato quello di garantire che la filiera dei prodotti e dei servizi, fosse gestita secondo principi etici, garantendo la sicurezza dei lavoratori. Nasce il concetto di sviluppo sostenibile. Il sistema della qualità dà conformità ai processi di produzione e sostenibilità agli affari. Per questa ragione, le aziende certificate negli ultimi dieci anni sono considerevolmente aumentate. “È fondamentale dare un valore economico a tutte le attività svolte e il master proposto vi doterà di tutte le conoscenze necessarie per ricoprire questo ruolo di esperto nella gestione dei sistemi normati”, dice l’ingegner Emilio De Cristofaro, vice presidente del Gruppo Galgano, una delle più grosse società di consulenza nel settore qualità. “Quando siamo nati, cinque anni fa, abbiamo conseguito una serie di certificazioni ISO 9001. Il coinvolgimento dei dipendenti, con la creazione di gruppi di certificatori interni, è stato fondamentale. Ha contribuito a sperimentare dei processi interni basati sulla qualità”, aggiunge Attilio Iocco, Direttore Generale di Metronapoli. “Non c’è processo aziendale senza progresso sociale”, sostiene nel suo intervento Alessandro Falcolini, responsabile del personale dell’Indesit Spa, una società che ha sperimentato il ruolo filantropico che un’impresa può assumere, avviando processi di collaborazione con strutture sociali che si occupavano di giovani con alle spalle esperienze di carcere. “E’ stato possibile, con l’aiuto di un tutore, inserire alcuni di loro stabilmente in azienda assumendoli”. Il prof.Enrico Viceconte e Franco Cipriano, dirigente della Napoletanagas, hanno concluso i lavori illustrando, rispettivamente, le offerte formative di Stoà e le principali caratteristiche del Master sulla qualità. 
“Daremo vita, nei prossimi mesi, ad un secondo ciclo di seminari e stiamo lavorano ad un progetto nazionale che si svolgerà in tre città portuali, tra cui Napoli” anticipa Daniele Piccolo, Presidente dell’AIESEC Federico II.
Simona Pasquale
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