Fabio Volo, da uomo di spettacolo a scrittore

Entusiasmo quasi da stadio all’incontro con Fabio Volo, voce di Radio Deejay, attore, conduttore di programmi televisivi di successo (le Iene e Ca’Volo). Ma anche scrittore. Oltre trecento studenti sono accorsi, il 30 novembre, nell’Aula Magna del Suor Orsola per assistere alla presentazione del suo quinto romanzo, “Il tempo che vorrei”. Libro che si incentra sulla  storia di padre e figlio che fanno un viaggio insieme in treno e si trovano di fronte a diverse situazioni, che in tanti anni non hanno mai affrontato. Il treno stesso è un mezzo che aiuta a perdersi nei pensieri: l’amicizia, la malattia, il lavoro, il riscatto sociale. In questo groviglio, Lorenzo, il protagonista, rievoca due sostanziali assenze: la figura paterna e un amore finito. E’ da qui che parte il suo disagio: non essendo stato capace di costruire un buon rapporto con il padre, ha difficoltà a farlo con la sua donna e ne avrebbe ancora di più con un eventuale figlio.
Volo ha saputo, in tutta la durata dell’incontro, coinvolgere il pubblico con ironia e leggerezza. Ad uno studente che gli ha chiesto consigli su come intraprendere la strada della scrittura, ha risposto che tutto parte dalla passione. “E’ vero che per un personaggio pubblico come me le cose sono un po’ più facili – ha detto – perché alcuni di quelli che comprano i miei libri lo fanno solo perché mi vedono in televisione o ascoltano i miei programmi alla radio. Tuttavia, ci sono tanti personaggi della tv che hanno scritto libri o diretto film di poco conto. La popolarità di un mezzo di comunicazione non ti garantisce il successo in un altro. Non so quale sia il segreto per essere buoni scrittori (io non mi ritengo tale!) ma, se hai qualcosa da raccontare e lo fai con tutto te stesso, hai un grande riscontro nel pubblico. Ognuno lo fa a proprio modo: l’importante è far uscire l’opera d’arte che è potenzialmente in ognuno di noi, come sosteneva il grande Michelangelo trovandosi di fronte al blocco di marmo informe”.
Un’altra studentessa gli ha chiesto quale tra le sue attività (conduttore radiofonico, attore o scrittore) preferisce. Volo non ha dubbi: la sua passione più forte è quella dello scrivere. “La radio mi ha sempre affascinato ed è l’elemento che mette ordine nella mia vita. Non fosse altro per il fatto che ogni mattina devo svegliarmi presto per andare al lavoro. Scrivere e trasmettere agli altri ciò che provi è tutt’altra cosa”.
Una chiacchierata informale, dunque, partendo dalla trama del romanzo come spunto, per arrivare a confrontarsi con una generazione che tra pochi anni sarà alle prese con la ricerca di un lavoro. Il consiglio dell’autore è quello di impegnarsi sempre, indipendentemente dal titolo di studio che si ottiene: “Non necessariamente bisogna laurearsi. Personalmente, dopo le scuole medie ho fatto tanti mestieri, fino alla decisione di partire per Londra. Lì ho iniziato come cameriere: non guadagnavo molto e spesso mi chiedevo che senso avesse fare quella vita di sacrifici, mentre molti miei coetanei passavano le loro giornate comodamente a casa propria a guardare la tv. Ora mi rendo conto che tutte le esperienze vissute sono servite a formare il mio carattere e anche a farmi crescere. Sia professionalmente che come uomo”. 
Anna Maria Possidente
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