Febbraio “caldo” ad Architettura

Un mese per raccogliere quanto seminato. E’ questo il tempo che la Facoltà di Architettura ha messo a disposizione dei suoi studenti per sostenere gli esami della prima sessione. Ventotto giorni su cui spalmare quattro esami da dividere in due nella prima e due nella terza settimana di febbraio. Una novità introdotta da quest’anno insieme alla quadrimestralizzazione del calendario didattico.
Ma i diretti interessati come stanno reagendo alla nuova disposizione? “Darò due esami al primo e due al secondo appello”, dice Antonia Capuano, al terzo anno del Corso di Laurea in Architettura. Per lei la novità è “negativa. Questo primo quadrimestre abbiamo seguito corsi abbastanza pesanti, con esami difficili da preparare contemporaneamente”. Antonia lamenta soprattutto “il poco tempo intercorso tra la fine delle lezioni – 30 gennaio – e l’apertura della sessione d’esame – 7 febbraio – Per noi degli anni successivi al primo, abituati a stare a casa a studiare per tutto il mese di gennaio, adattarci al nuovo sistema non è semplice”. Simili lamentele provengono da Veronica Montaniero, alla Specialistica di Architettura e Ingegneria Edile. Lei che nella prima settimana d’esami non ha sostenuto neanche un esame. Per recuperare “darò due esami a distanza di pochi giorni, uno il 22 e l’altro il 25 febbraio”. “Il periodo d’esami è sempre nero”, sostiene Pasqualina Piccirillo, al terzo anno di Architettura, “ma quest’anno è un po’ peggio dei precedenti. Noi studenti disponiamo di una sola settimana tra la fine delle lezioni e l’inizio della sessione, un tempo non sufficiente a prepararci”. Secondo Pasqualina una delle note più negative è “che le date si accavallano”; perciò “sostenere quattro esami è un’impresa a dir poco impossibile”, anche perché “dopo averne sostenuti due, come ho fatto io all’inizio del mese, ci si rilassa, e rimettersi immediatamente sui libri per preparare altre due materie è stressante”. Tutti motivi che a Pasqualina fanno preferire il vecchio sistema: “avevamo tutto il mese di gennaio per prepararci. Ora, invece, i ritmi sono davvero altissimi. Credo che anche lo studente più proficuo si trovi in difficoltà”. Così anche Danilo, collega di Pasqualina: “nonostante abbia già superato due esami – Scienze dell’Architettura e Materie Giuridiche – non condivido il nuovo metodo”. Chiara, all’ultimo anno di Scienze dell’Architettura, ritiene che “quattro esami in un mese sono un po’ troppi” e “penso ai ragazzi del primo anno, abituati al metodo scolastico, che si ritrovano a dover affrontare quattro prove nel giro di quindici giorni”.  “Sto con l’acqua alla gola” è lo sfogo di Roberto, al terzo anno di Scienze dell’Architettura il quale, oltre agli esami ordinari, ne ha alcuni da recuperare. “Volevo provare a sostenere quattro esami”, dice, “ma vedrò se riuscirò a prepararne tre. E’ un metodo che mi stressa abbastanza, il trimestre funzionava meglio”. Roberto è all’ultimo anno e deve dedicarsi “anche alla tesi e al tirocinio, che rendono ancora più complicata la gestione degli esami”.  Lucia, all’ultimo anno della Specialistica in Scienze dell’Architettura, al contrario dei suoi colleghi, si lamenta perchè “in calendario per il primo quadrimestre è stato previsto solo un corso. Di conseguenza in questa sessione posso sostenere solo un esame”. Ciò significa che “le lezioni dei restanti quattro corsi previsti per il secondo anno si terranno tutte al secondo semestre” e “i rispettivi esami tutti a giugno”. Ma “a giugno non riuscirò a sostenere quattro esami”, spiega Lucia che ha già rimandato la discussione della tesi a settembre. 
Fuori dal coro, Cristina, al terzo anno di Scienze dell’Architettura, e Cristian Musto, al secondo di Architettura, approvano il nuovo calendario. “Con gli esami a febbraio e i corsi prolungati fino a fine gennaio abbiamo avuto più tempo per prepararci e approfondire gli argomenti con i docenti”, ritiene Cristina, che ha già sostenuto due esami su quattro. Cristian aggiunge: “si perde meno tempo. Penso di riuscire a sostenere tranquillamente tutti e quattro gli esami previsti per questa sessione”.
Pareri contrastanti su un sistema i cui effetti, secondo Veronica, si potranno valutare solo nel lungo periodo. “Non sono ancora in grado di dire se la quadrimestralizzazione sia efficace o meno. Se nell’arco dell’anno riuscirò a sostenere almeno l’80% degli esami vorrà dire che funziona”.
Barbara Leone
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