Ressa in Segreteria e mancanza di aule studio: le rivendicazioni degli studenti del Collettivo di stanza a L’Orientale. “Siamo consapevoli dei disagi – replica il Prorettore dell’Ateneo, Augusto Guarino – ma si deve tener conto del momento particolare che L’Orientale sta vivendo, alle prese col risanamento di situazioni che si stavano trascinando da troppo tempo”. Come dire, la volontà di migliorare c’è, ma bisogna intervenire per gradi.
Primo punto, la Segreteria Studenti. Da qualche mese l’intero ufficio di via Melisurgo è approdato al Palazzo del Mediterraneo: gli sportelli aperti al pubblico hanno trovato collocazione al piano terra dell’edificio di via Marina; l’amministrazione si è accomodata ai piani alti. “Immatricolazioni, iscrizioni, domande di tesi di laurea, certificati e orientamento: come ogni anno si creano file interminabili davanti alla Segreteria – riferiscono i ragazzi del Collettivo – e il tanto pubblicizzato trasferimento degli uffici al Palazzo del Mediterraneo non ha affatto diminuito le difficoltà cui andiamo incontro per l’adempimento di ogni pratica burocratica”.
Quattro erano gli sportelli in via Melisurgo e quattro sono rimasti all’ex Fimoper, di cui due dedicati all’orientamento, uno alla distribuzione della modulistica ed uno solo ad espletare le mansioni proprie della Segreteria. Insomma, nulla è cambiato. “Stesso numero degli sportelli e stesso numero di impiegati, a fronte invece di un aumento delle guardie giurate: siamo controllati più di Alcatraz!”, sbottano quelli del Collettivo.
Trasloco della Segreteria e definanziamento, i colpevoli della situazione secondo il Prorettore Guarino. “Trasferire ed adattare documenti, registri, ecc. ai nuovi spazi sicuramente ci ha creato qualche problema. Nulla però che il tempo non possa risolvere”. Resta la questione economica. “Il gettito minore dei finanziamenti ministeriali contribuisce ad assottigliare le unità di personale a nostra disposizione. E, non a caso, a risentirne sono proprio i servizi”, spiega il docente. Accantonata la strada delle assunzioni, come intende reagire l’Ateneo? “Dobbiamo lavorare sui servizi, rendendoli più moderni, puntando sull’informatizzazione: immatricolazioni, carriere, ecc. Certo è che non è semplice realizzare questo disegno dall’oggi al domani”. Piccoli passi, dunque, come la recente possibilità di “pagare le tasse d’iscrizione via Internet presso il San Paolo – Banco di Napoli oppure la prenotazione degli esami on line”. Per le immatricolazioni in rete, però, c’è ancora da aspettare “e da rifletterci su, perché mi è giunta voce che alla Federico II l’analogo esperimento avviato quest’anno non ha sortito gli effetti sperati”.
Quanto alla seconda questione, “le autorità accademiche continuano a negare spazi dedicati esclusivamente agli studenti”, la denuncia del Collettivo. Il riferimento è all’aula Cipc all’interno di Palazzo Giusso (occupata dal movimento studentesco degli anni Sessanta), “che resta chiusa da più di un anno dalla sua blindatura, avvenuta come risposta all’occupazione studentesca de L’Orientale contro la guerra in Irak”; alle due aule studio al primo piano dello stesso edificio, “non ancora attrezzate”; al Palazzo del Mediterraneo, “che è privo di aule studio, scelta giustificata con l’assurda pretesa che gli studenti possano studiare agevolmente anche sulle sedie con ribaltine situate nei corridoi, e confermata dalla pratica costante di chiudere a chiave le aule alla fine delle lezioni”.
Come per la Segreteria, anche in questo caso l’Ateneo si sta già adoperando per assecondare le necessità dei suoi iscritti. “Le due aule di Palazzo Giusso saranno presto attrezzate; in tempi strettissimi sarà restituita agli studenti anche l’aula Cicp di cui si sta completando l’allestimento”, l’annuncio di Guarino. La questione però è altrove, ed è ben più grave. “Con l’introduzione del 3+2 – chiarisce il Prorettore – è aumentata l’esigenza di spazi per la didattica, perché prima i corsi erano strutturati su quattro anni, adesso cinque. Dai Presidi delle nostre quattro Facoltà, quindi, arriva costante la richiesta di spazi”. L’obiettivo, dunque, sarà riuscire a combinare le due esigenze, spazi di studio autonomo e spazi per la didattica. Di qui l’appello di Guarino agli studenti: “Segnalateci tutte quelle aree che, secondo voi, potrebbero essere adibite a sale studio. Al resto ci penseremo noi”.
Primo punto, la Segreteria Studenti. Da qualche mese l’intero ufficio di via Melisurgo è approdato al Palazzo del Mediterraneo: gli sportelli aperti al pubblico hanno trovato collocazione al piano terra dell’edificio di via Marina; l’amministrazione si è accomodata ai piani alti. “Immatricolazioni, iscrizioni, domande di tesi di laurea, certificati e orientamento: come ogni anno si creano file interminabili davanti alla Segreteria – riferiscono i ragazzi del Collettivo – e il tanto pubblicizzato trasferimento degli uffici al Palazzo del Mediterraneo non ha affatto diminuito le difficoltà cui andiamo incontro per l’adempimento di ogni pratica burocratica”.
Quattro erano gli sportelli in via Melisurgo e quattro sono rimasti all’ex Fimoper, di cui due dedicati all’orientamento, uno alla distribuzione della modulistica ed uno solo ad espletare le mansioni proprie della Segreteria. Insomma, nulla è cambiato. “Stesso numero degli sportelli e stesso numero di impiegati, a fronte invece di un aumento delle guardie giurate: siamo controllati più di Alcatraz!”, sbottano quelli del Collettivo.
Trasloco della Segreteria e definanziamento, i colpevoli della situazione secondo il Prorettore Guarino. “Trasferire ed adattare documenti, registri, ecc. ai nuovi spazi sicuramente ci ha creato qualche problema. Nulla però che il tempo non possa risolvere”. Resta la questione economica. “Il gettito minore dei finanziamenti ministeriali contribuisce ad assottigliare le unità di personale a nostra disposizione. E, non a caso, a risentirne sono proprio i servizi”, spiega il docente. Accantonata la strada delle assunzioni, come intende reagire l’Ateneo? “Dobbiamo lavorare sui servizi, rendendoli più moderni, puntando sull’informatizzazione: immatricolazioni, carriere, ecc. Certo è che non è semplice realizzare questo disegno dall’oggi al domani”. Piccoli passi, dunque, come la recente possibilità di “pagare le tasse d’iscrizione via Internet presso il San Paolo – Banco di Napoli oppure la prenotazione degli esami on line”. Per le immatricolazioni in rete, però, c’è ancora da aspettare “e da rifletterci su, perché mi è giunta voce che alla Federico II l’analogo esperimento avviato quest’anno non ha sortito gli effetti sperati”.
Quanto alla seconda questione, “le autorità accademiche continuano a negare spazi dedicati esclusivamente agli studenti”, la denuncia del Collettivo. Il riferimento è all’aula Cipc all’interno di Palazzo Giusso (occupata dal movimento studentesco degli anni Sessanta), “che resta chiusa da più di un anno dalla sua blindatura, avvenuta come risposta all’occupazione studentesca de L’Orientale contro la guerra in Irak”; alle due aule studio al primo piano dello stesso edificio, “non ancora attrezzate”; al Palazzo del Mediterraneo, “che è privo di aule studio, scelta giustificata con l’assurda pretesa che gli studenti possano studiare agevolmente anche sulle sedie con ribaltine situate nei corridoi, e confermata dalla pratica costante di chiudere a chiave le aule alla fine delle lezioni”.
Come per la Segreteria, anche in questo caso l’Ateneo si sta già adoperando per assecondare le necessità dei suoi iscritti. “Le due aule di Palazzo Giusso saranno presto attrezzate; in tempi strettissimi sarà restituita agli studenti anche l’aula Cicp di cui si sta completando l’allestimento”, l’annuncio di Guarino. La questione però è altrove, ed è ben più grave. “Con l’introduzione del 3+2 – chiarisce il Prorettore – è aumentata l’esigenza di spazi per la didattica, perché prima i corsi erano strutturati su quattro anni, adesso cinque. Dai Presidi delle nostre quattro Facoltà, quindi, arriva costante la richiesta di spazi”. L’obiettivo, dunque, sarà riuscire a combinare le due esigenze, spazi di studio autonomo e spazi per la didattica. Di qui l’appello di Guarino agli studenti: “Segnalateci tutte quelle aree che, secondo voi, potrebbero essere adibite a sale studio. Al resto ci penseremo noi”.