Fisica presenta le sue Lauree Magistrali

Le Lauree Magistrali e i loro possibili sbocchi occupazionali: il tema dell’incontro che si è svolto il 6 giugno, presso il Dipartimento di Fisica di Monte Sant’Angelo. Un totale di 8 curricula, tra cui l’ultimo nato, quello in Astrofisica, attivo a partire da ottobre. “Quando abbiamo presentato la pratica, il CUN ha sollevato dei rilievi formali e abbiamo perso un anno”  spiega il Presidente del Corso di Laurea, Antonino Sciarrino. Nonostante l’importanza dell’incontro, l’affluenza degli studenti, purtroppo, è stata scarsa. Il biennio magistrale, prevede 13 esami da 6 crediti, 10 al primo anno e 3 al secondo. Ai crediti dell’ultimo anno, se ne devono aggiungere 9 di tirocinio e 33 di tesi. Ciascun curriculum  contempla un minimo di 4 corsi da selezionare in una lista comune a tutti, 6 corsi caratterizzanti, 2 aventi carattere interdisciplinare e uno a scelta autonoma. 
Nonostante l’offerta articolata, persistono ancora molte perplessità sul nuovo ordinamento. Tutti evidenziano che ci sono troppi esami e che sarebbe preferibile aumentare i crediti ma, in base alle normative vigenti, non si possono cambiare gli ordinamenti perché il Ministero impone un numero definito di crediti per ciascuna tipologia d’esame. “La riforma ha introdotto la frammentazione dei corsi e lo studio a piccoli pezzi non aiuta l’apprendimento. Dovremo rivedere questo tipo di organizzazione” sostiene il docente. Prende sempre più corpo, all’interno del Dipartimento, l’idea di unificare i due percorsi di Laurea, in un progetto unico, riducendo la parcellizzazione e omogeneizzando la formazione. “Nella triennale ci sono molti esami a scelta. Non è detto che sia un bene, si creano troppe differenze. Pensiamo a corsi più lunghi, da più crediti, e a due curricula di ingresso, uno generale ed uno maggiormente professionalizzante” dice Sciarrino che, in merito ai decreti attuativi della legge 270 al momento sospesi, aggiunge: “senza decreti tutto è rallentato, perché non conosciamo  i  vincoli che ci vengono posti”. 
“C’è una grande varietà di offerta ma il numero degli studenti ai quali è rivolta è scarso. Credo che occorrerà ancora tempo prima di andare pienamente a regime” sostiene il prof. Vincenzo Marigliano, referente per la Laurea Magistrale in Struttura della Materia. Il Corso di Laurea è destinato a formare laureati con una forte  conoscenza  degli aspetti teorico-scientifici della matematica, della fisica e della chimica degli stati condensati, che si  occuperanno di innovazione e di sistemi complessi. 
“L’obiettivo formativo del curriculum in Elettronica, è quello di creare una figura professionale in grado di sviluppare funzioni innovative nel campo della progettazione di sistemi elettronici” spiega il prof. Alberto Aloisio. Gli insegnamenti proposti permettono di studiare sistemi tecnologici sia analogici che digitali, sviluppando un approccio fortemente analitico che aiuta, però, a trovare soluzioni pratiche. 
“Il curriculum in Fisica Nucleare si propone di formare laureati in grado di inserirsi sia nel mondo della ricerca che in quello produttivo” illustra il prof. Nicola Lo Iudice. L’impostazione generale di questo curriculum prevede corsi di tipo fondamentale, ma anche di tipo applicativo, relativi all’ambiente e alla protezione sanitaria, con possibilità di carriere in ambito ospedaliero o nel campo della tutela ambientale.
Il curriculum in Geofisica prevede lo studio della Sismologia, associata ai metodi di prospezione gravimetrici, elettrici e magnetotellurici. Più in generale, interessa tutto quello che riguarda la meccanica del continuo: l’elasticità, la trasmissione del calore, la propagazione delle onde. Naturalmente, ci sono anche applicazioni più pratiche, relative alla prevenzione del rischio e, in parte, allo studio dell’atmosfera. Vengono affrontati vari aspetti della fisica classica, ma è necessaria una grande conoscenza dei metodi matematici. “Lavoriamo con vulcanologi e geologi ma, al momento, seguiamo strade diverse. La geofisica si è molto evoluta negli ultimi vent’anni e si sta anche dividendo nelle sue varie specialità. È necessario avere solide conoscenze teoriche e studiare molta matematica per costruire modelli attendibili” commenta la prof.ssa Grazia Giberti. 
 “La formazione di un fisico teorico è difficile da definire. Buona parte dei fisici teorici, per la natura stessa del mestiere, non sanno cosa faranno tra dieci anni. Non possiamo pensare di formare degli studenti ultra specialistici in grado di risolvere un problema di moda in questo momento nella Fisica Teorica” sostiene il prof. Fedele Lizzi. Gli strumenti che il corso insegna permettono di affrontare anche problematiche non inerenti alla fisica. Molti fisici teorici, infatti, lavorano in banca o nel campo della ricerca sul genoma. I capisaldi della formazione sono sicuramente la Meccanica Quantistica, la Meccanica Statistica, i Metodi Matematici per la Fisica, la Teoria dei Campi e il Laboratorio. I corsi a scelta sono una ventina e gli studenti hanno la possibilità di crearsi un proprio percorso. È importante, però, porre grande attenzione agli strumenti che si acquisiscono.  
Per tutti coloro che sono affascinati dal cosmo e dall’antimateria, c’è il curriculum di Fisica Subnucleare. Gli insegnamenti principali affrontano argomenti relativi alle particelle elementari e alla teoria quantistica dei campi. Consigliato il corso di Interazioni di radiazione e particelle con la materia. È possibile svolgere la tesi di laurea in sede o presso laboratori internazionali di ricerca e trovare inserimento nell’industria, presso enti locali, nella ricerca sia fondamentale che applicata. 
I laureati in Fisica Biomedica, invece, acquisiscono le conoscenze metodologiche necessarie alla descrizione e alla comprensione della materia vivente nel contesto biologico e medico. Imparano ad utilizzare la strumentazione necessaria al controllo e alla rivelazione di fenomeni fisici per la prevenzione, la diagnosi e la cura.  Sono in grado di operare nel campo della radioprotezione dell’uomo, dell’ambiente e delle cose. Terminata l’Università, i laureati magistrali in Fisica Biomedica potranno accedere ai dottorati di ricerca e alle scuole di specializzazione in Fisica Sanitaria.  L’ultimo nato, il Curriculum di Laurea Magistrale in Astrofisica, si pone l’obiettivo di formare figure professionali caratterizzate da un’elevata capacità operativa e scientifica. La preparazione tende a fornire tutti gli strumenti culturali indispensabili per lavorare in strutture tecnologicamente avanzate, per promuovere l’innovazione scientifica nei settori  astronomico, astrofisico e spaziale. Ci sono possibilità di inserimento nell’industria e nei campi quali l’ambiente, i beni culturali, la pubblica  amministrazione,  la didattica e la divulgazione scientifica. “Il laureato magistrale avrà tutta una serie di competenze che gli permetteranno di gestire teorie e tecnologie collegate con lo spazio, per capire i processi elettrodinamici diffusi nel mondo interstellare e per applicare modelli matematici tali da riuscire a studiare fenomeni complessi su grande e piccola scala” spiega il prof. Paolo Scudellaro. Il laboratorio specialistico, che sarà biennale, insegnerà il metodo scientifico di acquisizione e di analisi delle immagini. 
Simona Pasquale
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