Fa tappa a L’Orientale un progetto dall’obiettivo ambizioso: rendere i giovani parte attiva nelle scelte dei governi sui temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Gli strumenti sono quelli tradizionali (forum, indagini, discussioni) ma vengono sfruttati massicciamente anche i linguaggi e le tecnologie partecipative del web 2.0.
Provare ad immaginare un futuro in cui la mafia non esiste, tutti i cittadini pagano le tasse e l’Italia è alimentata al 100% da energie rinnovabili: sembra fantascienza, eppure è possibile per i ragazzi che lavorano sodo da settembre a “Pensa 2040. Il futuro siamo noi”. La campagna di sensibilizzazione è promossa da The Co2 Crisis Opportunity Onlus, in collaborazione con il Roosvelt Institute. “Vogliamo costruire un esercito di volontari per realizzare un futuro migliore. Partiamo dall’esperienza americana, dove le idee dei ragazzi si sono realmente trasformate in un progetto, sottoposto al Presidente degli Stati Uniti”, spiega Filippo Bozotti, uno degli ideatori e promotore dell’iniziativa. Obiettivo finale è, infatti, quello di produrre un documento, composto da un programma e un budget corrispondente, realizzato attraverso un’indagine rivolta a 3000 studenti di 90 Università italiane e 2000 volontari di altrettante associazioni. “Vogliamo trasformare i sogni in realtà attraverso tre fasi”. La prima si propone di interrogare i ragazzi attraverso forum organizzati negli Atenei “per stabilire i valori primari, come: uguaglianza, legalità, giustizia, ecosostenibilità, libertà di stampa, diritto allo studio”. La seconda fase prevede che il movimento cresca on-line, “con l’obiettivo di raggiungere 1000 volontari sul territorio nazionale. Una volta raccolti i dati, anche attraverso questionari pubblicati in rete, lavoriamo su un programma concreto, bilancio compreso, stilato dai giovani con l’aiuto di ricercatori e docenti”. Terza e ultima fase, consiste nella promozione del movimento e del rapporto prodotto, per persuadere il governo locale e nazionale alla possibilità di un nuovo approccio verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale, con il coinvolgimento dei giovani. Filippo parla di un’iniziativa che è già stata realizzata autonomamente, grazie al progetto: “Alcuni ragazzi ad Ercolano hanno dato vita a Radio Siani, una radio che oggi ha come obiettivo la legalità, e che si trova nello spazio confiscato al boss del clan lacomino-Birra, utilizzata prima per comunicare con gli altri clan camorristici”.
Durante i forum “i ragazzi propongono obiettivi e azioni, e le più incisive vengono selezionate”, chiarisce Giulia Minoli, Vice presidente di Co2. Uno degli scopi è quello di “far uscire i giovani dall’isolamento, in modo che stabiliscano una condivisione propositiva delle loro idee e speranze future. Abbiamo già organizzato forum alla SUN, alla Federico II e al Suor Orsola Benincasa, ora anche all’Orientale”. È importante anche valutare la diversità di valori primari, il cui ordine cambia da nord a sud. “Al sud, il problema più sentito riguarda la legalità, al nord l’integrazione degli immigrati”. Federica Ottombrino, laureanda alla Magistrale dell’Orientale in Sviluppo e cooperazione internazionale, descrive gli incontri a cui ha partecipato: “I forum hanno l’obiettivo di creare un tipo di cittadinanza attivo, per sensibilizzare le istituzioni, in modo che non si possa più dire che i giovani non vogliono fare niente, perché noi abbiamo voglia di combattere per ciò in cui crediamo”. I ragazzi (preferibilmente massimo 50 per volta) vengono divisi in gruppi per discutere sui valori che per loro rappresentano una priorità. “Parliamo agli altri studenti presenti della nostra idea, dopodiché abbiniamo ad essa un obiettivo, e a questo un’azione concreta, ad esempio la diffusione della raccolta differenziata nell’Ateneo”. Per chi non sapesse come agire, ci sono guide ai vari passaggi burocratici. “Le università che già hanno attuato un progetto simile, mettono a disposizione, sul web, guide che riguardano i vari step di attivazione delle iniziative”. Inoltre vi è una piattaforma di discussione on-line, alla quale si può partecipare su invito per discutere delle problematiche attuali. Prossimi forum previsti: il 26 novembre nella sede dell’Orientale, a Palazzo del Mediterraneo; il 4 dicembre a Palazzo Corigliano dalle 16.00 alle 18.00. Il 5 dicembre l’incontro si svolgerà nell’Aula Tommaso Campanella, in Piazza del Gesù, dalle 12.00 alle 14.00. Gli incontri sono organizzati nell’ambito dei corsi delle docenti Anna Liguori di Diritto Internazionale e Valeria Varriano di Lingua e letteratura cinese.
Allegra Taglialatela
Provare ad immaginare un futuro in cui la mafia non esiste, tutti i cittadini pagano le tasse e l’Italia è alimentata al 100% da energie rinnovabili: sembra fantascienza, eppure è possibile per i ragazzi che lavorano sodo da settembre a “Pensa 2040. Il futuro siamo noi”. La campagna di sensibilizzazione è promossa da The Co2 Crisis Opportunity Onlus, in collaborazione con il Roosvelt Institute. “Vogliamo costruire un esercito di volontari per realizzare un futuro migliore. Partiamo dall’esperienza americana, dove le idee dei ragazzi si sono realmente trasformate in un progetto, sottoposto al Presidente degli Stati Uniti”, spiega Filippo Bozotti, uno degli ideatori e promotore dell’iniziativa. Obiettivo finale è, infatti, quello di produrre un documento, composto da un programma e un budget corrispondente, realizzato attraverso un’indagine rivolta a 3000 studenti di 90 Università italiane e 2000 volontari di altrettante associazioni. “Vogliamo trasformare i sogni in realtà attraverso tre fasi”. La prima si propone di interrogare i ragazzi attraverso forum organizzati negli Atenei “per stabilire i valori primari, come: uguaglianza, legalità, giustizia, ecosostenibilità, libertà di stampa, diritto allo studio”. La seconda fase prevede che il movimento cresca on-line, “con l’obiettivo di raggiungere 1000 volontari sul territorio nazionale. Una volta raccolti i dati, anche attraverso questionari pubblicati in rete, lavoriamo su un programma concreto, bilancio compreso, stilato dai giovani con l’aiuto di ricercatori e docenti”. Terza e ultima fase, consiste nella promozione del movimento e del rapporto prodotto, per persuadere il governo locale e nazionale alla possibilità di un nuovo approccio verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale, con il coinvolgimento dei giovani. Filippo parla di un’iniziativa che è già stata realizzata autonomamente, grazie al progetto: “Alcuni ragazzi ad Ercolano hanno dato vita a Radio Siani, una radio che oggi ha come obiettivo la legalità, e che si trova nello spazio confiscato al boss del clan lacomino-Birra, utilizzata prima per comunicare con gli altri clan camorristici”.
Durante i forum “i ragazzi propongono obiettivi e azioni, e le più incisive vengono selezionate”, chiarisce Giulia Minoli, Vice presidente di Co2. Uno degli scopi è quello di “far uscire i giovani dall’isolamento, in modo che stabiliscano una condivisione propositiva delle loro idee e speranze future. Abbiamo già organizzato forum alla SUN, alla Federico II e al Suor Orsola Benincasa, ora anche all’Orientale”. È importante anche valutare la diversità di valori primari, il cui ordine cambia da nord a sud. “Al sud, il problema più sentito riguarda la legalità, al nord l’integrazione degli immigrati”. Federica Ottombrino, laureanda alla Magistrale dell’Orientale in Sviluppo e cooperazione internazionale, descrive gli incontri a cui ha partecipato: “I forum hanno l’obiettivo di creare un tipo di cittadinanza attivo, per sensibilizzare le istituzioni, in modo che non si possa più dire che i giovani non vogliono fare niente, perché noi abbiamo voglia di combattere per ciò in cui crediamo”. I ragazzi (preferibilmente massimo 50 per volta) vengono divisi in gruppi per discutere sui valori che per loro rappresentano una priorità. “Parliamo agli altri studenti presenti della nostra idea, dopodiché abbiniamo ad essa un obiettivo, e a questo un’azione concreta, ad esempio la diffusione della raccolta differenziata nell’Ateneo”. Per chi non sapesse come agire, ci sono guide ai vari passaggi burocratici. “Le università che già hanno attuato un progetto simile, mettono a disposizione, sul web, guide che riguardano i vari step di attivazione delle iniziative”. Inoltre vi è una piattaforma di discussione on-line, alla quale si può partecipare su invito per discutere delle problematiche attuali. Prossimi forum previsti: il 26 novembre nella sede dell’Orientale, a Palazzo del Mediterraneo; il 4 dicembre a Palazzo Corigliano dalle 16.00 alle 18.00. Il 5 dicembre l’incontro si svolgerà nell’Aula Tommaso Campanella, in Piazza del Gesù, dalle 12.00 alle 14.00. Gli incontri sono organizzati nell’ambito dei corsi delle docenti Anna Liguori di Diritto Internazionale e Valeria Varriano di Lingua e letteratura cinese.
Allegra Taglialatela