Fumata nera alle elezioni del Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali che si sono tenute in prima tornata il 28 e 29 giugno. Con 402 votanti su 906 non si è raggiunto il quorum e le schede non sono neppure state aperte. Mentre andiamo in stampa si ripete la consultazione: la seconda tornata era prevista per il 5 e 6 luglio. Il candidato unico alla presidenza del Polo, l’economista Massimo Marrelli, intervistato da Ateneapoli si è detto sereno, non ritenendo che il mancato raggiungimento del quorum sia indice di uno scarso accordo sul suo nome. “Non vorrei rischiare di essere smentito- ha affermato- ma quando il candidato è uno solo si tende magari a dare per scontata la sua elezione e forse per questo le persone sono meno invogliate ad andare a votare”. Solo questo il motivo? “Le elezioni sono capitate in un periodo fitto di esami per tutte le facoltà. Inoltre per molti docenti c’è stata una concomitanza di convegni cui presenziare. Infine, probabilmente qualcuno non ha compreso che si votava sulla base delle strutture dipartimentali e non su facoltà. Molti non sapevano che tutti i ricercatori, confermati e non, erano chiamati al voto. Avrebbero dovuto votare anche tutti i rappresentanti nei dipartimenti dei dottorandi e del personale tecnico amministrativo. In tutto circa 180 persone che non presentandosi hanno determinato l’assenza del 20% degli elettori”. Morale: il problema è consistito in una carenza di comunicazione. Alla quale il prof. Marrelli e il presidente uscente, prof. Giuseppe Cantillo, hanno pensato bene di sopperire ricorrendo al più moderno e rapido dei sistemi, una e-mail indirizzata a ciascun elettore per ricordargli l’appuntamento del 5 e 6 luglio. Ed effettivamente era il caso di farlo, visto che l’impressione di scarsa informazione sulla chiamata alle urne è stata generale. Il prof. Antonio V. Nazzaro, ex preside della Facoltà di Lettere, conferma: “sono stato il primo a ritenere che la carica di presidente del Polo potesse andare a Marrelli, però devo dire che lui non ha fatto un’adeguata campagna elettorale, si è limitato a una smilza mail, non c’è stato alcun dibattito. Ad esempio, alla Facoltà di Lettere non ci sono state le telefonate di rito…Io stesso ho riscontrato che molti ricercatori non confermati, dottorandi, assegnisti, personale tecnico dei dipartimenti non sapevano neppure di poter votare”. E sulla meccanica psicologica che accompagna le elezioni con candidato unico il prof. Nazzaro è d’accordo: “è più difficile di quella con più candidati”. Ottimo il giudizio sul prof. Marrelli: “è una brava persona. Con lui come presidente il Polo andrebbe soltanto a guadagnarci”.
Ma c’è qualcuno nell’Ateneo che ritiene non sia piaciuto il modo in cui è maturata questa candidatura, secondo alcuni calata dall’alto. Una insoddisfazione coniugata alla mancata sollecitazione al voto che non ha consentito a Marrelli – tra l’altro assente per un mese (è stato in Francia per un ciclo di lezioni) – di essere eletto per una cinquantina di voti.
Ma c’è qualcuno nell’Ateneo che ritiene non sia piaciuto il modo in cui è maturata questa candidatura, secondo alcuni calata dall’alto. Una insoddisfazione coniugata alla mancata sollecitazione al voto che non ha consentito a Marrelli – tra l’altro assente per un mese (è stato in Francia per un ciclo di lezioni) – di essere eletto per una cinquantina di voti.