Giornalismo e senso etico

Una splendida giornata di giornalismo, quella vissuta il 24 febbraio scorso, nell’Aula Magna del Suor Orsola Benincasa. Giornalisti di fama nazionale, esponenti del mondo politico ed ecclesiastico giunti in massa per celebrare la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione a Joaquin Navarro Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Uomo straordinario, di grande cultura e personalità, tanto da rendere impossibile inquadrare la sua figura in unico status professionale. Nato a Cartagena, Spagna, il 16 novembre 1936, Navarro Valls studia presso le Università di Granada, Navarra e Barcellona, ottenendo una laurea in Medicina e Chirurgia nel 1961. Il suo bagaglio culturale e professionale, però, va oltre, riuscendo con forza e determinazione a portare a termine ogni sua passione. Nel 1968, infatti, gli viene conferita la laurea in Giornalismo, mentre, nel 1980, quella in Scienze delle Comunicazioni. Attualmente Direttore della Sala della Stampa del Vaticano, la figura di Navarro Valls è stata sempre sinonimo di successo e di partecipazione attiva in molti campi del sapere umano. Professore assistente di Medicina tra il 1962 ed il 1964, poi Membro del Consiglio Direttivo della Stampa Estera in Italia e, ancora, Presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia. E’ stato fondatore e vicedirettore della rivista Diagonal, Barcellona 1964, poi corrispondente estero di Nuestro Tiempo e dal 1977 corrispondente del quotidiano di Madrid ABC, per l’Italia ed il Mediterraneo Orientale. Alla cerimonia in suo onore erano presenti tutti i principali esponenti del mondo della comunicazione. Dal Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi (“siamo tutti riuniti oggi, per tributare l’ennesimo encomio ad un grande uomo e professionista della comunicazione. Un uomo che si è sempre distinto per la sua onestà e per i suoi valori”), al Direttore Paolo Mieli (“un uomo straordinario ed un comunicatore unico nel suo genere”), fino al Cardinale Michele Giordano, giunto per tributare un caloroso omaggio “ad un grande uomo e ad un grande amico”, ma anche per celebrare gli allievi del Master giornalistico, premiati con il premio “San Gennaro” per il giornalismo. Ad aprire la cerimonia, il Rettore prof. Francesco De Sanctis, il quale ha tracciato un breve profilo umano e professionale di Navarro Valls, citando i tanti traguardi raggiunti, e le tante onorificenze ottenute, come la nomina di Commendatore e di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Subito dopo la parola è passata al Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, prof. Lucio D’Alessandro. “Per noi questo è un grande giorno”, ha affermato il Preside. “Un giorno che segue perfettamente gli sforzi intrapresi da anni dalla facoltà. Sforzi che hanno, da sempre, un solo obiettivo: quello di dar vita a nuove vie e tecniche nella comunicazione. Una comunicazione che sappia tracciare nuovi solchi in Europa, nel Mediterraneo e nella nostra città. Una città troppe volte raccontata e troppe volte fraintesa, ma che ora può contare su mezzi e strumenti validi, per colmare quel deficit comunicativo che da sempre la colpisce. Abbiamo deciso di premiare la figura di Navarro Valls per tanti motivi: per il suo ottimo lavoro nella Santa Sede, per il suo importantissimo apporto al mondo del giornalismo e per il suo impegno e ricerca in molti campi del sapere”. Fioccano gli applausi. Poi la lectio di Navarro Valls, uno studio di profonda attualità nel mondo della comunicazione, dal titolo: “Riflessioni intorno a etica e giornalismo”. “L’attività giornalistica – spiega il Portavoce del Vaticano- è una professione molto importante se animata da un profondo senso etico. La commercializzazione della notizia spesso sottovaluta l’etica, dando al mercato l’unico valore del giornalismo. Chi fa giornalismo non può venire meno al concetto di verità. Conoscere e ammirare la verità, però, può non bastare, perché la verità bisogna viverla, sposarla in un atto che può avere origine solo nella libertà. L’uomo guida e governa se stesso, solo se è guidato a sua volta dalla libertà. Il disprezzo verso la verità, è il disprezzo verso se stessi”. “La funzione del giornalista –conclude- deve essere esclusivamente questa, quella cioè, di unire la sua esistenza, con la ricerca della verità. Se questo nesso viene meno, l’informazione diventa autoreferenziale, vuota, niente di più, che semplice propaganda!”. Al termine della cerimonia, ci sono stati applausi e attestati di stima, anche per gli studenti del Master in giornalismo del Suor Orsola, che, conclusi gli studi, hanno ricevuto i diplomi, dal Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Lorenzo del Boca e dal Presidente dell’Unione Stampa Cattolica Italiana, Massimo Milone. 
Gianluca Tantillo
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