Una forte passione per le materie oggetto di studio, una più che brillante carriera universitaria ed un progetto di tesi volto a favorire l’innovazione e la relativa ricaduta sullo sviluppo del territorio casertano: questi i tratti comuni degli otto neolaureati della Seconda Università premiati a metà gennaio dall’Azienda Speciale per l’Innovazione della Produzione e dei Servizi (ASIPS) della Camera di Commercio di Caserta. Parliamo di Angela Maria Santillo e Laura Scognamiglio (laurea in Ingegneria Industriale e dell’Informazione); Antonio Biagio Natale e Maddalena Faparelli (laurea in Architettura e Disegno Industriale); Antonella Maria Assunta Di Giuseppe, Antonio Mirto ed Elisa Niro (laurea in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente), Sara Tamborrelli (laurea in Economia e Management). L’obiettivo del premio (2500 euro lordi) è quello di favorire la diffusione della cultura imprenditoriale e valorizzare i giovani talenti allo scopo di non disperderne il patrimonio di conoscenza. La parola va ad alcuni dei premiati, che hanno mostrato non solo tanta passione per la ricerca, ricaduta sulla scelta del Dottorato, ma anche una viscerale spinta all’internazionalizzazione, testimoniata dall’intenzione di utilizzare il premio per viaggi di piacere e studio.
Laura Scognamiglio, 110 e lode in Ingegneria Industriale e dell’Informazione, ha concorso con una tesi sulla produzione di bioenergia nel contesto caseario casertano, dopo aver lavorato ad un più ampio progetto di ricerca organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche (DiSTABiF). “Ho analizzato i parametri ottimali per la produzione di una miscela di idrogeno e metano. Questa in futuro potrà essere utilizzata in impianti di gestione anaerobica all’interno del reparto caseario, al fine di autoprodurre energia”, spiega. Laura ha 27 anni ed ha appena concluso il percorso Magistrale in due anni e mezzo, nonostante alcune difficoltà: “alla Triennale ho impiegato un po’ di tempo in più. Ai primi anni di Università l’impatto col nuovo contesto non è semplice, sia per il nuovo metodo di studio, sia per il numero di esami. Io ne avevo 36 da sostenere in soli 3 anni!”. Pazienza e dedizione, secondo Laura, portano a risultati ottimali. Indispensabile la passione: “se tornassi indietro rifarei tutto, ripercorrerei anche i sentieri più tortuosi! Col tempo e con l’esperienza si acquisisce il metodo di studio adatto e tutto risulta più semplice”. Consiglia, inoltre, di non perdere di vista l’obiettivo principale, ossia “studiare, studiare, studiare!”. Un punto importante su cui focalizzarsi è, secondo Laura, l’internazionalizzazione: “bisogna allargare gli orizzonti! Le esperienze all’estero formano tanto e aprono la mente. Inoltre, ciò permette il confronto con i professionisti del proprio settore”. Laura ora frequenta un Master sulla bonifica di siti contaminati, in contemporanea svolge il tirocinio, al termine del quale spera di lavorare nell’ambito del risanamento ambientale. Il premio dell’ASIPS lo investirà “in un progetto, ma al momento sono ancora indecisa”. Ad Angela Santillo è toccato il passo successivo del progetto sulla bioenergia, “ossia quello della fermentazione completata della miscela, dove parte del substrato viene mescolato con quello di partenza per ottenere risultati migliori, sia in termini di quantità che di riduzione di tempo”. Con il suo lavoro ha concluso brillantemente la carriera con una votazione di 110 a 28 anni. Nonostante gli ottimi risultati, non sono mancate le difficoltà: otto sono gli anni totali di studio di Angela. Rallentamento, questo, dovuto “alla preparazione di esami progettuali, in cui sono previste analisi e quindi calcoli matematici”. Che non si scoraggino gli studenti! “Anche se può risultare difficile, è importante non perdere tempo e seguire il programma restando al passo coi corsi; diversamente si rischia non solo di far accavallare gli argomenti, ma anche di perdere una guida allo studio, a mio avviso necessaria”. Angela è attualmente in cerca di lavoro nel suo campo di studi: “in passato ho lavorato in altri ambiti, ma ora non mi sento di investire in qualcosa di diverso. Utilizzerò il premio in un Corso di Specializzazione o un Master, in modo da poter acquisire conoscenze specifiche ed avere una marcia in più nel mondo del lavoro”. L’ultimo premio al progetto sulla miscela di idrogeno e metano è per il ventottenne Antonio Mirto. Il suo lavoro ha riguardato “l’analisi di batteri coinvolti nella demolizione del gas, al fine di trovare i principali produttori di idrogeno di cui aumentarne l’attività in futuro”. 110 e lode è la votazione che ha suggellato la sua brillante carriera. Anche nel suo caso, però, non sono mancate difficoltà: la sua storia personale gli ha reso difficile l’avvio allo studio. Nonostante tutto, “dopo aver iniziato a dare esami, non ho avuto alcun tipo di problema”. Abbiamo chiesto la ricetta per una carriera così brillante: “bisogna avere una mente sgombra da pensieri ed essere concentrati al massimo sugli studi; è importante anche evitare l’ansia ed essere rilassati. Ad esempio, consiglio di non studiare fino a notte fonda, ci si stressa! Andare a letto presto significa essere più rilassati il giorno dopo, quindi si rende di più”. Una volta dato il “la” alla ricerca, riesce difficile fermarsi: “attualmente sono iscritto ad una scuola di Dottorato di Ricerca con borsa al DiSTABiF: lavoro al laboratorio di Fisiologia Generale”. Cosa fare da grande è ancora un punto interrogativo: “il futuro è un mistero e rimanere nell’ambiente universitario è un sogno”. Al momento è sicuro dell’immediato: il premio lo investirà in un viaggio di piacere all’estero.
Antonio Biagio Natale ha concorso con una tesi in Progettazione Architettonica. Il suo brillante progetto riguarda un “centro commerciale dove all’interno ci sono attività di provenienza mondiale, dal ristorante giapponese al night club arabo, passando per il pub tedesco e l’artigianato africano”. Ha concluso la quinquennale in corso con 107, senza alcuna difficoltà. Anche secondo Antonio la presenza costante ai corsi è il segreto per portare avanti una così brillante carriera senza intoppi. In più, ad Architettura, il tutto è facilitato dall’aria da liceo che si respira: “si è in pochi e di solito un prof. segue gli studenti per un intero percorso”. Nonostante ciò, lo studente di Architettura deve essere pronto anche a rinunciare a qualche dormita: “se ti viene un’idea alle due di notte, devi accendere il pc e metterla in pratica. Non ci sono orari per le ispirazioni!”. Attualmente, Antonio segue dei corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro e su certificazioni energetiche, cercando di arricchire il suo curriculum. Spera di immettersi nel mercato del lavoro “e di non bruciare tutte le capacità che ho finora acquisito”.
Elisa Niro, fiore all’occhiello tra i neolaureati di Scienze e Tecnologie per l’Ambiente, ha chiuso il suo percorso in regola con 110 e lode e tanto di plauso accademico per la lodevole carriera universitaria. Il suo lavoro di tesi ha riguardato “la valutazione degli effetti della cumarina, ossia un composto naturale da utilizzare come erbicida, in particolare contro l’avena nelle colture di grano”. Elisa è un ottimo esempio che serve da sprone a chi ha iniziato un percorso universitario con qualche difficoltà. “Ho avuto difficoltà ai primi anni di Università, a causa dell’approccio alle materie scientifiche: venivo dal liceo linguistico e dovevo acquisire un nuovo metodo di studio, ma sono stata fortunata! La mia famiglia mi ha dato la possibilità di dedicarmi completamente allo studio senza dover lavorare; inoltre, il nostro è un Dipartimento aperto agli studenti, i professori sono disponibili e metà del lavoro si svolge in aula”. La carriera di Elisa continua adesso in un Dottorato di Ricerca in Scienze delle Risorse Ambientali con borsa presso il Dipartimento di Agraria alla Federico II: “Il mondo della ricerca mi appassiona molto, ma non ho idee chiare al momento, di sicuro le ho per ciò che riguarda il premio: farò un viaggio di studi inerente al percorso di Dottorato!”.
“Imprenditorialità e innovazione nell’ambiente ospedaliero” sono i concetti chiave del lavoro di Sara Tamborrelli, laureata con 106 in Economia e Management. “In particolare, il mio studio riguarda due cliniche della provincia di Caserta: Villa Fiorita di Capua e la Clinica San Michele di Maddaloni”, spiega. Nonostante una votazione finale non brillante, Sara è arrivata in seduta di laurea con la media del 29, sferzata da un unico 18 accettato in calcio d’angolo. Ricerca, arte e creatività sono il leitmotiv di una brillante quanto “spettacolare” carriera, dentro e fuori l’Università. Sara è insegnante di danza e ballerina: “sono nel mondo della danza da 11 anni. Dopo il diploma, sono diventata assistente e insegnante di danza. In verità, è proprio questo percorso che mi ha aiutata a conciliare bene tutti gli impegni, in quanto la danza esige disciplina e organizzazione!” La sua carriera è terminata in corso, ma i sacrifici non sono mancati: si studia a tutte le ore e nei fine settimana, “incastrando le ore di lavoro e approfittando dei giorni liberi. Durante il week end, le mie amiche uscivano mentre io ero a casa a studiare”. Ci sono due segreti per ambire: stare al passo coi corsi e proiettarsi a mete lontane, letteralmente e non: “è importante aprirsi all’estero e consiglio di fare l’Erasmus, un’importantissima esperienza per migliorare la lingua straniera. Inoltre, è utile fare esperienza in ottica lavorativa e non fermarsi solo allo studio”. Al momento Sara svolge il tirocinio per diventare commercialista, mentre la danza continua a farla da padrona: “è una passione che mi tengo stretta. Non chiudo alcuna porta!”.
Antonietta Caputo
Laura Scognamiglio, 110 e lode in Ingegneria Industriale e dell’Informazione, ha concorso con una tesi sulla produzione di bioenergia nel contesto caseario casertano, dopo aver lavorato ad un più ampio progetto di ricerca organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche (DiSTABiF). “Ho analizzato i parametri ottimali per la produzione di una miscela di idrogeno e metano. Questa in futuro potrà essere utilizzata in impianti di gestione anaerobica all’interno del reparto caseario, al fine di autoprodurre energia”, spiega. Laura ha 27 anni ed ha appena concluso il percorso Magistrale in due anni e mezzo, nonostante alcune difficoltà: “alla Triennale ho impiegato un po’ di tempo in più. Ai primi anni di Università l’impatto col nuovo contesto non è semplice, sia per il nuovo metodo di studio, sia per il numero di esami. Io ne avevo 36 da sostenere in soli 3 anni!”. Pazienza e dedizione, secondo Laura, portano a risultati ottimali. Indispensabile la passione: “se tornassi indietro rifarei tutto, ripercorrerei anche i sentieri più tortuosi! Col tempo e con l’esperienza si acquisisce il metodo di studio adatto e tutto risulta più semplice”. Consiglia, inoltre, di non perdere di vista l’obiettivo principale, ossia “studiare, studiare, studiare!”. Un punto importante su cui focalizzarsi è, secondo Laura, l’internazionalizzazione: “bisogna allargare gli orizzonti! Le esperienze all’estero formano tanto e aprono la mente. Inoltre, ciò permette il confronto con i professionisti del proprio settore”. Laura ora frequenta un Master sulla bonifica di siti contaminati, in contemporanea svolge il tirocinio, al termine del quale spera di lavorare nell’ambito del risanamento ambientale. Il premio dell’ASIPS lo investirà “in un progetto, ma al momento sono ancora indecisa”. Ad Angela Santillo è toccato il passo successivo del progetto sulla bioenergia, “ossia quello della fermentazione completata della miscela, dove parte del substrato viene mescolato con quello di partenza per ottenere risultati migliori, sia in termini di quantità che di riduzione di tempo”. Con il suo lavoro ha concluso brillantemente la carriera con una votazione di 110 a 28 anni. Nonostante gli ottimi risultati, non sono mancate le difficoltà: otto sono gli anni totali di studio di Angela. Rallentamento, questo, dovuto “alla preparazione di esami progettuali, in cui sono previste analisi e quindi calcoli matematici”. Che non si scoraggino gli studenti! “Anche se può risultare difficile, è importante non perdere tempo e seguire il programma restando al passo coi corsi; diversamente si rischia non solo di far accavallare gli argomenti, ma anche di perdere una guida allo studio, a mio avviso necessaria”. Angela è attualmente in cerca di lavoro nel suo campo di studi: “in passato ho lavorato in altri ambiti, ma ora non mi sento di investire in qualcosa di diverso. Utilizzerò il premio in un Corso di Specializzazione o un Master, in modo da poter acquisire conoscenze specifiche ed avere una marcia in più nel mondo del lavoro”. L’ultimo premio al progetto sulla miscela di idrogeno e metano è per il ventottenne Antonio Mirto. Il suo lavoro ha riguardato “l’analisi di batteri coinvolti nella demolizione del gas, al fine di trovare i principali produttori di idrogeno di cui aumentarne l’attività in futuro”. 110 e lode è la votazione che ha suggellato la sua brillante carriera. Anche nel suo caso, però, non sono mancate difficoltà: la sua storia personale gli ha reso difficile l’avvio allo studio. Nonostante tutto, “dopo aver iniziato a dare esami, non ho avuto alcun tipo di problema”. Abbiamo chiesto la ricetta per una carriera così brillante: “bisogna avere una mente sgombra da pensieri ed essere concentrati al massimo sugli studi; è importante anche evitare l’ansia ed essere rilassati. Ad esempio, consiglio di non studiare fino a notte fonda, ci si stressa! Andare a letto presto significa essere più rilassati il giorno dopo, quindi si rende di più”. Una volta dato il “la” alla ricerca, riesce difficile fermarsi: “attualmente sono iscritto ad una scuola di Dottorato di Ricerca con borsa al DiSTABiF: lavoro al laboratorio di Fisiologia Generale”. Cosa fare da grande è ancora un punto interrogativo: “il futuro è un mistero e rimanere nell’ambiente universitario è un sogno”. Al momento è sicuro dell’immediato: il premio lo investirà in un viaggio di piacere all’estero.
Antonio Biagio Natale ha concorso con una tesi in Progettazione Architettonica. Il suo brillante progetto riguarda un “centro commerciale dove all’interno ci sono attività di provenienza mondiale, dal ristorante giapponese al night club arabo, passando per il pub tedesco e l’artigianato africano”. Ha concluso la quinquennale in corso con 107, senza alcuna difficoltà. Anche secondo Antonio la presenza costante ai corsi è il segreto per portare avanti una così brillante carriera senza intoppi. In più, ad Architettura, il tutto è facilitato dall’aria da liceo che si respira: “si è in pochi e di solito un prof. segue gli studenti per un intero percorso”. Nonostante ciò, lo studente di Architettura deve essere pronto anche a rinunciare a qualche dormita: “se ti viene un’idea alle due di notte, devi accendere il pc e metterla in pratica. Non ci sono orari per le ispirazioni!”. Attualmente, Antonio segue dei corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro e su certificazioni energetiche, cercando di arricchire il suo curriculum. Spera di immettersi nel mercato del lavoro “e di non bruciare tutte le capacità che ho finora acquisito”.
Elisa Niro, fiore all’occhiello tra i neolaureati di Scienze e Tecnologie per l’Ambiente, ha chiuso il suo percorso in regola con 110 e lode e tanto di plauso accademico per la lodevole carriera universitaria. Il suo lavoro di tesi ha riguardato “la valutazione degli effetti della cumarina, ossia un composto naturale da utilizzare come erbicida, in particolare contro l’avena nelle colture di grano”. Elisa è un ottimo esempio che serve da sprone a chi ha iniziato un percorso universitario con qualche difficoltà. “Ho avuto difficoltà ai primi anni di Università, a causa dell’approccio alle materie scientifiche: venivo dal liceo linguistico e dovevo acquisire un nuovo metodo di studio, ma sono stata fortunata! La mia famiglia mi ha dato la possibilità di dedicarmi completamente allo studio senza dover lavorare; inoltre, il nostro è un Dipartimento aperto agli studenti, i professori sono disponibili e metà del lavoro si svolge in aula”. La carriera di Elisa continua adesso in un Dottorato di Ricerca in Scienze delle Risorse Ambientali con borsa presso il Dipartimento di Agraria alla Federico II: “Il mondo della ricerca mi appassiona molto, ma non ho idee chiare al momento, di sicuro le ho per ciò che riguarda il premio: farò un viaggio di studi inerente al percorso di Dottorato!”.
“Imprenditorialità e innovazione nell’ambiente ospedaliero” sono i concetti chiave del lavoro di Sara Tamborrelli, laureata con 106 in Economia e Management. “In particolare, il mio studio riguarda due cliniche della provincia di Caserta: Villa Fiorita di Capua e la Clinica San Michele di Maddaloni”, spiega. Nonostante una votazione finale non brillante, Sara è arrivata in seduta di laurea con la media del 29, sferzata da un unico 18 accettato in calcio d’angolo. Ricerca, arte e creatività sono il leitmotiv di una brillante quanto “spettacolare” carriera, dentro e fuori l’Università. Sara è insegnante di danza e ballerina: “sono nel mondo della danza da 11 anni. Dopo il diploma, sono diventata assistente e insegnante di danza. In verità, è proprio questo percorso che mi ha aiutata a conciliare bene tutti gli impegni, in quanto la danza esige disciplina e organizzazione!” La sua carriera è terminata in corso, ma i sacrifici non sono mancati: si studia a tutte le ore e nei fine settimana, “incastrando le ore di lavoro e approfittando dei giorni liberi. Durante il week end, le mie amiche uscivano mentre io ero a casa a studiare”. Ci sono due segreti per ambire: stare al passo coi corsi e proiettarsi a mete lontane, letteralmente e non: “è importante aprirsi all’estero e consiglio di fare l’Erasmus, un’importantissima esperienza per migliorare la lingua straniera. Inoltre, è utile fare esperienza in ottica lavorativa e non fermarsi solo allo studio”. Al momento Sara svolge il tirocinio per diventare commercialista, mentre la danza continua a farla da padrona: “è una passione che mi tengo stretta. Non chiudo alcuna porta!”.
Antonietta Caputo