Giovani laureati raccontano…

“Sono responsabile di laboratorio per quanto riguarda il controllo di qualità, mi occupo esattamente di quello per cui ho studiato”, afferma Giuseppe Peluso, 31 anni, laureatosi nel dicembre scorso in Controllo di Qualità con indirizzo cosmetologico. Giuseppe lavora nella filiale salernitana dell’azienda cosmetica Renée Blanche assieme al suo compagno di studi Felice De Feo. “Ci siamo entrambi iscritti tardi all’Università ma poi ci siamo laureati assieme con una sessione di anticipo” racconta fiero Giuseppe che è approdato alla Facoltà di Farmacia dopo aver svolto i più vari lavori.
“Ero molto motivato a sostenere tutti gli esami nel più breve tempo possibile e sono anche riuscito ad ottenere voti alti – racconta – Ce l’ho fatta grazie sia alla mia volontà, sia all’ottima organizzazione del Corso di Laurea. Non ho trovato alcun ostacolo. I professori e gli assistenti sono sempre pronti ad ascoltarti, a darti spiegazioni, a fornirti il materiale didattico”.  Aggiunge: “in primavera ho sostenuto l’esame di Stato per Chimici sezione B. Iscriversi all’albo è un buon modo per aprirsi altre vie”, aggiunge. Le lauree triennali della classe delle Scienze e Tecnologie Farmaceutiche sono, infatti, le uniche di primo livello che consentono, dopo aver superato un esame di Stato, di essere riconosciuti a livello nazionale come chimico junior. “Purtroppo non ho ancora affrontato la prova per evitare di chiedere un permesso al lavoro”, dichiara Paola Di Tella che si è laureata in Informazione Scientifica sul Farmaco e Prodotti Diagnostici nel dicembre scorso a soli 22 anni e che, da maggio, è informatrice per Pharma Italia nella provincia di Caserta.  Appena terminati gli studi, Paola ha inserito il suo curriculum sul sito www.aboutpharma.com e i responsabili della Pharma poco dopo la hanno contattata. “Mi è sempre piaciuto questo lavoro – esclama raggiante – Già da piccola, nella sala d’attesa del medico di famiglia, ero affascinata da quei professionisti che si presentavano con grandi borse al seguito. E quando mia madre mi dava una medicina ero incuriosita dalla confezione, volevo leggere il foglietto illustrativo. Sono proprio un’appassionata – confessa – mi piace conoscere vita, morte e miracoli del farmaco, seguire il suo percorso nell’organismo, illustrarne le controindicazioni, gli effetti collaterali”.
Anche Jolanda Ancora, laureata in Controllo di Qualità lo scorso marzo, 26 anni, ha firmato un contratto appena due mesi dopo la laurea ed ora lavora nel laboratorio di produzione farmaceutica di Torre Annunziata della multinazionale Novartis  “Quando mi è arrivata la telefonata ho fatto salti di gioia – racconta la ragazza a cui è stato offerto un contratto interinale dopo essersi fatta valere presso la stessa azienda durante il tirocinio trimestrale – Lo stage è un’ottima opportunità che, però, molti studenti prendono sotto gamba. Io, ad esempio ho sempre dato la priorità alle attività di laboratorio, applicandomi sulla tesi la sera a casa.”
Jolanda è stata fortunata ma tante sue colleghe stanno lavorando nella ditta presso cui hanno svolto il tirocinio. “Maria Tronchese, ad esempio – suggerisce – si è laureata nella stessa mia sessione ed è poi stata immediatamente assunta alla Menarini di Firenze”. Jolanda sottolinea che il Corso di Laurea dà una formazione che permette di lavorare sin da subito. “Mi sono laureata in tempo perché ho incentrato il mio studio soprattutto sulle spiegazioni dei professori. Ho fatto il grosso in aula, i libri mi son serviti per approfondire – rileva Jolanda che ha sempre seguito assiduamente le lezioni e le attività di laboratorio – Sono sposata, ho una bambina piccola e ho avuto tutti voti alti: se l’ho fatto io possono farlo tutti. Basta essere seriamente motivati”. Jolanda ha scelto di specializzarsi nel ramo industriale-farmaceutico e ora si occupa di vigilare che i farmaci siano prodotti in maniera conforme alle norme. “Controllo, per esempio, che in ogni compressa vi sia l’esatta quantità di principio attivo – spiega – Dall’ideazione di un farmaco alla sua messa in commercio possono passare anche 20 anni. Il mio lavoro, invece, mi permette di vedere subito gli effetti del mio operato. E’ stimolante andare a ricercare cosa possa aver causato un errore di produzione adoperando una procedura che definirei di tipo investigativo”.
La maggior parte dei laureati in Farmacia e CTF desiderano occuparsi di Ricerca e Sviluppo, un settore in cui non c’è grande possibilità di occupazione. Il Corso di Controllo di Qualità, invece, è stato creato proprio per l’esigenza di far fronte alla mancanza di una specifica figura professionale. “Per un’azienda, d’altro canto, è più vantaggioso assumere un laureato in Controllo di Qualità piuttosto che formare un laureato in Farmacia o CTF”, conclude Jolanda.
(Ma.Pi.)
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