Giuseppina Aurilio, ingegnere elettronico, 30 anni, consulente del gruppo Altran

Giuseppina Aurilio è una ragazza che non si ferma mai. La soddisfazione per il lavoro che svolge e la sua ambizione superano di gran lunga la stanchezza. A trent’anni, è consulente del gruppo Altran, nella sede napoletana, ed è da quando si è iscritta ad Ingegneria Elettronica, che la sua formazione continua.
“Mi piacevano molto le materie scientifiche, ma pensavo che iscrivendomi a Facoltà come Matematica o Scienze, l’unico sbocco professionale sarebbe stato l’insegnamento. Ho quindi optato per Ingegneria”. Una scelta ponderata per cui “ho tenuto conto sia dei miei personali interessi che degli sbocchi lavorativi”. Ma cosa significa studiare Ingegneria? Dedicarsi completamente allo studio per almeno cinque anni?  “Premetto che a me piace studiare – dice Giuseppina – ma voglio specificare che, personalmente, non sono stata ore e ore sui libri, tanto che mia madre diceva che non mi applicavo! Poi, però, si è dovuta ricredere… Io penso che coloro che si dedicano allo studio in maniera ossessiva vivono male gli anni dell’università, trascorrono il tempo nell’angoscia degli esami ed è sbagliato. Ciò che occorre, invece, è una buona dose di ambizione e sicuramente tanta voglia di fare”. Ci sveli la tua metodologia di studio? “Il tutto sta nel seguire i corsi, perchè significa apprendere già in aula e risparmiare lavoro a casa. Una cosa importante è saper prendere appunti durante le lezioni: ogni qual volta prendevo appunti, mi mettevo nell’ottica di chi li avrebbe letti. Li scrivevo quindi in modo critico e comprensibile e, a casa, li risistemavo…”. Ma non c’è stato mai un esame che ti ha causato una particolare preoccupazione? “Elettrotecnica, con il prof. Raffaele Martone. Ero preoccupata, prima di sostenere la prova, a causa delle voci di corridoio che la descrivevano troppo complicata e difficile da superare… alla fine, mi sono dovuta ricredere: ho studiato come tutti gli altri esami e superato anche Elettrotecnica”.
Il punto forte della Facoltà aversana sembra essere il rapporto diretto tra docenti e studenti. “I professori sono tutti abbastanza disponibili. Quando sono andata a chiedere la tesi al prof. Giuseppe De Maria, col quale avevo già sostenuto gli esami di Controlli automatici e Sistemi, mi sono accorta che conosceva tutto il mio percorso accademico. Sono stata molto contenta, e, in quel momento, mi sono sentita considerata. In seguito, abbiamo lavorato insieme alla tesi che ho svolto sui Controlli automatici per le applicazioni aeronautiche”. E se molti vedono la laurea come un traguardo, per Giuseppina è stata quasi un punto di partenza. Si è laureata il 18 dicembre e il 20, dopo due giorni, era già pronta a partecipare al concorso per accedere al dottorato in Ingegneria elettronica, seguito poi dal Master per Operatori di trasferimento tecnologico. “Studiare è bellissimo. Tuttora, in azienda mi occupo di varie aree: dai calcoli strutturali all’acustica all’elettronica di potenza. E continuo nella mia formazione”.
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