A dodici anni dalla sua fondazione, la Seconda Università degli Studi di Napoli si avvia a una fase di consolidamento. “Nonostante i sacrifici che un Ateneo sorto a costo zero abbia richiesto, siamo riusciti a rafforzare la ricerca scientifica, abbiamo migliorato la razionalizzazione dei servizi, abbiamo adeguato l’edilizia attraverso l’acquisto di nuovi stabili e la costruzione di nuove strutture, siamo cresciuti quantitativamente e qualitativamente, perfezionando e diversificando l’offerta didattica” è quanto ha dichiarato il Rettore della Sun, Antonio Grella, nella giornata inaugurale dell’anno accademico 2005/06 svoltasi lo scorso 28 febbraio alla Reggia di Caserta. Una giornata particolare per Antonio Grella, che dopo otto anni alla guida della Sun, si ritrova all’ultimo anno del suo mandato.
“Siamo riusciti a ridare al nostro Ateneo fiducia nell’avvenire – afferma il Rettore – Tuttavia, non basta la volontà degli addetti ai lavori. Abbiamo bisogno di un’attenzione maggiore da parte degli organi di Governo”. Insieme ai fondi pubblici, l’auspicio di Grella è che aumentino anche i fondi privati. Soprattutto, “se vogliamo arrestare le grandi migrazioni dei nostri giovani verso il Nord del Paese e dell’Europa, deve cambiare il sistema di assegnazione delle risorse economiche per il Mezzogiorno”. Sul versante della ricerca, la Sun punta alla creazione d’impresa. In fase di definizione, infatti, è il “Techno-district”, “un incubatore d’impresa che renderà più semplice il trasferimento tecnologico e renderà la ricerca più aderente tra Università e sistema produttivo”.
Al centro della relazione di Grella anche il tema del diritto allo studio. “Dobbiamo ancora lavorare molto per costruire nuove residenze universitarie, al di fuori di quelle in via di realizzazione a Santa Maria Capua Vetere e a Caserta. Inoltre, per agevolare la mobilità degli studenti resta da risolvere la questione dei trasporti, la cui iniziativa spetta però alla Provincia”. Grandi passi sono stati anche compiuti sulla strada dell’internazionalizzazione, stringendo proficui accordi di collaborazione con molte università straniere. “Un particolare grazie va alla Scuola Jean Monnet, oggi Facoltà di Studi politici per l’alta formazione europea e mediterranea, capace di inserire il nostro Ateneo anche oltre il mondo europeo”, dice Grella. Una menzione anche al personale tecnico-amministrativo, “il cui organico, sebbene carente, si è mostrato profondamente motivato ed entusiasta”.
Didattica, diritto allo studio e centralità dello studente sono i temi toccati da Peppe Siciliano, presidente del Consiglio degli Studenti nonché senatore accademico, nel suo intervento alla cerimonia inaugurale. Bocciata su tutti i fronti la riforma universitaria, che ha portato un livellamento della didattica verso il basso. “Il 3+2 si è sostanziato in programmi tagliati senza criterio, proliferazione dei corsi di laurea, titolo triennale poco chiaro e senza legame tra domanda e offerta di lavoro”. Secondo Siciliano, “il taglio alle risorse economiche destinate alle università si è ripercosso sulla classe studentesca, riducendo la qualità dell’offerta formativa e aumentando le tasse universitarie”. Gli studenti, pertanto, chiedono che le borse di studio siano affiancate da altre forme di sostegno agli studenti, ribadendo però il loro scetticismo sullo strumento del prestito d’onore, “che non deve essere considerato un mezzo sostitutivo delle borse, ma un servizio aggiuntivo e con tassi d’interesse bassissimi”. E sempre in tema di diritto allo studio, “bisogna investire maggiormente nell’edilizia residenziale studentesca, decongestionando il mercato degli affitti nelle città universitarie e calmierandone i prezzi”.
Una riflessione a trecentosessanta gradi è ciò che Saturnino Martini, rappresentante del personale tecnico-amministrativo, ha presentato in aula il 28 febbraio. Il dott. Martini ha evidenziato quanto la formazione nel nostro Paese “sia indietro rispetto agli Stati Uniti e ad altri Paesi europei”; quanto il mondo del lavoro si sia arroccato “su di una rigida posizione di critica circa l’inadeguatezza della preparazione pratica dei neo laureati”; quanto i tagli ai finanziamenti effettuati dal Governo abbiano messo in ginocchio l’università.
A chiusura dalla cerimonia, i Presidi Nicola Melone, Lorenzo Chieffi e Francesco Rossi hanno commemorato tre importanti docenti dell’Ateneo, scomparsi di recente: i Presidi Mario Carfagna e Gennaro Franciosi ed il Rettore Domenico Mancino.
“Siamo riusciti a ridare al nostro Ateneo fiducia nell’avvenire – afferma il Rettore – Tuttavia, non basta la volontà degli addetti ai lavori. Abbiamo bisogno di un’attenzione maggiore da parte degli organi di Governo”. Insieme ai fondi pubblici, l’auspicio di Grella è che aumentino anche i fondi privati. Soprattutto, “se vogliamo arrestare le grandi migrazioni dei nostri giovani verso il Nord del Paese e dell’Europa, deve cambiare il sistema di assegnazione delle risorse economiche per il Mezzogiorno”. Sul versante della ricerca, la Sun punta alla creazione d’impresa. In fase di definizione, infatti, è il “Techno-district”, “un incubatore d’impresa che renderà più semplice il trasferimento tecnologico e renderà la ricerca più aderente tra Università e sistema produttivo”.
Al centro della relazione di Grella anche il tema del diritto allo studio. “Dobbiamo ancora lavorare molto per costruire nuove residenze universitarie, al di fuori di quelle in via di realizzazione a Santa Maria Capua Vetere e a Caserta. Inoltre, per agevolare la mobilità degli studenti resta da risolvere la questione dei trasporti, la cui iniziativa spetta però alla Provincia”. Grandi passi sono stati anche compiuti sulla strada dell’internazionalizzazione, stringendo proficui accordi di collaborazione con molte università straniere. “Un particolare grazie va alla Scuola Jean Monnet, oggi Facoltà di Studi politici per l’alta formazione europea e mediterranea, capace di inserire il nostro Ateneo anche oltre il mondo europeo”, dice Grella. Una menzione anche al personale tecnico-amministrativo, “il cui organico, sebbene carente, si è mostrato profondamente motivato ed entusiasta”.
Didattica, diritto allo studio e centralità dello studente sono i temi toccati da Peppe Siciliano, presidente del Consiglio degli Studenti nonché senatore accademico, nel suo intervento alla cerimonia inaugurale. Bocciata su tutti i fronti la riforma universitaria, che ha portato un livellamento della didattica verso il basso. “Il 3+2 si è sostanziato in programmi tagliati senza criterio, proliferazione dei corsi di laurea, titolo triennale poco chiaro e senza legame tra domanda e offerta di lavoro”. Secondo Siciliano, “il taglio alle risorse economiche destinate alle università si è ripercosso sulla classe studentesca, riducendo la qualità dell’offerta formativa e aumentando le tasse universitarie”. Gli studenti, pertanto, chiedono che le borse di studio siano affiancate da altre forme di sostegno agli studenti, ribadendo però il loro scetticismo sullo strumento del prestito d’onore, “che non deve essere considerato un mezzo sostitutivo delle borse, ma un servizio aggiuntivo e con tassi d’interesse bassissimi”. E sempre in tema di diritto allo studio, “bisogna investire maggiormente nell’edilizia residenziale studentesca, decongestionando il mercato degli affitti nelle città universitarie e calmierandone i prezzi”.
Una riflessione a trecentosessanta gradi è ciò che Saturnino Martini, rappresentante del personale tecnico-amministrativo, ha presentato in aula il 28 febbraio. Il dott. Martini ha evidenziato quanto la formazione nel nostro Paese “sia indietro rispetto agli Stati Uniti e ad altri Paesi europei”; quanto il mondo del lavoro si sia arroccato “su di una rigida posizione di critica circa l’inadeguatezza della preparazione pratica dei neo laureati”; quanto i tagli ai finanziamenti effettuati dal Governo abbiano messo in ginocchio l’università.
A chiusura dalla cerimonia, i Presidi Nicola Melone, Lorenzo Chieffi e Francesco Rossi hanno commemorato tre importanti docenti dell’Ateneo, scomparsi di recente: i Presidi Mario Carfagna e Gennaro Franciosi ed il Rettore Domenico Mancino.