Eterogenee le proposte per gli studenti di Giurisprudenza durante il Job Day. La Decathlon, azienda leader nella creazione, produzione e distribuzione di prodotti e tecnologie sportive, ha fornito un ritratto dettagliato delle figure professionali ricercate: “cerchiamo giovani sportivi e agonisti, perchè la mentalità sportiva è alla base della nostra attività. Le assunzioni riguardano quattro ambiti: la distribuzione, che assorbe ogni anno 3.000 venditori multicompetenti; il settore finanza e controllo che occupa circa 10 mila laureati in discipline economiche; lo sviluppo immobiliare che offre 3 posti unicamente a persone con precedente esperienza; e, infine, il settore produzione che fornisce lavoro a 6 neolaureati in discipline fisiche e chimiche all’anno”, spiega Francesco, portavoce dell’azienda. Più del 90% dei contratti di apprendistato, informa, diventano a tempo indeterminato e “c’è possibilità per tutti di far carriera e arrivare a ricoprire cariche di un certo peso”. Qualche domanda dagli studenti presenti.
“Ho inviato diverse volte il mio curriculum sul vostro sito alla sezione lavora con noi, ma non ho ricevuto risposte, nemmeno negative”.
“Ci arrivano moltissimi curriculum ogni giorno e devono essere coerenti con le figure ricercate in quel determinato momento. La mancata risposta non significa che non si è idonei, spesso i cv sono congelati nel database”.
“Ci sono dei limiti d’età per l’assunzione?”.
“L’età media dei nostri direttori di settore si aggira intorno ai 33-34 anni, per cui l’ingresso è fissato attorno ai 26, ecco il motivo per cui ci avviciamo ai neolaureati”.
Spazio, quindi, per i più tradizionali settori delle banche. Giuseppe Brunetti di Fineco ha illustrato le peculiarità del proprio istituto, una delle prime banche online, che richiede nuovi tipi di figure: “anche il sistema bancario è in trasformazione, per cui bisogna essere camaleontici come già sono inglesi, tedeschi e americani; gli italiani sono l’unico popolo che nasce impiegato e vuole morire impiegato”. Il percorso per entrare in Fineco è ben preciso: “si deve superare un esame molto difficile. Chi abbia intenzione di iniziare questo percorso, può rivolgersi al gruppo Teseo che fornisce un supporto concreto. Superata la prova, c’è un programma di inserimento”.
E’ il turno di Alessandro Della Valle, consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Casagiove, che ha illustrato la storia del proprio istituto bancario. Ad aprire il capitolo stage è stato Alfredo Ricciardi, vice direttore generale della banca: “abbiamo scelto di rivolgerci al mondo universitario per cercare di dare ai giovani un’esperienza concreta; il rapporto di collaborazione è già avviato da alcuni anni con la Facoltà di Economia, ma siamo in procinto di avviare una collaborazione anche con Giurisprudenza. Di solito ci vengono forniti i nominativi di alcuni studenti particolarmente meritevoli che hanno la possibilità di iniziare un tirocinio di 6 mesi prolungabile fino a 12. In molti casi l’esperienza si esaurisce, ma ci possono essere dei casi in cui uno stage può trasformarsi in un contratto”. A dare valore alle parole del vice-direttore, Renato Russo, impiegato che ha iniziato proprio da uno stage: “la mia testimonianza è l’esempio concreto che non bisogna arrendersi. Mi sono laureato nel 2009 in Economia ma, nonostante avessi inviato centinaia di curriculum, nessuna risposta. Nel marzo 2010 sono stato contattato dalla mia Facoltà che mi ha proposto uno stage alla banca di tre mesi, in cui mi sono fatto in quattro letteralmente, ma sono stato premiato”. Un consiglio ai laureandi: “non sottovalutate quest’esperienza; anche se non dovesse diventare un contratto, sono fattori che possono fare la differenza in un curriculum”.
Al termine della presentazione sono stati consegnati i cv dagli studenti, che hanno anche potuto porre alcune domande.
“E’ possibile avviare uno stage a prescindere dalla convenzione che avete stipulato con l’Università?”. “No, non è possibile. A meno che non si sia soci”.
“C’è un ufficio nella Banca a cui saremo destinati noi studenti di Giurisprudenza?”. “La parte riguardante le conformità sarà chiaramente affidata ad un profilo giuridico, perchè è costante il confronto tanto con le normative che vengono dall’esterno che con i regolamenti che si dà la stessa banca”.
I COMMENTI DEGLI STUDENTI. Non del tutto soddisfatti gli studenti presenti. Pamela, terzo anno di corso, spiega: “è un’occasione per capire cosa offrono le aziende ed è un’opportunità che non ci era mai stata offerta prima, quindi non potevo lasciarmela scappare. Mi aspettavo, però, un recruitment vero e proprio”. Luigi Caiazzo, ultimo anno, condivide in parte le perplessità della sua collega, ma aggiunge: “è fondamentale iniziare a comprendere come si muovono certe dinamiche e capire su quali indirizzi concentrare i propri sforzi”. Astrid Fataki ha alle spalle una storia diversa, 40 anni, una famiglia e un licenziamento dall’azienda farmaceutica per cui aveva lavorato 20 anni: “ho deciso di tornare sui libri e sto portando avanti con diligenza i miei studi. Mi sono avvicinata a quest’incontro con timore, perché, vista l’età, le possibilità di un’assunzione per me non sono molte. Ho consegnato il mio cv per la banca di credito, mi aspetto almeno una risposta, positiva o negativa che sia”. “Ho partecipato con l’intento non solo di avere un contatto con il mondo del lavoro ma anche per capire su quale settore orientarmi per la mia tesi, cosa sia più spendibile lavorativamente parlando”, spiega Armando Chianese, laureando. Un po’ di delusione per Carla Maria Varone, neolaureata: “credevo di poter lasciare il mio cv, ma non tutti l’hanno permesso. Si sono limitati a mostrarci dei siti che possiamo consultare anche da casa”.
“Ho inviato diverse volte il mio curriculum sul vostro sito alla sezione lavora con noi, ma non ho ricevuto risposte, nemmeno negative”.
“Ci arrivano moltissimi curriculum ogni giorno e devono essere coerenti con le figure ricercate in quel determinato momento. La mancata risposta non significa che non si è idonei, spesso i cv sono congelati nel database”.
“Ci sono dei limiti d’età per l’assunzione?”.
“L’età media dei nostri direttori di settore si aggira intorno ai 33-34 anni, per cui l’ingresso è fissato attorno ai 26, ecco il motivo per cui ci avviciamo ai neolaureati”.
Spazio, quindi, per i più tradizionali settori delle banche. Giuseppe Brunetti di Fineco ha illustrato le peculiarità del proprio istituto, una delle prime banche online, che richiede nuovi tipi di figure: “anche il sistema bancario è in trasformazione, per cui bisogna essere camaleontici come già sono inglesi, tedeschi e americani; gli italiani sono l’unico popolo che nasce impiegato e vuole morire impiegato”. Il percorso per entrare in Fineco è ben preciso: “si deve superare un esame molto difficile. Chi abbia intenzione di iniziare questo percorso, può rivolgersi al gruppo Teseo che fornisce un supporto concreto. Superata la prova, c’è un programma di inserimento”.
E’ il turno di Alessandro Della Valle, consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Casagiove, che ha illustrato la storia del proprio istituto bancario. Ad aprire il capitolo stage è stato Alfredo Ricciardi, vice direttore generale della banca: “abbiamo scelto di rivolgerci al mondo universitario per cercare di dare ai giovani un’esperienza concreta; il rapporto di collaborazione è già avviato da alcuni anni con la Facoltà di Economia, ma siamo in procinto di avviare una collaborazione anche con Giurisprudenza. Di solito ci vengono forniti i nominativi di alcuni studenti particolarmente meritevoli che hanno la possibilità di iniziare un tirocinio di 6 mesi prolungabile fino a 12. In molti casi l’esperienza si esaurisce, ma ci possono essere dei casi in cui uno stage può trasformarsi in un contratto”. A dare valore alle parole del vice-direttore, Renato Russo, impiegato che ha iniziato proprio da uno stage: “la mia testimonianza è l’esempio concreto che non bisogna arrendersi. Mi sono laureato nel 2009 in Economia ma, nonostante avessi inviato centinaia di curriculum, nessuna risposta. Nel marzo 2010 sono stato contattato dalla mia Facoltà che mi ha proposto uno stage alla banca di tre mesi, in cui mi sono fatto in quattro letteralmente, ma sono stato premiato”. Un consiglio ai laureandi: “non sottovalutate quest’esperienza; anche se non dovesse diventare un contratto, sono fattori che possono fare la differenza in un curriculum”.
Al termine della presentazione sono stati consegnati i cv dagli studenti, che hanno anche potuto porre alcune domande.
“E’ possibile avviare uno stage a prescindere dalla convenzione che avete stipulato con l’Università?”. “No, non è possibile. A meno che non si sia soci”.
“C’è un ufficio nella Banca a cui saremo destinati noi studenti di Giurisprudenza?”. “La parte riguardante le conformità sarà chiaramente affidata ad un profilo giuridico, perchè è costante il confronto tanto con le normative che vengono dall’esterno che con i regolamenti che si dà la stessa banca”.
I COMMENTI DEGLI STUDENTI. Non del tutto soddisfatti gli studenti presenti. Pamela, terzo anno di corso, spiega: “è un’occasione per capire cosa offrono le aziende ed è un’opportunità che non ci era mai stata offerta prima, quindi non potevo lasciarmela scappare. Mi aspettavo, però, un recruitment vero e proprio”. Luigi Caiazzo, ultimo anno, condivide in parte le perplessità della sua collega, ma aggiunge: “è fondamentale iniziare a comprendere come si muovono certe dinamiche e capire su quali indirizzi concentrare i propri sforzi”. Astrid Fataki ha alle spalle una storia diversa, 40 anni, una famiglia e un licenziamento dall’azienda farmaceutica per cui aveva lavorato 20 anni: “ho deciso di tornare sui libri e sto portando avanti con diligenza i miei studi. Mi sono avvicinata a quest’incontro con timore, perché, vista l’età, le possibilità di un’assunzione per me non sono molte. Ho consegnato il mio cv per la banca di credito, mi aspetto almeno una risposta, positiva o negativa che sia”. “Ho partecipato con l’intento non solo di avere un contatto con il mondo del lavoro ma anche per capire su quale settore orientarmi per la mia tesi, cosa sia più spendibile lavorativamente parlando”, spiega Armando Chianese, laureando. Un po’ di delusione per Carla Maria Varone, neolaureata: “credevo di poter lasciare il mio cv, ma non tutti l’hanno permesso. Si sono limitati a mostrarci dei siti che possiamo consultare anche da casa”.