Gli studenti promuovono a pieni voti struttura, organizzazione e docenti. “Ci sono spazi di aggregazione, la biblioteca è sempre aperta e gli studenti organizzano spesso serate ed aperitivi universitari”, afferma Rosario, studente al primo anno, che precisa: “gli esami sono impegnativi per cui passione e buona volontà sono qualità imprescindibili per un buon percorso”. “Non è un percorso semplice, ci sono non solo esami difficili come Diritto Privato, ma anche professori particolarmente esigenti”, commenta Annalisa, al terzo anno, che tuttavia elogia i servizi di comunicazione con la segreteria. Qualche lamentela da Luigi, al terzo anno, che spiega: “chi non proviene dal liceo classico potrebbe trovare delle difficoltà, bisogna avere già una forma mentis adeguata”; pensiero condiviso in parte dal suo amico Mario: “ci vuole molta costanza per superare degli esami che, a mio modesto parere, non sono nemmeno tra quelli cardine della Facoltà. Inoltre, quando si cercano i professori per chiarimenti e delucidazioni, spesso non ci sono; le borse ERASMUS a disposizione degli studenti, inoltre, sono troppo poche e spesso i convegni non sono pubblicizzati come si dovrebbe”. Solo lodi, invece, per la Facoltà da Piergiuseppe, che fa una lista delle qualità indispensabili per uno studente di Giurisprudenza: “preparazione a 360 gradi e soprattutto proprietà di linguaggio, indispensabile per chi vuol diventare avvocato”. Marcello, iscritto al terzo anno, è in partenza per il progetto ERASMUS in Spagna: “le borse non sono poche e ci sono anche molti altri progetti per gli studenti, oltre a numerosi convegni e seminari”. Poi aggiunge: “L’unica qualità necessaria per poter superare discipline scogli come Diritto costituzionale e Procedura penale è una buona memoria”. “Capacità di sintesi, visti gli esami di migliaia di pagine, e una grande fiducia nei propri mezzi” sono indispensabili a detta di Nicola, terzo anno, il quale si dice contento anche dei momenti di svago organizzati dai rappresentanti degli studenti, perché “sono parte della vita accademica”. Infine, Vincenzo, quarto anno: “ho avuto la possibilità di andare in visita alla Corte di Cassazione e partecipare a seminari e convegni di respiro internazionale, per cui consiglierei a tutti di iscriversi qui”. L’unica nota stonata? “Ci sono dei professori troppo autoritari”.