Senza grossi scossoni, il 6 marzo la Facoltà di Farmacia ha dato il via all’inizio dei corsi del secondo semestre. “La Facoltà funziona bene grazie alla fattiva collaborazione tra studenti, docenti e il preside Ettore Novellino”, dichiara Gerardo De Maffutiis, consigliere d’Ateneo e di Amministrazione eletto nelle liste di Confederazione. “Come rappresentanti – gli fa eco Lucio Falconio, consigliere di Facoltà per il gruppo Lrs – siamo riusciti ad instaurare un dialogo aperto con la docenza, che si è mostrata sempre disponibile a risolvere qualsiasi questione”. Resta, tuttavia, ancora un nodo da sciogliere: gli appelli d’esame.
Di norma, la Facoltà di Farmacia ha tre sessioni d’esame: gennaio e febbraio, giugno e luglio, settembre, cui si aggiunge la seduta di recupero per gli studenti fuoricorso di novembre; ogni mese, inoltre, contempla due appelli. “In Consiglio di Facoltà – racconta De Maffutiis – eravamo riusciti ad ottenere che, se lo studente fosse stato bocciato nella prima data di un mese, avrebbe potuto ripetere l’esame nell’appello successivo dello stesso mese, sì da poter sfruttare tutte le quattro date e senza il pericolo di saltare l’intera sessione”. A detta del rappresentante, non tutti i docenti hanno però mantenuto fede alla delibera di Facoltà: “Secondo qualche professore, non si possono colmare le lacune dopo appena quindici giorni”. Di qui la proposta dello studente, che presto sarà portata al vaglio del Consiglio di Facoltà: “Vada per la bocciatura al mese successivo, a patto però che si aggiungano altre date d’esame, una nuova sessione tra marzo e aprile, per esempio”.
Di norma, la Facoltà di Farmacia ha tre sessioni d’esame: gennaio e febbraio, giugno e luglio, settembre, cui si aggiunge la seduta di recupero per gli studenti fuoricorso di novembre; ogni mese, inoltre, contempla due appelli. “In Consiglio di Facoltà – racconta De Maffutiis – eravamo riusciti ad ottenere che, se lo studente fosse stato bocciato nella prima data di un mese, avrebbe potuto ripetere l’esame nell’appello successivo dello stesso mese, sì da poter sfruttare tutte le quattro date e senza il pericolo di saltare l’intera sessione”. A detta del rappresentante, non tutti i docenti hanno però mantenuto fede alla delibera di Facoltà: “Secondo qualche professore, non si possono colmare le lacune dopo appena quindici giorni”. Di qui la proposta dello studente, che presto sarà portata al vaglio del Consiglio di Facoltà: “Vada per la bocciatura al mese successivo, a patto però che si aggiungano altre date d’esame, una nuova sessione tra marzo e aprile, per esempio”.
Senza fondi, continui
stop all’edificio D
stop all’edificio D
In pericolo il completamento dell’edificio D, deputato ad ospitare le nuove aule per la didattica della Facoltà di Farmacia. Stando all’ultimo Consiglio di Amministrazione della Federico II, per mancanza di finanziamenti statali l’Ateneo dovrà occuparsi di altre priorità. Queste almeno le parole del rettore Guido Trombetti, riferite da Gerardo De Maffutiis.
Avviato nel 2004, il progetto di realizzazione dell’edificio D – struttura che avrebbe dovuto fronteggiare il costante aumento di immatricolazioni alla facoltà – negli ultimi tempi ha subito continui stop, tutti dovuti alla carenza di fondi. “Ogni volta c’è stato qualche progetto che ha reclamato la precedenza, a discapito del nostro. È il caso, per esempio, della tensostruttura di Biotecnologie – dice De Maffutiis – Il punto è che se resta un governo di centro-destra, ci sono ben poche speranze di aumentare i finanziamenti destinati all’università”. Un vero peccato, insomma, anche alla luce di quanto discusso in un precedente Consiglio di Amministrazione, “in cui si parlava addirittura del 2007 come data di prosieguo dei lavori (uno scheletro di struttura è stato già costruito, ndr), per poi essere operativa come sede per l’inizio dell’anno accademico 2007/08”.
Avviato nel 2004, il progetto di realizzazione dell’edificio D – struttura che avrebbe dovuto fronteggiare il costante aumento di immatricolazioni alla facoltà – negli ultimi tempi ha subito continui stop, tutti dovuti alla carenza di fondi. “Ogni volta c’è stato qualche progetto che ha reclamato la precedenza, a discapito del nostro. È il caso, per esempio, della tensostruttura di Biotecnologie – dice De Maffutiis – Il punto è che se resta un governo di centro-destra, ci sono ben poche speranze di aumentare i finanziamenti destinati all’università”. Un vero peccato, insomma, anche alla luce di quanto discusso in un precedente Consiglio di Amministrazione, “in cui si parlava addirittura del 2007 come data di prosieguo dei lavori (uno scheletro di struttura è stato già costruito, ndr), per poi essere operativa come sede per l’inizio dell’anno accademico 2007/08”.