Gli studenti dai docenti-orientatori

In tutto il mese di settembre si sono svolte le giornate di orientamento individuale predisposte dalle Facoltà di Lettere e di Lingue. All’iniziativa hanno collaborato diversi docenti. Il successo dell’iniziativa sembra non aver lasciato dubbi sulla qualità del servizio. Una cinquantina i ragazzi che ogni giorno, soprattutto nelle prime settimane del mese, si sono rivolti ai docenti-orientatori. Matricole ma anche laureati triennali in procinto di proseguire con le nuove Magistrali.
“Con un orientamento diretto i ragazzi hanno un approccio più morbido con l’università”, afferma la prof.ssa Antonella Giannini (Lettere). “E’ stata un’esperienza positiva”, commenta la prof.ssa Rita Enrica Librandi (Lingue). E nota: “si sono rivolti a noi in particolare i ragazzi che si iscrivono alle Magistrali, perché sono quelli più disorientati; hanno trovato un’offerta diversa rispetto a quando si sono iscritti e si sentono spaesati, inoltre c’è anche lo scoglio del test da dover superare che rende tutto più incerto. Le matricole sono più timide e quindi vanno via dopo aver seguito un’introduzione generale di presentazione della nostra offerta formativa”. “Per chi si iscrive al primo anno del triennio la parola ‘nuovo ordinamento’ non vuol dire niente perché per loro questo è, comunque, il primo approccio con l’università. Non è così, invece, per i ragazzi delle Magistrali più ansiosi per le novità”, sottolinea la prof.ssa Oriana Palusci (Lingue).
La maggior parte degli studenti ha già le idee chiare. “Si sono già documentati attraverso il materiale che trovano in rete o sugli opuscoli. Quindi si rivolgono a noi per questioni specifiche o per risolvere qualche dubbio.  Cosa importante è che sono comunque tutti ben disposti a seguire i nostri consigli”, dice  la prof.ssa Giannini. Tra i suggerimenti: “sfruttare al massimo le peculiarità dell’Orientale rivolgendo il proprio interesse verso quelle lingue che si studiano solo da noi” (prof.ssa Palusci); “evitare di scegliere la lingua inglese perché i corsi sono sovraffollati e perché è uno spreco inutile di energie. L’inglese bisogna saperlo a prescindere, quindi è inutile inserirlo nel proprio curriculum di studi sottraendo spazio ad un’altra lingua” (prof.ssa Giannini).
Gli sbocchi occupazionali; gli accoppiamenti delle lingue; gli insegnamenti più singolari: alcune delle domande più frequenti. Talvolta, sottolineano i docenti, bisogna partire dallo spiegare la differenza tra Facoltà e Corso di Laurea. “E non manca chi ci usa come succursale della segreteria studenti – aggiunge ridendo la prof.ssa Librandi – Non sono molti, ma c’è chi ci chiede dove consegnare un modulo o come sbrigare una pratica. Insomma capita di tutto, anche di rispondere a delle studentesse telefonicamente!”.
Molti ragazzi sono accompagnati dai genitori, abitudine nuova e che a volte stupisce i docenti, che si trovano a dover orientare mamme e figli. Conferma la prof.ssa Librandi: “negli ultimi anni, dopo un iniziale sbigottimento, ci siamo abituati ad avere a che fare non solo con gli studenti, ma anche con i loro genitori. Devo confessare che all’inizio non è stato facile!”. “Noi cerchiamo comunque di parlare direttamente con i ragazzi perché sono loro gli interessati”, conclude la prof.ssa Giannini.
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