Sono 9731 i questionari raccolti alla Facoltà di Medicina per la valutazione didattica dell’anno accademico 2008/2009. Rispondendo a una batteria di domande, gli studenti hanno avuto l’opportunità di giudicare, in maniera del tutto anonima, l’Ateneo, la Facoltà e i singoli insegnamenti. “La valutazione della didattica è ormai richiesta dal Ministero – afferma il prof. Ciro Gallo, docente di Statistica Medica e delegato del Preside per la valutazione della didattica – ma, a mio avviso, è uno strumento fondamentale per comprendere le criticità della Facoltà e mettere in piedi i correttivi appropriati, per quanto sia possibile. In ogni caso, le schede risultano un po’ generiche: il Ministero predispone lo stesso questionario di valutazione per tutte le Facoltà, senza cogliere, quindi, le specificità che caratterizzano talune Facoltà e Corsi di Laurea”. Per la prima volta, sono state coinvolte anche le sedi esterne di Medicina. “Abbiamo preso in considerazione anche i Corsi di Laurea al Pascale, all’Ospedale degli Incurabili, a Benevento oltre alle Professioni sanitarie (per la prima volta, sono stati inclusi anche Fisioterapia e Logopedia)”. Il professore ci tiene a sottolineare che “non si tratta di stilare una graduatoria o di fare la pagella ai professori”. “Questi rilievi – spiega – devono fungere da segnale. E’ un modo per capire i motivi alla base del mal funzionamento di un corso o di un docente stesso e anche per vedere se, nel tempo, il giudizio si evolve o resta invariato”. Analizziamo, allora, i risultati, premesso che risultano disperse più di 2mila schede relative a corsi che sono stati effettivamente valutati e i cui risultati non sono stati riportati dalla Eurosistemi, l’azienda che opera la lettura ottica dei questionari. “Purtroppo, sono andate perse 2160 schede, in un percorso che non è chiaro. Per il prossimo anno, stiamo già studiando un controllo più rigoroso”, assicura Gallo.
Promossi sei
Corsi di Laurea
Corsi di Laurea
Nel complesso, i risultati confermano quanto riportato per l’anno accademico 2007/2008. Più dei due terzi degli studenti della Facoltà dichiarano di essere soddisfatti dello svolgimento degli insegnamenti e, in sei Corsi di studio, si raggiungono valutazioni superiori al 75% (Odontoiatria, Ostetrica/o, Ortottica, Tecniche di riabilitazione psichiatrica, Logopedia, Tecniche di Laboratorio biomedico). Valori abbastanza inferiori alla media si riscontrano, invece, per il Corso di Laurea in Medicina di Napoli e quelli di Fisioterapia e Informatore medico-scientifico, relativamente all’organizzazione degli insegnamenti, nello specifico la chiarezza con cui sono definite le modalità d’esame, il rispetto da parte dei docenti degli orari dell’attività didattica e la loro reperibilità per chiarimenti e spiegazioni. I corsi più critici risultano: Biochimica, Diagnostica per immagini, Malattie ORL, Genetica clinica, Biochimica clinica e Malattie cronico-degenerative di interesse medico-chirurgico. Al contrario, sembra che il Corso di Laurea con sede a Caserta abbia un numero minore di criticità concentrate soprattutto negli insegnamenti di Fisica e propedeutica biofisica e Diagnostica per immagini. “Bisogna dire che, per il Corso di Laurea napoletano di Medicina, le valutazioni sono precedenti alla modifica dell’ordinamento didattico secondo il decreto ministeriale 270, introdotto nel 2009/2010 per i primi tre anni di corso”. Al di là dei risultati non riportati – le 2160 schede mancanti – secondo il prof. Gallo, “la ridotta numerosità è segno di una scarsa frequenza nelle ultime settimane di lezione, visto che distribuisco i questionari durante la penultima settimana dei corsi. Dal prossimo anno, questo aspetto dovrebbe essere migliorato con l’introduzione del badge individuale per la rilevazione delle presenze, già utilizzato, dal secondo semestre del 2009, da studenti e docenti di Napoli, ma non ancora implementato a Caserta”.
Criticità a Biochimica
Secondo il prof. Bartolomeo Farzati, Presidente del Corso di Laurea di Napoli, “la valutazione è fondamentale per comprendere i correttivi da apportare, ma le modalità applicate andrebbero riviste”. “Prima di tutto, – spiega Farzati – bisogna capire quanti studenti vi partecipano. I questionari, solitamente, vengono somministrati alla fine dei corsi, quando sono presenti alle lezioni circa il 15-20% degli studenti, mentre la maggioranza è a casa a preparare gli esami. La scheda, poi, è abbastanza generica perché uguale per tutte le Facoltà. In conclusione, bisognerebbe capire se ci sono criticità con docenti specifici”. Riguardo gli scarsi punteggi ottenuti da alcuni insegnamenti, Farzati afferma: “La valutazione riporta una situazione precedente all’applicazione del nuovo ordinamento che va a sovvertire questi giudizi. L’esame di Malattie cronico-degenerative non si sostiene più, Genetica clinica è stata inserita nell’ambito dei corsi integrati di Pediatria, Biochimica è diventato esame di terzo anno. Forse solo per Biochimica ci sono versioni un po’ contrastanti, mi interesserò personalmente”.
Persiste il problema delle infrastrutture. I dati negativi riguardano le aule in cui si svolgono le lezioni e l’adeguatezza di strutture e attrezzature per le attività didattiche integrative. “In generale, – dice Gallo – c’è da dire che si osserva comunque una tendenza al miglioramento per i valori relativi alle aule e alle infrastrutture per le attività integrative, che in passato erano decisamente penalizzanti per la Facoltà”. Per Farzati, “i ragazzi hanno pienamente ragione. Purtroppo, si tratta di una situazione che subiamo anche noi docenti”. “Abbiamo l’ex Clinica ostetrica, in via De Crecchio, molto precaria, – continua Farzati – Siamo ancora in attesa degli adeguamenti per l’Aula di Patologia generale. Per le aule PM1 e PM2 sono stati attuati interventi manutentivi non adeguati. Insomma, ci sarebbero molte cose a cui dare priorità e che sarebbero risolvibili con poca spesa”.
Persiste il problema delle infrastrutture. I dati negativi riguardano le aule in cui si svolgono le lezioni e l’adeguatezza di strutture e attrezzature per le attività didattiche integrative. “In generale, – dice Gallo – c’è da dire che si osserva comunque una tendenza al miglioramento per i valori relativi alle aule e alle infrastrutture per le attività integrative, che in passato erano decisamente penalizzanti per la Facoltà”. Per Farzati, “i ragazzi hanno pienamente ragione. Purtroppo, si tratta di una situazione che subiamo anche noi docenti”. “Abbiamo l’ex Clinica ostetrica, in via De Crecchio, molto precaria, – continua Farzati – Siamo ancora in attesa degli adeguamenti per l’Aula di Patologia generale. Per le aule PM1 e PM2 sono stati attuati interventi manutentivi non adeguati. Insomma, ci sarebbero molte cose a cui dare priorità e che sarebbero risolvibili con poca spesa”.
Bocciate le strutture
Nonostante le difficoltà legate alle strutture, le positività sono diverse e si rilevano per Biologia, Metodologia e Semiotica chirurgica, Malattie infettive, Reumatologia, Neurologia, Malattie del sistema immunitario. “Il Corso di Laurea napoletano di Medicina, con tutte le difficoltà che affronta, ha una valutazione positiva per i due terzi – dice Gallo – ci sono molte cose che non vanno, ma non è tutto così nero. La decisione, poi, del prof. Giovanni Delrio, Preside della Facoltà, di rendere pubblici questi risultati è il primo passo verso la risoluzione delle problematiche sollevate”.
Per una questione di privacy, i giudizi sui docenti non vengono pubblicati. “Ne è a conoscenza solo il Preside, ma io sono del parere che vadano pubblicati anche quelli”. Il docente reclama una maggiore disponibilità da parte dei colleghi a consentire la rilevazione e a favorirne l’accettazione da parte degli studenti. “La valutazione è un dovere della Facoltà, ma è anche un diritto. Gli studenti dovrebbero sentire un’intrinseca necessità di esprimere il loro parere. Personalmente, vorrei tanto una partecipazione più forte a questo processo perché solo quando questo diventerà parte della formazione, anche i ragazzi si sentiranno più responsabilizzati”.
Per una questione di privacy, i giudizi sui docenti non vengono pubblicati. “Ne è a conoscenza solo il Preside, ma io sono del parere che vadano pubblicati anche quelli”. Il docente reclama una maggiore disponibilità da parte dei colleghi a consentire la rilevazione e a favorirne l’accettazione da parte degli studenti. “La valutazione è un dovere della Facoltà, ma è anche un diritto. Gli studenti dovrebbero sentire un’intrinseca necessità di esprimere il loro parere. Personalmente, vorrei tanto una partecipazione più forte a questo processo perché solo quando questo diventerà parte della formazione, anche i ragazzi si sentiranno più responsabilizzati”.
Maddalena Esposito