Gli studenti: il fascino e l’indispensabilità del lavoro di campo

Nel bellissimo cortile di San Marcellino è pausa pranzo. C’è il sole e, seduti sui muretti e le scale del Chiostro, i ragazzi mangiano qualcosa prima di tornare a studiare in una delle aulette del piano terra, o a fare lezione. Mescolati agli studenti di Geologia e di Scienze Politiche, ‘migrati’ dal complesso sottostante, ci sono anche alcuni residenti della zona che utilizzano i giardini universitari come spazi verdi in cui portare i bambini a correre e giocare. L’atmosfera è rilassata ed è piacevole fermarsi a chiacchierare. “Mi piacciono i disastri naturali. Tutto è cominciato con un videogioco in cui si doveva distruggere una città”, racconta Alessandro Novellino, ultimo anno della Laurea Magistrale in Georisorse. “Vivevo vicino al Vesuvio e mi piaceva parlare con gli scienziati che se ne occupavano. Eruzioni e cataclismi sono fenomeni per me affascinanti. Con il tempo mi sono appassionata al lavoro di campo. Nel nostro percorso formativo le uscite all’aperto rappresentano un aspetto importante, uno spartiacque fra chi si appassiona e chi, invece, decide di cambiare studi. Mi iscriverò a Georisorse”, dice Marianna Pastore, laureanda triennale con una tesi di campo su una formazione rocciosa del Cilento. Stefania Candela, studentessa magistrale in Georisorse, all’inizio aveva scelto Ingegneria: “da piccola mi appassionavano disastri, vulcani, terremoti e dinosauri ma è stato solo dopo aver sostenuto l’esame di Geologia che ho davvero capito di voler fare il geologo e non l’ingegnere. È stata una folgorazione. Riuscire a vedere tridimensionalmente il mondo rappresentato su una carta, simile ad un quadro impressionista, e capire cosa c’è sotto quei colori è insieme bello e difficile. Spero di trovare lavoro in una compagnia petrolifera e riuscire ad operare nella maniera più oculata possibile”. Anche Gianluca Ripartiti, Magistrale in Rischio Idrogeologico, ha studiato per due anni ad Ingegneria delle Telecomunicazioni: “in pratica l’astrazione più totale”, poi ha deciso di iscriversi ad una Facoltà “sempre scientifica, ma molto più pratica. Non mi piace stare seduto, voglio viaggiare e fare attività di campo. Le campagne sono il discrimine fra chi potrà riuscire e chi no”. La scelta dell’indirizzo “perché ha gli esami interessanti, soprattutto quelli relativi all’innesco delle frane”. Curiosità per questi studi fin dal liceo per Daniela Mastelloni, laureanda in Geofisica Applicata, “in seguito mi è piaciuto il modo in cui i fenomeni si intrecciano con la fisica”. Aggiunge: “mi piacerebbe fare ricerca”. Intanto lavora ad una tesi sui metodi di inversione dei dati: “per capire quello che c’è nel sottosuolo osservando la superficie”. Ada Castelluccio, studentessa magistrale in Georisorse, afferma: “La Geologia insegna a vivere in maniera sostenibile, utilizzando le risorse petrolifere e minerarie del pianeta senza sfruttarle. Si basa su un insieme di conoscenze in grado di migliorare davvero la vita delle persone”. “Mi ha sempre affascinato l’interno della Terra. Spero di viaggiare e andare in un centro di ricerca statunitense. Mi accontenterei anche di lavorare su una piattaforma petrolifera. Le maggiori occasioni di lavoro sono all’estero”, commenta Giuseppe Perna, studente triennale, tesi in ambito geofisico con oggetto i parametri geomagnetici di un lago piemontese. Antonio Ricciardi è una matricola: “all’inizio volevo iscrivermi ad Ingegneria ma a me piace viaggiare e stare all’aperto. Non so ancora cosa farò in futuro, perché non ho nemmeno capito di cosa si occupano alcune specializzazioni, per esempio Paleomagnetismo”. 
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