Gli studenti si confrontano con i progettisti delle stazioni della Metropolitana Regionale

Un luogo di transito non può essere considerato una realtà a sé stante, ma va contestualizzato all’interno dello spazio cittadino. Dal punto di vista dell’architettura, realizzare i lavori di ristrutturazione di una stazione della metropolitana vuol dire affrontare una problematica urbana estremamente complessa. Questi alcuni dei temi trattati nell’ambito di un ciclo di incontri in corso di svolgimento presso la Biblioteca Interdipartimentale ‘Marcello Canino’ della Facoltà di Architettura. “La ragione scientifica per cui ho organizzato questo seminario è quella di aver voluto nella nostra Facoltà alcuni amici, per parlare di argomenti che amiamo trattare – ha detto il prof.  Paolo Giardiello, promotore dell’iniziativa – Amici con cui condividiamo la passione per questo mestiere. In particolare, ho scelto di incontrare alcuni ‘giovani’ progettisti attualmente impegnati sul nostro territorio nella progettazione delle stazioni della Metropolitana Regionale. E’ possibile che un domani, a livello professionale, ci incontreremo con il pugnale tra i denti: tuttavia bisogna dire che le sane competizioni sono necessarie alla crescita professionale di ognuno di noi”. 
Il ciclo di conferenze ‘Luoghi di transito’ è stato organizzato dal Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica, nell’ambito del Laboratorio di Interno Architettonico I del primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura, Arredamento e Progetto. E’ aperto anche a studenti di altri corsi, ai quali verranno certificati 3 crediti per l’intero ciclo. Il prof. Giardiello ha ricordato ai suoi studenti quanto queste occasioni di incontro siano altamente formative. Specialmente nel caso in cui i relatori siano due personalità di spicco come Vincenzo Corvino e Giovanni Multari, due tra i più stimati architetti italiani. A loro si deve il restauro del Grattacielo Pirelli di Milano e del suo Auditorium, nonché la trasformazione della ex mensa centrale del Federico II  di via Mezzocannone in spazio multifunzionale. I due architetti, che sono anche professori incaricati del Laboratorio di progettazione al Master di II livello – Progettazione d’eccellenza per la città storica, presso la Facoltà di Architettura, hanno dunque investito le proprie energie sia in opere destinate alla valorizzazione del territorio campano, che in progetti destinati ad avere un’eco internazionale. Sono stati loro i protagonisti del secondo appuntamento (il 28 aprile) del ciclo di incontri. “Corvino e Multari hanno dato molto a questa Facoltà e alla città di Napoli – ha spiegato il prof. Giardiello – Essi hanno una duplice capacità: quella di gestire la propria professionalità e contemporaneamente di fare ricerca, trasmettendo anche agli studenti questa passione per il proprio lavoro”. 
Nel corso della conferenza Corvino e Multari hanno descritto il progetto di riqualificazione della linea Circumvesuviana Torre Annunziata–Castellammare di Stabia agli studenti: “La città di Castellammare rappresenta il centro di questo progetto. Ci troviamo in un’area di straordinaria bellezza, ai piedi del monte Faito; speriamo che tali opere di riqualificazione portino alla crescita di un territorio già così notevole dal punto di vista naturale. L’idea da cui parte il progetto ha uno scopo pratico, ossia quello di collegare zone di pendolarismo, ma anche agevolare un certo movimento turistico. Ci piace guardare ai progetti come a delle occasioni. Questo è un invito ai nostri studenti: pensare che il nostro lavoro sia un’opportunità e che lavorare a progetti come questo voglia dire lavorare all’interno della città, intesa come luogo pubblico per eccellenza. Abbiamo una grande responsabilità, che è quella di creare spazi pubblici. E per farlo è necessario operare tenendo conto del paesaggio circostante”. 
Alcuni degli studenti presenti al seminario si sono chiesti quali siano le ragioni per cui un progetto così ben articolato non sia ancora in fase di attuazione. Vincenzo Corvino ha precisato che le responsabilità della messa in atto di questo progetto sono riconducibili essenzialmente a fattori politici e burocratici. La stessa area multifunzionale di via Mezzocannone è attualmente ancora chiusa. Anche in questo caso, non per motivi legati agli architetti. Polemico l’intervento di uno studente, residente a Castellammare di Stabia: “Ritengo che ai cittadini siano state fornite scarse informazioni sulla messa a punto dei lavori per la riqualificazione della linea circumvesuviana. E’ giusto che le persone vengano messe al corrente in maniera più approfondita sulle questioni legate al territorio in cui vivono”.  
Ancora tre gli appuntamenti in calendario, il 19 e (Cherubino Gambardella e Efisio Pitzalis) 26 maggio (Up Studio, Marina Habteswallner e Studio Daz) ed il 9 giugno (Armando Allagrande, responsabile bretella Cumana-Circumflegrea Sepsa), sempre alle ore 10.30. 
Anna Maria Possidente
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