Ricominciano i corsi nella Facoltà di Lettere e i problemi principali sembrano rimanere sempre legati a questioni di spazi e strutture. Soprattutto per le lezioni del primo anno, e soprattutto per quelle dei Corsi di Laurea più affollati: Lettere Moderne ma anche Archeologia, Beni Culturali.
A Lettere Moderne anzi, spiega un gruppo di studenti, i problemi hanno investito anche le lezioni del secondo e del terzo anno, “per un problema logistico: ci si è resi conto solo in un secondo momento che alcune aule vuote non erano state sfruttate”, evidenzia Leonarda Di Meo, Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. In più, ipotizza un’altra studentessa della triennale di Lettere, può darsi che il grado di frequenza degli studenti del secondo e terzo anno “sia stato sottostimato: ma gli iscritti alla triennale tendono sempre più a frequentare, è una questione di necessità”. Problemi che però, minimizza il prof. Francesco Montuori, docente di Linguistica e membro della Commissione Orari, sono rientrati al più presto: “il problema delle aule a Lettere Moderne ha riguardato per quanto ne so solo gli studenti del secondo anno, ma è stato affrontato e risolto in quattro giorni. Non mi pare che gli studenti frequentanti siano in numero maggiore rispetto agli altri anni”, aggiunge il professore, “ma di sicuro gli spazi sono sempre quelli, e si cerca di mettere a disposizione dei corsi più frequentati le aule più ampie, che sono però al massimo da 140 posti. Anche se, come si sa, dopo le prime tre settimane di corso, il numero degli studenti diminuisce sistematicamente”, e il sovraffollamento si risolve quindi un po’ da solo.
Ma non sempre entra in funzione questa sorta di autoregolamento del sistema o selezione naturale. “A tre settimane dall’inizio dei corsi nelle nostre aule ci sono ancora una ventina di persone che ogni volta devono sedersi per terra”, si lamenta Andrea, iscritto al primo anno di Archeologia. Che sottolinea anche come l’inizio di un corso sia stato rimandato per due settimane senza dare alcun avviso agli studenti “per problemi di organizzazione: allo stesso docente era stato assegnato un altro corso altrove, che si sovrapponeva al nostro”.
A Lettere Moderne anzi, spiega un gruppo di studenti, i problemi hanno investito anche le lezioni del secondo e del terzo anno, “per un problema logistico: ci si è resi conto solo in un secondo momento che alcune aule vuote non erano state sfruttate”, evidenzia Leonarda Di Meo, Presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. In più, ipotizza un’altra studentessa della triennale di Lettere, può darsi che il grado di frequenza degli studenti del secondo e terzo anno “sia stato sottostimato: ma gli iscritti alla triennale tendono sempre più a frequentare, è una questione di necessità”. Problemi che però, minimizza il prof. Francesco Montuori, docente di Linguistica e membro della Commissione Orari, sono rientrati al più presto: “il problema delle aule a Lettere Moderne ha riguardato per quanto ne so solo gli studenti del secondo anno, ma è stato affrontato e risolto in quattro giorni. Non mi pare che gli studenti frequentanti siano in numero maggiore rispetto agli altri anni”, aggiunge il professore, “ma di sicuro gli spazi sono sempre quelli, e si cerca di mettere a disposizione dei corsi più frequentati le aule più ampie, che sono però al massimo da 140 posti. Anche se, come si sa, dopo le prime tre settimane di corso, il numero degli studenti diminuisce sistematicamente”, e il sovraffollamento si risolve quindi un po’ da solo.
Ma non sempre entra in funzione questa sorta di autoregolamento del sistema o selezione naturale. “A tre settimane dall’inizio dei corsi nelle nostre aule ci sono ancora una ventina di persone che ogni volta devono sedersi per terra”, si lamenta Andrea, iscritto al primo anno di Archeologia. Che sottolinea anche come l’inizio di un corso sia stato rimandato per due settimane senza dare alcun avviso agli studenti “per problemi di organizzazione: allo stesso docente era stato assegnato un altro corso altrove, che si sovrapponeva al nostro”.
Bagni guasti
e sporchi
e sporchi
Anche nelle Specialistiche la situazione non è del tutto regolare, per quanto i problemi siano ridotti, in proporzione al numero ridotto degli iscritti. “Facciamo lezione negli studi dei docenti”, raccontano due ragazzi della Specialistica di Storia, “il che non è esattamente a norma, anche se siamo una ventina: negli studi non sarebbe legale tenere neanche gli esami, figuriamoci i corsi”. Altro problema per chi frequenta la sede di via Marina sono i bagni: “l’unico bagno funzionante per i maschi, al secondo piano, è guasto dall’inizio dei corsi”, spiega Alessandro, iscritto alla triennale di Beni Culturali.
Lettere Classiche invece, rispetto agli altri corsi di Laurea della Facoltà, sembra essere sempre il meno problematico: Francesca e Sara sono iscritte al secondo anno, ma “problemi di aule non ce ne sono, siamo circa 60 del nostro anno a seguire”. L’unica lamentela riguarda quell’unico bagno della centrale, “sempre affollato e sporco”, e gli esami dell’area D, gli opzionali, che hanno difficoltà a inserire nel piano di studi.
Insieme ad altri due studenti di Storia notano anche come il livello di efficienza della Segreteria, dopo il trasferimento nella nuova sede, sia lievemente migliorato, grazie anche al numero più elevato di sportelli.
Un problema permanente segnalato invece da molti è quello della prenotazione agli esami: pare che continui a non funzionare il servizio on-line, nonostante se ne parli ormai da anni.
Lettere Classiche invece, rispetto agli altri corsi di Laurea della Facoltà, sembra essere sempre il meno problematico: Francesca e Sara sono iscritte al secondo anno, ma “problemi di aule non ce ne sono, siamo circa 60 del nostro anno a seguire”. L’unica lamentela riguarda quell’unico bagno della centrale, “sempre affollato e sporco”, e gli esami dell’area D, gli opzionali, che hanno difficoltà a inserire nel piano di studi.
Insieme ad altri due studenti di Storia notano anche come il livello di efficienza della Segreteria, dopo il trasferimento nella nuova sede, sia lievemente migliorato, grazie anche al numero più elevato di sportelli.
Un problema permanente segnalato invece da molti è quello della prenotazione agli esami: pare che continui a non funzionare il servizio on-line, nonostante se ne parli ormai da anni.
Un solo tecnico per
l’aula multimediale
l’aula multimediale
Altra questione ricordata sia da nuovi che da vecchi iscritti della Facoltà è quella delle postazioni internet a disposizione degli studenti, concentrate nella cosiddetta “aula multimediale”, nel seminterrato della scala C di via Porta di Massa. Le postazioni disponibili sono in tutto 16, un numero di per se già piuttosto esiguo rispetto al totale degli iscritti. A questo si aggiungono i limiti di tempo: tre giorni a settimana il laboratorio chiude alle 15, e ci sono giorni in cui una parte o l’insieme dei computer viene riservato a lezioni e laboratori tenuti da docenti. Certo è senza dubbio ottimo che gli studenti possano stampare 30 pagine al giorno, c’è chi in questo modo si stampa la tesi. Ma che la responsabilità dell’aula ricada su un solo tecnico informatico e che se lui si ammala – com’è accaduto a febbraio, per più di un mese – l’aula rimane chiusa, è quantomeno un’anomalia. E sarebbe forse necessario del personale di supporto per riuscire anche ad estendere l’apertura dell’aula multimediale agli altri pomeriggi settimanali, per coprire per lo meno un orario che vada dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 senza interruzioni. Anche perché si calcola un afflusso di circa 200 studenti nell’arco di una giornata; ma non tutte le richieste riescono ad essere esaurite. Non tutti gli studenti che utilizzano le postazioni sono fuorisede, come ci si potrebbe aspettare: almeno la metà sono residenti che vengono a utilizzare il computer tra una lezione e l’altra.
Appelli
a novembre
a novembre
Nel frattempo è confermata la possibilità per tutti gli iscritti di accedere agli appelli straordinari di novembre che, ribadisce la Presidenza, sono stati adottati da tutti i docenti.
I rappresentanti degli studenti continuano ad organizzare l’assemblea aperta a tutti per discutere della rimodulazione dei crediti degli esami che verrà decisa dal Consiglio di Facoltà a fine ottobre, per essere poi applicata a partire dal prossimo anno accademico. Una riorganizzazione dei crediti che sempre più, spiega Leonarda di Meo, “sembra andare nella direzione di una rimodulazione su base 6 o 12”. La data prevista per questo importante momento di discussione al quale ci si augura che possa prendere parte il più alto numero di studenti possibile, data l’importanza delle decisioni in gioco, dovrebbe essere il 29 ottobre – ma si attende ancora una conferma definitiva.
Viola Sarnelli
I rappresentanti degli studenti continuano ad organizzare l’assemblea aperta a tutti per discutere della rimodulazione dei crediti degli esami che verrà decisa dal Consiglio di Facoltà a fine ottobre, per essere poi applicata a partire dal prossimo anno accademico. Una riorganizzazione dei crediti che sempre più, spiega Leonarda di Meo, “sembra andare nella direzione di una rimodulazione su base 6 o 12”. La data prevista per questo importante momento di discussione al quale ci si augura che possa prendere parte il più alto numero di studenti possibile, data l’importanza delle decisioni in gioco, dovrebbe essere il 29 ottobre – ma si attende ancora una conferma definitiva.
Viola Sarnelli