I “TICS” della professione medica “una missione difficile”

Tatto, Intuito, Cultura e Sorte. Sono i quattro elementi caratterizzanti la professione medica, quelli che, simpaticamente, il prof. Roberto Torella, ordinario di Medicina interna, definisce i “TICS del medico”. “Diventare medico è una missione difficile – ha detto il docente agli studenti del primo anno presenti alla giornata di accoglienza, tenutasi presso il Complesso di S. Patrizia, il 10 ottobre – significa curare la persona che avete di fronte, talvolta anche senza la giusta collaborazione (spesso, per esempio, è una battaglia convincere i pazienti a non fumare), curarne lo spirito e organizzare la terapia più adatta”. L’incontro si è aperto con il benvenuto del Rettore e del Preside di quella che sarà la Scuola di Medicina della Sun. “Questa Scuola – ha detto il Rettore prof. Francesco Rossi – è tra le più antiche del nostro Paese, ma legata all’evoluzione. Qui, nel centro storico, è nata la Medicina a Napoli e si sono formate generazioni di medici, dovete sentirvi orgogliosi di farne parte”. Qualche accenno al percorso di studi e all’impegno necessario per giungere con successo al termine: “E’ una strada lunga: il medico studia continuamente, ma è una delle più belle professioni che all’aspetto della conoscenza abbina quello umano”. 
Il 70% si laurea
 in corso
Un dato incoraggiante, soprattutto per coloro che pensano sia impossibile laurearsi nei canonici sei anni: “Il settanta per cento dei nostri studenti si laurea in corso, nonostante le difficoltà che si possono trovare durante il percorso”, ha concluso il Rettore. Il Preside prof. Giuseppe Paolisso ha posto l’accento sulla buona dose d’impegno, necessaria per questa tipologia di studi: “Il Corso di Medicina è abbastanza pesante e richiede un impegno ed una volontà sostanziali, ma ricordatevi che acquisirete una Laurea Magistrale riconosciuta a livello europeo”. Grazie ad una classe docente preparata, “la qualità dell’insegnamento che offriamo è intangibile, basterà seguire i professori in maniera precisa per riuscire bene”. Il cuore dell’incontro è stata la Lectio Magistralis del prof. Torella – dal 31 ottobre in quiescenza – su ‘La professione medica: la formazione e le prospettive’. “La formazione medica non è una corsa in cui vince chi arriva prima, poi magari si arriva al sesto anno senza sapere che, per misurare la pressione, il bracciale va messo al di sopra del gomito. Questo corso, principalmente, serve a darvi un metodo e cioè la capacità di fare diagnosi di tutte le malattie, che è l’elemento principale del vostro impegno”, ha detto il docente. Riguardo alle prospettive occupazionali, “oggi la professione medica libera non esiste più. La vostra laurea, quindi, non basta. Occorre specializzarsi e continuare a studiare per altri cinque anni, oltre il Corso di Laurea. Le previsioni per il futuro, però, sono rosee: basta pensare che nei prossimi cinque anni si ritireranno circa 15-20mila medici”. Buone notizie anche per le quote rosa. “Le donne sono ormai presenti in una percentuale del 40 per cento nel sistema sanitario nazionale”. 
4 appelli tra
gennaio e febbraio
A Medicina, non si studia solo: ci sono diverse attività di gruppo che ravvivano la vita di comunità. Tra queste il coro Singing in the Sun, nato per iniziativa del prof. Ciro Gallo, docente di Statistica medica. “E’ una maniera per vivere in modo diverso la Facoltà e ammorbidire certi steccati tra studenti e docenti – ha detto Gallo – Si può lavorare, sorridere, fare gruppo, dare visibilità all’Ateneo, dimostrare di essere una forza culturale. La nostra prima esibizione è stato un concerto dedicato ai bambini malati del Santobono e della clinica pediatrica della Sun, a maggio di quest’anno, sulle musiche dei cartoni della Disney”. Chiunque volesse far parte del Coro, può contattare direttamente il prof. Gallo (ciro.gallo@unina2.it). 
Quest’anno, i corsi sono cominciati in ritardo di una settimana, tenuto conto che, al 10 ottobre, non erano state ancora completate le immatricolazioni per Napoli e Caserta, “a causa di un’improvvida modalità di selezione”, ha detto il prof. Italo Francesco Angelillo, Presidente del Corso di Laurea napoletano, il quale è entrato nel vivo dell’attività didattica elencando ai ragazzi esami e insegnamenti, con riferimenti ai crediti formativi ed alle attività professionalizzanti obbligatorie a partire dal terzo anno. “Visto il ritardo con cui cominciano i corsi, – ha detto – solo per quest’anno ed esclusivamente per le matricole, ci saranno quattro appelli d’esame tra gennaio e febbraio”. Il percorso prevede, in tutto, 36 esami a cui si aggiungono quattro verifiche: l’Inglese scientifico e le attività professionalizzanti (AFP). Una puntualizzazione rispetto all’obbligatorietà della frequenza: “Per sostenere gli esami, bisogna frequentare almeno il 75 per cento delle ore. Già dal secondo semestre, vi sarà dato un badge da timbrare all’entrata e all’uscita dall’aula”. 
Maddalena Esposito
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