I tutor dei professionisti della sanità

La consegna degli attestati di frequenza ma anche un interessante confronto sulle esperienze, gli studi, i traguardi raggiunti dai trentacinque discenti – giovani laureati nelle professioni sanitarie (infermieri, logopedisti, dietisti, infermieri pediatrici, tecnici di radiologia e di laboratorio)- del Master di I livello in “Tutorato per la formazione dei professionisti sanitari”.  La cerimonia si è svolta venerdì 15 settembre, presso l’Aula Magna Gaetano Salvatore della Facoltà di Medicina. 
“Didatticamente – ha affermato la prof.ssa Anna Di Costanzo- questo incontro serve da ponte di collegamento tra il vecchio e il nuovo. Lo scorso anno abbiamo lavorato ottimamente, riuscendo a raggiungere un livello di professionalità eccellente. Il nostro auspicio è quello di raggiungere nuovamente questo livello, magari migliorandolo. Quello che faremo oggi, sarà un esperimento nuovo che vi vedrà tutti protagonisti”. Ed in effetti, il pomeriggio è filato via in maniera del tutto diversa dalle solite noiosissime discussioni di tesi, partendo da un concetto tanto caro a tutti gli studenti: “Imparare, facendo!”.  I lavori presentati dagli allievi del Master 2004-2005 sono stati suddivisi in due diverse categorie, a loro volta, però, assolutamente complementari. Alcuni, infatti, avevano una valenza puramente teorica, legata all’insegnamento ed alle sue tecniche, altri, invece, erano di carattere molto più pratico-gestuale inerente alle diverse categorie mediche. 
“Vedere questi ragazzi così preparati e meritevoli – ha detto il prof. Nicola Scarpato, coordinatore del Master ed organizzatore dell’evento – ci riempie di orgoglio. Questo Master aiuta ad accrescere il bagaglio professionale in settori delicatissimi della sanità”.
Terminate le presentazioni, la parola è andata ai nuovi Tutor. Gli interventi sono stati intervallati dalle domande degli allievi del Master 2005-2006, attenti a carpire i segreti e le tecniche dei loro colleghi. Il primo a relazionare è stato Vincenzo De Falco. Ha presentato uno studio molto meticoloso sul concetto di didattica, forte anche delle tante esperienze già acquisite nella didattica tutoriale. Infermiere, presidente di un’associazione Onlus per la lotta all’Aids, la “VOLA” (Volontari Ospedalieri per la lotta all’aids), De Falco ha affascinato con le sue teorie sul difficile rapporto tra docenti e allievi. “Sono contento di aver frequentato questo Master – ha detto – perché mi ha dato la possibilità di mettermi a confronto con nuove sfide. Un percorso che mi ha migliorato e che mi ha dato l’opportunità di scambiare competenze con diverse generazioni di professionisti”. Subito dopo è stata la volta di Anna Vitiello, anch’essa infermiera, che ha presentato un lavoro sui gruppi di apprendimento. “Questo master mi ha fortificato e mi ha fatto comprendere il reale valore di un gruppo di studio e la sua profonda importanza per il raggiungimento degli obiettivi”, ha sostenuto. L’organizzazione tutoriale della gestione dei gruppi di studenti è stato uno degli argomenti più discussi dai tanti studenti presenti nell’Aula Magna, come Cristina Somma, nuova studentessa del Master, che le ha chiesto lumi sull’importanza della comunicazione e delle sue tecniche sulle persone e fra le persone. “La comunicazione nel gruppo è importante – ha risposto la Vitello- perché consente al tutor di valutare anche gli stati emotivi ed a capire, nel corso del tempo, anche la graduale crescita e maturazione dello studente. Uno dei compiti fondamentali del tutor è anche quello di aiutare la formazione del gruppo”.
Le competenze gestuali: il tema di altri studi presentati. Valeria Pellegrini, logopedista, insegnante in un centro di riabilitazione e Valeria Cavalli, dietista, hanno esaltato la figura fondamentale del tutor, come traghettatore dalla teoria alla pratica. “Questo master ha una grande qualità – ha affermato la Cavalli- quello di mettere lo studente e futuro tutor, al centro del suo iter formativo”. Il contributo alla parte pratica è stato offerto da Paola Ciaravolo, infermiera e tutor presso il Polo didattico di Torre del Greco, e Paola Pacella, infermiera nel reparto pediatrico. Entrambe hanno affascinato e divertito la platea con una presentazione accompagnata da un video in cui si osservavano le due diverse fasi del lavoro svolto dai tutor. Il primo, durante la fase di apprendimento, con interventi su manichini. Il secondo, basato su interventi su pazienti, che, in questo caso, trattandosi di pediatria, non potevano non essere che neonati. Un video di grande sensibilità ha documentato le diverse fasi di avvicinamento di uno studente verso il raggiungimento della sua professione. “Come ci si avvicina a tecniche, apparentemente semplici, ma molto delicate come quelle delle prime cure ad un neonato?”, domanda Luisa, studentessa del Master. “Ci si arriva per gradi – ha risposto la Pacella – agendo in maniera coerente, grazie all’apporto del tutor, con i concetti appresi e studiati, al fine di fornire prestazioni tecniche sempre molto efficaci”. 
Presente all’incontro, su invito del prof. Scarpato, la dott.ssa Serena Messina, della Fondazione Cannavaro-Ferrara, associazione nata con l’obiettivo di portare sostegno ai ragazzi napoletani in difficoltà, attraverso iniziative sportive, educative e ludiche.  “Sono lieta di conoscere tutte le vostre proposte, nella speranza che molte di queste possano essere realizzate nel più breve tempo possibile”, ha detto Messina.  
Gianluca Tantillo
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