Il mare, una risorsa anche occupazionale

Il mare come una dimensione ancora poco conosciuta in molte delle sue manifestazioni, la scienza come strumento di conoscenza, l’amministrazione come suo supporto, il tutto in un’ottica di ‘regionalizzazione’ intesa come coinvolgimento del cittadino. Questi i punti centrali del messaggio del dottor Matteo Baradà  Direttore generale del Servizio difesa mare del Ministero dell’Ambiente, relatore nel seminario sul tema “L’impegno del Ministero dell’Ambiente per la tutela delle risorse del mare e della costa” svoltosi il 17 aprile scorso nella sala Consiliare del Navale in via Acton. “La costa è dove il mare e la terra si baciano” -spiega il dottor Baradà- Lungo la costa occorre l’impiego di una attenta politica di tutela affinché l’uso della costa stessa non diventi abuso” . “Il mare deve essere tutelato per  le prossime generazioni e l’Italia nella tutela del Mar Mediterraneo ha un ruolo di fondamentale importanza, per questo occorrono laureati, professionisti  che sappiano dialogare con tutti i paesi europei e non solo, senza trascurare lo stretto legame tra ecologia ed economia”.
Ed è proprio sulla posizione professionale del laureato in Scienze Ambientali che si sollevano le domande del prof. Antonio Pugliano, Preside della Facoltà di Scienze Nautiche, e dei rappresentanti degli studenti, sul cosa faccia il Ministero dell’Ambiente per garantire l’inserimento dell’esperto ambientale.
“Il settore della ricerca oggi non ha omogeneità, l’attività scientifica applicata al mare ha una regolamentazione estremamente complessa e purtroppo è solo nell’emergenza che si ha una movimentazione totale”. “Dove manca l’informazione non c’è interesse, e non c’è occupazione. Il Ministero dall’ambiente deve fare formazione ed informazione” sottolinea Baradà. “Occorre puntare sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela della natura a partire dal livello regionale attraverso la diretta responsabilità degli enti locali. Il Ministero dell’Ambiente si fonda su un’organizzazione all’avanguardia, che formula direttive da trasferire alle regioni, che non vengono però recepite al cento per cento. Al Ministero non spetta il compito di assumere, che è invece proprio delle  regioni”, aggiunge.
“Sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso campagne sostenute da organizzazioni ambientali da parte del Ministero è indispensabile” -sottolinea il prof. Giancarlo Spezie Presidente del Corso di Laurea in Scienze Ambientali- ma per esplicare le attività di ricerca, occorre affidarsi a strutture idonee che svolgano con rigore e competenza il compito assegnato, ossia le università, i centri di ricerca che dovrebbero avere con il Ministero un ruolo privilegiato”.
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