Nate tredici anni fa per iniziativa della Facoltà di Medicina, le “Giornate Scientifiche” – iniziativa divenuta un importante momento di aggregazione per tutti coloro che a vario titolo si interessano di scienza -, hanno progressivamente coinvolto tutte le Facoltà che oggi costituiscono il Polo federiciano delle Scienze della Vita. L’edizione 2007, che ha visto l’ingresso della Facoltà di Scienze Biotecnologiche (accanto a Medicina, Farmacia, Veterinaria e Agraria), si è svolta il 20 e 21 settembre presso la sede di Farmacia. Protagonisti dell’evento non tanto i professori ma soprattutto i ricercatori, i dottori di ricerca e i dottorandi presenti in sala tra gli oltre 300 intervenuti all’inaugurazione.
“Questa manifestazione, nata da un’idea del prof. Guido Rossi, è diventata ormai una tradizione – afferma il Rettore Guido Trombetti – Presi dall’attuazione delle riforme e dalla didattica, troppo spesso si dimentica che l’Università è la sede primaria della ricerca. Perciò bisogna dare rilievo a tutte le occasioni in cui si possa fare il punto dell’andamento dell’attività scientifica. Momenti come questi servono, inoltre, per dare ai giovani l’occasione di conoscere e farsi conoscere all’interno di questa comunità”.
“Riuscire a mantenere questa iniziativa a livelli pari a quelli a cui l’aveva portata il prof. Rossi è stata una notevole sfida – dichiara il Presidente del Polo Luciano Mayol – Vista la partecipazione, posso dire di esser riuscito nell’impresa”. Mayol rivela che deve parte del successo all’essere riuscito a coinvolgere il prof. Silvestro Formisano il quale ha messo, ancora una volta, a servizio della manifestazione tutta la sua esperienza. Lasciare spazio alle giovani leve: la scelta vincente del Comitato Organizzatore.
“Questa manifestazione, nata da un’idea del prof. Guido Rossi, è diventata ormai una tradizione – afferma il Rettore Guido Trombetti – Presi dall’attuazione delle riforme e dalla didattica, troppo spesso si dimentica che l’Università è la sede primaria della ricerca. Perciò bisogna dare rilievo a tutte le occasioni in cui si possa fare il punto dell’andamento dell’attività scientifica. Momenti come questi servono, inoltre, per dare ai giovani l’occasione di conoscere e farsi conoscere all’interno di questa comunità”.
“Riuscire a mantenere questa iniziativa a livelli pari a quelli a cui l’aveva portata il prof. Rossi è stata una notevole sfida – dichiara il Presidente del Polo Luciano Mayol – Vista la partecipazione, posso dire di esser riuscito nell’impresa”. Mayol rivela che deve parte del successo all’essere riuscito a coinvolgere il prof. Silvestro Formisano il quale ha messo, ancora una volta, a servizio della manifestazione tutta la sua esperienza. Lasciare spazio alle giovani leve: la scelta vincente del Comitato Organizzatore.
“Ottima palestra
per i giovani”
per i giovani”
“Le Giornate del Polo si sono evolute nel tempo sino a diventare un’ottima palestra per i più giovani – aggiunge il Preside di Farmacia Giuseppe Cirino – Non ci sono molte occasioni per imparare a preparare un poster, a presentarlo. Dal punto di vista didattico, questa è un’iniziativa estremamente formativa”. Cirino racconta di aver notato la presenza di numerosi capannelli di giovani che discutevano tra di loro accanto ai 148 supporti espositivi su cui sono stati affissi i risultati conseguiti dagli studi in atto presso i vari dipartimenti. “Ho avuto modo di apprezzare non solo la quantità ma l’alta qualità delle ricerche”, commenta. A chi ha la brutta abitudine di sottovalutare l’Ateneo campano rispetto alle Università straniere, il Preside Cirino suole dire: “è impossibile giocare a Monopoli con le regole del Risiko. Il nostro è un gioco diverso da quello degli americani, dei tedeschi. Loro hanno altre regole. Invece di lamentarsi, di dire che siamo scadenti, che induciamo i più bravi ad espatriare, che diano uno sguardo a ciò che viene prodotto”.
Ad intervallare le presentazioni delle ricerche, il concerto del Coro Polifonico del Polo diretto dal Maestro Luigi Grima e l’esibizione della Federico II Jazz Orchestra. “Il Coro è un ottimo esempio di aggregazione perché è composto da personale tecnico-amministrativo e da docenti che si ritrovano fianco a fianco a fare le prove in una delle aule libere”, sottolinea il professore prima di passare la parola all’Amministratore Delegato di Città della Scienza.
“La relazione tra chi produce conoscenza e chi la diffonde è importantissima per rendere un buon servizio alla collettività – esordisce la dottoressa Valentina Chieffo – Città della Scienza è orientata alla diffusione della cultura con tecniche sempre più innovative. Negli ultimi mesi abbiamo aperto il cantiere di Corporea e abbiamo intenzione di istituire nel Museo Vivo una sezione ambientale; perciò nel prossimo futuro avremo ancor più bisogno della cooperazione di chi produce i contenuti”.
Una nuova prassi, istituita nell’edizione 2007 della manifestazione, consiste nell’invitare uno dei Presidi, ad esporre brevemente la storia e l’attività corrente della propria Facoltà. Per una fortunata coincidenza da soli tre giorni il Senato Accademico ha concluso l’iter che ha sancito l’afferenza della Facoltà di Scienze Biotecnologiche al Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita. “Abbiamo perciò ritenuto opportuno invitare il Preside Gennaro Marino ad inaugurare questa prassi ed affidare la lettura magistrale alla professoressa Celestina Mariani, un’esperta di fama internazionale nel campo delle biotecnologie agro-alimentari”, spiega il prof. Mayol.
L’interrelazione tra le discipline su cui si basa lo spirito della manifestazione è perfettamente esemplificata dalla diversità scientifico-culturale interna alla Facoltà di Scienze Biotecnologiche. “Siamo una Facoltà ad ampissimo spettro – afferma il Preside Gennaro Marino – I nostri docenti fanno riferimento a 32 settori scientifico-disciplinari e afferiscono a 22 dipartimenti. Questa diversità costituisce una enorme ricchezza ma deve essere sostenuta dall’eccellenza scientifica, dalla dedizione alla didattica e testimoniata da giornate come questa”. Marino conclude il suo intervento avanzando al prof. Formisano la proposta di organizzare nel 2010 l’inaugurazione della nuova sede della Facoltà. L’idea, apprezzata dal Rettore, diventa lo spunto per precisare che la delibera del Senato non limita affatto le altre Facoltà, ad esempio quella di Scienze, nel fare ricerca in campo biotecnologico. “Un conto è la gestione tecnico-amministrativa, un conto è la ricerca – asserisce il Rettore – Sarebbe assurdo pretendere di detenere il monopolio della ricerca. Le strutture universitarie servono a migliorarne il funzionamento ma il dialogo, il rapporto quotidiano tra i ricercatori, è la nostra vera grande forza”.
Manuela Pitterà
Ad intervallare le presentazioni delle ricerche, il concerto del Coro Polifonico del Polo diretto dal Maestro Luigi Grima e l’esibizione della Federico II Jazz Orchestra. “Il Coro è un ottimo esempio di aggregazione perché è composto da personale tecnico-amministrativo e da docenti che si ritrovano fianco a fianco a fare le prove in una delle aule libere”, sottolinea il professore prima di passare la parola all’Amministratore Delegato di Città della Scienza.
“La relazione tra chi produce conoscenza e chi la diffonde è importantissima per rendere un buon servizio alla collettività – esordisce la dottoressa Valentina Chieffo – Città della Scienza è orientata alla diffusione della cultura con tecniche sempre più innovative. Negli ultimi mesi abbiamo aperto il cantiere di Corporea e abbiamo intenzione di istituire nel Museo Vivo una sezione ambientale; perciò nel prossimo futuro avremo ancor più bisogno della cooperazione di chi produce i contenuti”.
Una nuova prassi, istituita nell’edizione 2007 della manifestazione, consiste nell’invitare uno dei Presidi, ad esporre brevemente la storia e l’attività corrente della propria Facoltà. Per una fortunata coincidenza da soli tre giorni il Senato Accademico ha concluso l’iter che ha sancito l’afferenza della Facoltà di Scienze Biotecnologiche al Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita. “Abbiamo perciò ritenuto opportuno invitare il Preside Gennaro Marino ad inaugurare questa prassi ed affidare la lettura magistrale alla professoressa Celestina Mariani, un’esperta di fama internazionale nel campo delle biotecnologie agro-alimentari”, spiega il prof. Mayol.
L’interrelazione tra le discipline su cui si basa lo spirito della manifestazione è perfettamente esemplificata dalla diversità scientifico-culturale interna alla Facoltà di Scienze Biotecnologiche. “Siamo una Facoltà ad ampissimo spettro – afferma il Preside Gennaro Marino – I nostri docenti fanno riferimento a 32 settori scientifico-disciplinari e afferiscono a 22 dipartimenti. Questa diversità costituisce una enorme ricchezza ma deve essere sostenuta dall’eccellenza scientifica, dalla dedizione alla didattica e testimoniata da giornate come questa”. Marino conclude il suo intervento avanzando al prof. Formisano la proposta di organizzare nel 2010 l’inaugurazione della nuova sede della Facoltà. L’idea, apprezzata dal Rettore, diventa lo spunto per precisare che la delibera del Senato non limita affatto le altre Facoltà, ad esempio quella di Scienze, nel fare ricerca in campo biotecnologico. “Un conto è la gestione tecnico-amministrativa, un conto è la ricerca – asserisce il Rettore – Sarebbe assurdo pretendere di detenere il monopolio della ricerca. Le strutture universitarie servono a migliorarne il funzionamento ma il dialogo, il rapporto quotidiano tra i ricercatori, è la nostra vera grande forza”.
Manuela Pitterà