Il punteggio a cui mirare

Il massimo punteggio che si può ottenere alla prova è 80 perché 1 punto viene attribuito per ogni risposta esatta. Data la difficoltà della prova, uno “strike” è praticamente impossibile. Il risultato migliore, di solito, lo raggiungono gli studenti che partecipano alla selezione per iscriversi a Medicina. L’anno scorso il primo in graduatoria ha conseguito 71,25 punti mentre la soglia minima per essere ammessi è stata di 41,75 punti. Leggermente meno bravi sono stati gli aspiranti odontoiatri: nel 2010 il punteggio degli ammessi oscillava tra i 69,25 e i 45,50 punti. Simile è stato il valore necessario per entrare a Veterinaria (tra 68 e 29,75), più basso quello per accedere ad Architettura (tra 52,75 e 26,25). 
Il livello di preparazione dei partecipanti al concorso per Medicina, in particolare, si sta alzando di anno in anno. Il motivo, più che il miglioramento della preparazione scientifica ricevuta nella scuola superiore, sta nella forte concorrenza e la crescente partecipazione di studenti che hanno frequentato già qualche anno di università o che addirittura hanno una precedente laurea nelle Professioni Sanitarie o in ambito farmaceutico o biologico.
Per competere diventa sempre più importante esercitarsi a lungo sui compiti degli anni precedenti che si trovano on-line. Un modo meno noioso di studiare potrebbe essere quello di partire dai quesiti a risposta multipla e approfondire gli argomenti su cui ci si sente meno sicuri. Lo studio deve essere mirato. Non ci si può preparare allo stesso modo di come se si dovesse affrontare un’interrogazione. Il livello di approfondimento richiesto e la tipologia di domande si possono comprendere soltanto allenandosi sulle prove pregresse.
E’ quanto consigliano gli studenti di Medicina che hanno superato la selezione negli scorsi anni. “Mettetecela tutta. Se non dovesse andar bene, non vi disperate. Ci riuscirete nel 2012”, afferma Andrea, iscritto al III anno alla SUN. A coloro che, invece, dovessero scorgere il proprio nome tra gli ammessi, Marco, studente del III anno della Federico II, raccomanda: “Se siete tra gli ultimi in graduatoria non sentitevi inferiori a nessuno. Una volta entrati, si è tutti sulla stessa barca. Parlo per esperienza”.
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