Non c’è dubbio: chi vuole studiare le lingue e le culture straniere in Campania sceglie L’Orientale. Lo confermano i dati, ancora parziali – l’aggiornamento è al 15 novembre -, sulle immatricolazioni che premiano tutti i Corsi dell’Ateneo (Triennali più 16,38, Magistrali più 18,36%)
In cima alla lista, la Facoltà di Lettere che con i suoi tre Corsi di Laurea Triennali e sei Magistrali registra un aumento complessivo degli iscritti del 34,47% rispetto allo scorso anno, con una punta per Lingue, Lettere e Culture Comparate che riporta un 43,62% di incremento. “C’è una generale tendenza positiva per tutte le Facoltà umanistiche in Italia, non solo per L’Orientale – tiene a ricordare la Preside di Lettere Amneris Roselli – Questo testimonia il fatto che i giovani sono consapevoli che queste discipline possano dare tanto nonostante siano considerate ‘deboli’ per il mercato del lavoro”. La Preside spera che l’aumento degli iscritti a L’Orientale “sia dovuto alla capacità di attrarre giovani interessati allo studio delle lingue e delle culture, piuttosto che all’istituzione del numero chiuso presso altri Atenei”. Un fenomeno, quest’ultimo, che si riflette sulle Magistrali: i primi dati (le iscrizioni si chiudono a febbraio) vedono molti studenti provenienti da altri Atenei, che hanno deciso di completare il loro percorso nell’ex Collegio dei Cinesi.
“L’aumento del numero di immatricolati – conferma anche il Preside della Facoltà di Lingue Augusto Guarino – è in buona parte legato al processo di polarizzazione voluto dalla Gelmini: alcune università, come quella di Potenza, hanno chiuso i loro Corsi di Lingue, mentre altre hanno puntato comunque su settori diversi. Si può dire, quindi, che noi siamo diventati il punto di attrazione per lo studio delle lingue in gran parte del Mezzogiorno. Gli studenti sanno che nel nostro Ateneo troveranno Corsi più solidi e un organico qualificato, con almeno un esperto per ogni settore disciplinare”. Sono 979 gli iscritti ai due Corsi Triennali della Facoltà di Lingue, più 16,55% rispetto allo scorso anno accademico, e 68 per le due Magistrali.
A Scienze Politiche “gli iscritti sono sostanzialmente uguali a quello dello scorso anno. Per quanto riguarda le Magistrali, se il confronto si fa con i dati dei cinque Corsi offerti nel 2010-11 si rileva una diminuzione, ma se si comparano solo i Corsi attivi, allora, la situazione è invariata – commenta il Preside Giorgio Amitrano – Sicuramente la nostra Facoltà ha subìto un cambiamento radicale, ma la risposta dei giovani è stata positiva: abbiamo anche registrato una migrazione di studenti dai vecchi ai nuovi Corsi di Laurea Magistrali, perché li ritengono più flessibili. Nelle due nuove Magistrali, infatti, sono confluite la maggior parte delle discipline che prima erano distribuite su cinque Corsi, e, quindi, ai ragazzi è data la possibilità di scegliere gli esami per i loro percorsi di studi tra un vasto ventaglio di insegnamenti”.
L’aumento, in parte inatteso, degli immatricolandi ha portato, però, qualche disagio iniziale. A Lettere la Preside ammette che ci sono ancora problemi per i corsi delle materie di base come l’inglese, la geografia, la storia e l’italiano. “Dove abbiamo potuto abbiamo diviso le cattedre, ma purtroppo la programmazione si fa a giugno!”. Russo e Tedesco sono stati i corsi che hanno destato un po’ di preoccupazione, invece, al Preside Guarino che però assicura che il problema è risolto: “per Inglese, Francese e Spagnolo, ci aspettavamo grandi numeri e ci siamo attrezzati prima, mentre per le altre lingue siamo rimasti sorpresi. Ad esempio, per corsi dai piccoli numeri come Olandese, Svedese o Rumeno, anche un aumento di poche unità può creare difficoltà”.
Dopo l’assestamento nell’organizzazione logistica, riparte a pieno anche l’attività scientifica. Tra le tante iniziative organizzate dalle Facoltà, da segnalare il convegno ‘Italia desde fuera. La percezione dell’Italia unita in Spagna e Ispanoamerica’. Organizzate dai Dipartimenti di Studi Letterari e Linguistici dell’Europa e di Studi Americani Culturali e Linguistici, il 6 e 7 dicembre a Palazzo Dumesnil, le giornate di studio vogliono offrire una panoramica su come è visto il nostro paese dal mondo ispanico, in occasione dei 150 anni dell’Unità nazionale. “E’ un punto di vista interessante, perché Spagna e Sud America hanno sempre avuto uno stretto legame con il nostro Paese, soprattutto con il Mezzogiorno, per un’immigrazione costante in entrata e in uscita che ha portato anche ad una prolifica attività letteraria”, dice il Preside Guarino. Sempre in occasione dei festeggiamenti per il 150enario, la mostra gratuita a Palazzo Reale ‘Da sud. Le radici meridionali dell’Unità nazionale’ curata dal prof. Luigi Mascilli Migliorini e dalla prof.ssa Anna Villari, visitabile fino al 15 gennaio. “Un’interessante ed istruttiva esposizione di opere scultoree, pittoriche e installazioni multimediali sul contributo che il Sud ha dato al processo di unificazione”, illustra il Preside Amitrano.
Valentina Orellana
In cima alla lista, la Facoltà di Lettere che con i suoi tre Corsi di Laurea Triennali e sei Magistrali registra un aumento complessivo degli iscritti del 34,47% rispetto allo scorso anno, con una punta per Lingue, Lettere e Culture Comparate che riporta un 43,62% di incremento. “C’è una generale tendenza positiva per tutte le Facoltà umanistiche in Italia, non solo per L’Orientale – tiene a ricordare la Preside di Lettere Amneris Roselli – Questo testimonia il fatto che i giovani sono consapevoli che queste discipline possano dare tanto nonostante siano considerate ‘deboli’ per il mercato del lavoro”. La Preside spera che l’aumento degli iscritti a L’Orientale “sia dovuto alla capacità di attrarre giovani interessati allo studio delle lingue e delle culture, piuttosto che all’istituzione del numero chiuso presso altri Atenei”. Un fenomeno, quest’ultimo, che si riflette sulle Magistrali: i primi dati (le iscrizioni si chiudono a febbraio) vedono molti studenti provenienti da altri Atenei, che hanno deciso di completare il loro percorso nell’ex Collegio dei Cinesi.
“L’aumento del numero di immatricolati – conferma anche il Preside della Facoltà di Lingue Augusto Guarino – è in buona parte legato al processo di polarizzazione voluto dalla Gelmini: alcune università, come quella di Potenza, hanno chiuso i loro Corsi di Lingue, mentre altre hanno puntato comunque su settori diversi. Si può dire, quindi, che noi siamo diventati il punto di attrazione per lo studio delle lingue in gran parte del Mezzogiorno. Gli studenti sanno che nel nostro Ateneo troveranno Corsi più solidi e un organico qualificato, con almeno un esperto per ogni settore disciplinare”. Sono 979 gli iscritti ai due Corsi Triennali della Facoltà di Lingue, più 16,55% rispetto allo scorso anno accademico, e 68 per le due Magistrali.
A Scienze Politiche “gli iscritti sono sostanzialmente uguali a quello dello scorso anno. Per quanto riguarda le Magistrali, se il confronto si fa con i dati dei cinque Corsi offerti nel 2010-11 si rileva una diminuzione, ma se si comparano solo i Corsi attivi, allora, la situazione è invariata – commenta il Preside Giorgio Amitrano – Sicuramente la nostra Facoltà ha subìto un cambiamento radicale, ma la risposta dei giovani è stata positiva: abbiamo anche registrato una migrazione di studenti dai vecchi ai nuovi Corsi di Laurea Magistrali, perché li ritengono più flessibili. Nelle due nuove Magistrali, infatti, sono confluite la maggior parte delle discipline che prima erano distribuite su cinque Corsi, e, quindi, ai ragazzi è data la possibilità di scegliere gli esami per i loro percorsi di studi tra un vasto ventaglio di insegnamenti”.
L’aumento, in parte inatteso, degli immatricolandi ha portato, però, qualche disagio iniziale. A Lettere la Preside ammette che ci sono ancora problemi per i corsi delle materie di base come l’inglese, la geografia, la storia e l’italiano. “Dove abbiamo potuto abbiamo diviso le cattedre, ma purtroppo la programmazione si fa a giugno!”. Russo e Tedesco sono stati i corsi che hanno destato un po’ di preoccupazione, invece, al Preside Guarino che però assicura che il problema è risolto: “per Inglese, Francese e Spagnolo, ci aspettavamo grandi numeri e ci siamo attrezzati prima, mentre per le altre lingue siamo rimasti sorpresi. Ad esempio, per corsi dai piccoli numeri come Olandese, Svedese o Rumeno, anche un aumento di poche unità può creare difficoltà”.
Dopo l’assestamento nell’organizzazione logistica, riparte a pieno anche l’attività scientifica. Tra le tante iniziative organizzate dalle Facoltà, da segnalare il convegno ‘Italia desde fuera. La percezione dell’Italia unita in Spagna e Ispanoamerica’. Organizzate dai Dipartimenti di Studi Letterari e Linguistici dell’Europa e di Studi Americani Culturali e Linguistici, il 6 e 7 dicembre a Palazzo Dumesnil, le giornate di studio vogliono offrire una panoramica su come è visto il nostro paese dal mondo ispanico, in occasione dei 150 anni dell’Unità nazionale. “E’ un punto di vista interessante, perché Spagna e Sud America hanno sempre avuto uno stretto legame con il nostro Paese, soprattutto con il Mezzogiorno, per un’immigrazione costante in entrata e in uscita che ha portato anche ad una prolifica attività letteraria”, dice il Preside Guarino. Sempre in occasione dei festeggiamenti per il 150enario, la mostra gratuita a Palazzo Reale ‘Da sud. Le radici meridionali dell’Unità nazionale’ curata dal prof. Luigi Mascilli Migliorini e dalla prof.ssa Anna Villari, visitabile fino al 15 gennaio. “Un’interessante ed istruttiva esposizione di opere scultoree, pittoriche e installazioni multimediali sul contributo che il Sud ha dato al processo di unificazione”, illustra il Preside Amitrano.
Valentina Orellana