Impegno per la legalità

Architettura rinnova il suo impegno per la legalità. Ultima iniziativa in ordine di tempo, il dibattito ‘Cultura e Legalità. Trame istituzionali’ dell’8 novembre cui hanno preso parte magistrati e docenti. “Sono più di tre anni ormai che la Facoltà ha stretto un accordo con il comitato Don Peppe Diana e l’associazione Libera di Caserta – afferma la prof.ssa Danila Jacazzi, docente di Storia dell’Architettura e vice-Preside delegata ai rapporti istituzionali – con cui collaboriamo su tre livelli differenti: i tirocini obbligatori, tramite i quali i nostri studenti hanno modo di fare rilievi, misure catastali e piccoli progetti per l’adeguamento tecnico di beni immobili confiscati alla mafia, che, il più delle volte, vengono affidati agli uffici tecnici comunali già oberati di lavoro; le tesi di laurea: diversi laureandi, con l’ausilio del laboratorio di Progettazione, hanno condotto studi per la riqualificazione e la bonifica di alcune aree di Mondragone, Pignataro Maggiore; infine, la ricerca. Per citare un esempio, insieme al Dipartimento di Cultura del progetto, i nostri dottorandi hanno messo a punto un progetto per trasformare la villa di Walter Schiavone, a Casal di Principe, in un centro di riabilitazione per bambini disabili”. Buona la partecipazione degli studenti. “Mi hanno stupita tre studenti di Casal di Principe che mi hanno chiesto di poter collaborare ai nostri progetti – continua la Jacazzi – Non è semplice, soprattutto se si risiede in quelle zone”. Un sensibilità che si evince anche dal numero di tesi che vertono sulla legalità. “L’anno scorso, abbiamo presentato dodici lavori alla Biennale di Venezia – spiega il prof. Massimiliano Rendina, docente di Progettazione architettonica – ricevendo il plauso del Presidente della Repubblica”. Delegato del Preside per il progetto Case_lese: “è un gioco di parole per indicare i beni confiscati ai casalesi, le case sono state lese da un uso sbagliato dell’architettura. Devo dire che la Facoltà ha un forte legame con il territorio, e i ragazzi, la maggioranza dei quali vive nel casertano, hanno voglia di fare e di collaborare”.
(Ma.Es.)
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