Li hanno sistemati nell’aula K al pianterreno dell’edificio di piazzale Tecchio, a due passi dallo sportello informazioni gestito dagli studenti che svolgono il part time. Hanno preso servizio ormai da oltre un mese, un periodo di tempo sufficiente a tracciare le prime valutazioni. Sono i laureati in Ingegneria che – nell’ambito del progetto P.Or.T.A, il cui referente per la facoltà è il professor Renato Della Volpe, – sono stati assunti per svolgere attività di tutorato finalizzato all’orientamento ed all’assistenza degli allievi ingegneri, articolato in una fase relativa all’accoglienza ed all’accesso alla facoltà ed in una riguardante l’orientamento durante il corso degli studi. L’aula K, come detto, è a cinque metri scarsi dallo sportello informativo gestito dagli studenti part – time, i quali, a loro volta, hanno il compito di indirizzare e orientare i loro più giovani colleghi. A differenza dei laureati assunti da P.Or.T.A, retribuiti tramite fondi europei e ministeriali, gli studenti part time sono pagati dall’ateneo. Rischi di sovrapposizione e di spreco di risorse, però, secondo Daniele Davino, uno dei tutor di P.Or.T.A. ad Ingegneria, non ce ne sono. “Abbiamo compiti diversi – sostiene- Gli studenti che svolgono il part time sono deputati a dare informazioni direi più pratiche, di tipo organizzativo. Noi, invece, facciamo altro. Il nostro è un ruolo quasi di fratello maggiore; siamo tutti laureati, molti di noi continuano a lavorare all’Università”. E’ il caso dello stesso Davino – 27 anni – il quale s’è laureato a 25 in Ingegneria Elettronica e sta svolgendo attualmente un dottorato di ricerca in Elettrica. “Gli studenti stanno venendo – sottolinea- ma sicuramente questa è una iniziativa che va pubblicizzata sempre di più. E’ normale che all’inizio non tutte le cose vadano come ci si aspetterebbe. Alcuni hanno subito colto l’utilità del servizio che offriamo loro, altri sono un po’ più lenti. Noi facciamo il possibile, sia sollecitando i singoli docenti a rendere nota agli allievi l’attivazione dello sportello, sia intervenendo personalmente, prima delle lezioni più affollate – per esempio Scienza delle Costruzioni – per informare i ragazzi”. Le domande poste con più frequenza all’ingegner Davino sono state – le ricorda lui stesso – “tirocinio e progetto Erasmus. Molti chiedono quali siano le modalità di partecipazione; altri mi interrogano circa i vantaggi reali della partecipazione a questi progetti”. Compito dei dodici tutor di Ingegneria, prescelti al termine di una selezione che si è svolta per titoli e colloqui, è anche quello di orientare, laddove si presentino, i ragazzi i quali frequentino l’ultimo anno delle superiori ed abbiano in mente di iscriversi alla facoltà. “Qualcuno è venuto e noi abbiamo cercato di chiarire i dubbi e di fornire le notizie essenziali”. Entra una ragazza che chiede qualche informazione; Davino s’interrompe qualche minuto per parlare con lei, poi riprende ad illustrare la sua esperienza. “Ecco, per esempio la persona che è appena andata via è la sorella maggiore di un diplomando il quale sta pensando di immatricolarsi, nel 2000/2001, ad Ingegneria. E’ venuta a chiedere se e quando poteva mandarci il fratello per un colloquio e qualche consiglio”. Non è raro, peraltro, che i tutori dell’aula K si adattino anche a fornire informazioni che non rientrerebbero, strettamente, nel loro campo di azione. “Capita anche che venga qualcuno a chiederci dove è ubicata la segreteria”, ricorda in proposito Angelo Leopardi, 27 anni, una laurea in Ingegneria per l’Ambiente e Territorio conseguita quasi tre anni fa, anche egli dottorando. “Sono domande che a noi danno la misura dello spaesamento che caratterizza purtroppo molti studenti, anche inteso semplicemente come difficoltà ad orientarsi fisicamente tra i servizi offerti dalla facoltà”. Prosegue: “noi per ora stiamo usando lo sportello anche come fonte di informazioni generiche, in particolare sul progetto Erasmus. La maggior parte dei ragazzi chiedono informazioni di tipo tecnico: come partecipare, a chi rivolgersi, quali le scadenze. Tuttavia a partire da questo c’è stato anche chi poi voleva qualche consiglio circa le sedi migliori dove andare, le sedi di eccellenza in un settore disciplinare specifico”. Lo interrompe Davino: “a me qualche giorno fa è capitato uno studente il quale chiedeva consiglio circa il passaggio dal corso di laurea al diploma. Abbiamo parlato ed ho cercato di illustrargli i pro ed i contro. Ovviamente poi alla fine la scelta è sempre individuale; importante è che la si compia a ragion dovuta”. Ai ragazzi ed alle ragazze i quali si rivolgono all’aula K, i dodici tutori di Ingegneria chiedono inoltre di compilare una scheda, indicando sesso, comune di provenienza, età, scuola superiore di provenienza, corso di laurea, anno di corso e la domanda, la richiesta di orientamento che li ha motivati ad interpellare i tutor. In uno spazio bianco possono poi annotare le loro osservazioni, anche relativamente alla funzionalità del servizio. “Serve per acquisire informazioni circa la platea studentesca e calibrare al meglio l’orientamento- sottolinea Davino. La privacy è garantita dal fatto che agli studenti non si chiede di indicare nome e cognome”.