Nasce dal lavoro decennale della Commissione per la disabilità il Centro di Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti (SInAPSi) del Federico II. Verrà presentato il 18 dicembre durante il convegno nazionale ‘Nessuno Escluso: Università, Inclusione sociale e Cittadinanza attiva’ a Monte Sant’Angelo.
“SInAPSi – spiega il prof. Paolo Valerio, direttore del Centro – si pone come struttura di servizi destinata ad aiutare gli studenti a superare le ‘barriere’, di diversa natura, che impediscono di vivere serenamente l’esperienza universitaria, e a fornire loro le stesse opportunità dei colleghi”. Non solo quindi l’abbattimento delle barriere architettoniche ma anche di quegli ostacoli psicologici, sociali, culturali, meno visibili ma non per questo meno insidiosi che “potenzialmente possono interferire con il diritto allo studio”. “Questa iniziativa vede l’Università come contenitore importante della vita dello studente, come una guida in un progetto di crescita volto non solo al conseguimento del titolo di studio, ma al raggiungimento della consapevolezza e del superamento di tutti quegli ostacoli che possono impedire la felicità individuale”, sottolinea Valerio.
SInAPSi si avvale di uno staff di psicologi, psicoterapeuti, sociologi, pedagoghi, esperti in comunicazione, che accolgono il ragazzo con un disagio fisico o psicologico, e lo seguono in un percorso ad hoc studiato per superare il problema.
Negli anni è cresciuto progressivamente il numero di studenti che si è avvalso del sostegno della Commissione per l’Inclusione degli studenti, “e non sono stati pochi i risultati raggiunti”. Con SInAPSI una nuova sfida: “il Centro si pone come strumento di raccordo tra università e città, uscendo da quelli che sono gli specifici contesti universitari per riferirsi anche a difficoltà di inserimento nel tessuto sociale”.
Sono diversi i progetti in corso: dagli incontri di gruppo sviluppati con il Sof-Tel, a BlindMath, un innovativo editor scientifico per studenti non vedenti; da SUNA, due ambienti domotici riservati a studenti disabili, a WebMe Too, nuovo modello di integrazione per chi è affetto da gravi disabilità motorie, fino al tutoraggio specializzato e alla collaborazione con www.bullismomofobico.it.
SInAPSi avrà un logo pensato dagli studenti. Sarà scelto fra i lavori – oltre una ventina le proposte – pervenuti al concorso indetto dal Centro.
Valentina Orellana
“SInAPSi – spiega il prof. Paolo Valerio, direttore del Centro – si pone come struttura di servizi destinata ad aiutare gli studenti a superare le ‘barriere’, di diversa natura, che impediscono di vivere serenamente l’esperienza universitaria, e a fornire loro le stesse opportunità dei colleghi”. Non solo quindi l’abbattimento delle barriere architettoniche ma anche di quegli ostacoli psicologici, sociali, culturali, meno visibili ma non per questo meno insidiosi che “potenzialmente possono interferire con il diritto allo studio”. “Questa iniziativa vede l’Università come contenitore importante della vita dello studente, come una guida in un progetto di crescita volto non solo al conseguimento del titolo di studio, ma al raggiungimento della consapevolezza e del superamento di tutti quegli ostacoli che possono impedire la felicità individuale”, sottolinea Valerio.
SInAPSi si avvale di uno staff di psicologi, psicoterapeuti, sociologi, pedagoghi, esperti in comunicazione, che accolgono il ragazzo con un disagio fisico o psicologico, e lo seguono in un percorso ad hoc studiato per superare il problema.
Negli anni è cresciuto progressivamente il numero di studenti che si è avvalso del sostegno della Commissione per l’Inclusione degli studenti, “e non sono stati pochi i risultati raggiunti”. Con SInAPSI una nuova sfida: “il Centro si pone come strumento di raccordo tra università e città, uscendo da quelli che sono gli specifici contesti universitari per riferirsi anche a difficoltà di inserimento nel tessuto sociale”.
Sono diversi i progetti in corso: dagli incontri di gruppo sviluppati con il Sof-Tel, a BlindMath, un innovativo editor scientifico per studenti non vedenti; da SUNA, due ambienti domotici riservati a studenti disabili, a WebMe Too, nuovo modello di integrazione per chi è affetto da gravi disabilità motorie, fino al tutoraggio specializzato e alla collaborazione con www.bullismomofobico.it.
SInAPSi avrà un logo pensato dagli studenti. Sarà scelto fra i lavori – oltre una ventina le proposte – pervenuti al concorso indetto dal Centro.
Valentina Orellana