Jazzista, imitatore (di musicisti), improvvisatore, coinvolgente, ha tenuto inchiodato alle poltrone (e a terra) il folto pubblico in sala. Il concerto del pianista Stefano Bollani, è stato molto particolare. Proprio com’è nel suo stile, uno stile libero. Semplicemente Musica.
Il quarto degli appuntamenti in cartellone de I Concerti dell’Università del 14 febbraio, in previsione dell’alta affluenza, è stato organizzato presso la Sala Rossa di Monte Sant’Angelo (e non nella chiesa dei Santi Marcellino e Festo), sede abituale della rassegna.
Un concerto con solo il titolo: “Piano Solo”. Niente elenco di brani a seguire. “Non ho scelto i pezzi seguendo qualche logica. Erano semplicemente quelli che mi andava di suonare”, ci ha detto a fine esibizione. Proprio così. Niente preparazione della scaletta, niente ore perse a pensare cosa proporre.… si è seduto e ha suonato quello che gli veniva in mente in quel momento… E gli sono venute in mente davvero tante cose: dagli standard americani, a brani dei Beach Boy, a medley di musiche degli anni ’80, a sue composizioni. E poi canzoni, belle, serie, ironiche. Tutte interpretate, più che cantate o suonate. Cambio di voce, cambio di espressioni… Comunicazione completa per questo artista che sa mescolare la bravura al divertimento e regalare spettacoli di grande effetto. E poi il finale, un misto di gioco e musica. “Ditemi qualche canzone che vorreste ascoltare – invita Bollani – ma non più di dieci!”. Ed ecco che arrivano le richieste più strane: da Heidi, a Goldrake, da Cenerentola a Per Elisa, a brani di Ludovico Einaudi a quelle sue imitazioni che sono già divenute famose. Lui ne ha fatto un medley, naturalmente a modo suo, con il linguaggio dell’improvvisazione jazzistica, dell’imitazione, dello scherzo. Per un finale che è quasi diventato un obbligo per questo tipo di concerto che lo vede protagonista assoluto della scena.
Una conferma per i tanti che lo seguono da sempre. Una sorpresa per chi non lo ha mai ascoltato.
I Concerti universitari non finiscono qui. Si ritorna nella sede abituale, martedì 7 marzo alle ore 18.30. Eseguiranno musiche di Brahms, Enrico Dindo al violoncello, Andrea Dindo al pianoforte.
Per quanto riguarda Bollani invece, i suoi fans lo potranno riascoltare a metà luglio, quando tornerà a Napoli in formazione di quintetto (oltre al pianoforte ci saranno due fiati, basso e batteria).
Valentina Di Matteo
Il quarto degli appuntamenti in cartellone de I Concerti dell’Università del 14 febbraio, in previsione dell’alta affluenza, è stato organizzato presso la Sala Rossa di Monte Sant’Angelo (e non nella chiesa dei Santi Marcellino e Festo), sede abituale della rassegna.
Un concerto con solo il titolo: “Piano Solo”. Niente elenco di brani a seguire. “Non ho scelto i pezzi seguendo qualche logica. Erano semplicemente quelli che mi andava di suonare”, ci ha detto a fine esibizione. Proprio così. Niente preparazione della scaletta, niente ore perse a pensare cosa proporre.… si è seduto e ha suonato quello che gli veniva in mente in quel momento… E gli sono venute in mente davvero tante cose: dagli standard americani, a brani dei Beach Boy, a medley di musiche degli anni ’80, a sue composizioni. E poi canzoni, belle, serie, ironiche. Tutte interpretate, più che cantate o suonate. Cambio di voce, cambio di espressioni… Comunicazione completa per questo artista che sa mescolare la bravura al divertimento e regalare spettacoli di grande effetto. E poi il finale, un misto di gioco e musica. “Ditemi qualche canzone che vorreste ascoltare – invita Bollani – ma non più di dieci!”. Ed ecco che arrivano le richieste più strane: da Heidi, a Goldrake, da Cenerentola a Per Elisa, a brani di Ludovico Einaudi a quelle sue imitazioni che sono già divenute famose. Lui ne ha fatto un medley, naturalmente a modo suo, con il linguaggio dell’improvvisazione jazzistica, dell’imitazione, dello scherzo. Per un finale che è quasi diventato un obbligo per questo tipo di concerto che lo vede protagonista assoluto della scena.
Una conferma per i tanti che lo seguono da sempre. Una sorpresa per chi non lo ha mai ascoltato.
I Concerti universitari non finiscono qui. Si ritorna nella sede abituale, martedì 7 marzo alle ore 18.30. Eseguiranno musiche di Brahms, Enrico Dindo al violoncello, Andrea Dindo al pianoforte.
Per quanto riguarda Bollani invece, i suoi fans lo potranno riascoltare a metà luglio, quando tornerà a Napoli in formazione di quintetto (oltre al pianoforte ci saranno due fiati, basso e batteria).
Valentina Di Matteo