Ingegneria Chimica in festa

Successo per la terza edizione del Chemical Engineering Day, festa organizzata, lo scorso 16 settembre, dal Corso di Laurea in Ingegneria Chimica con il supporto del Dipartimento, allo scopo di illustrare le prospettive occupazionali dei laureati. “Negli anni – ha detto il Preside prof. Piero Salatino, “ingegnere chimico nell’anima” – il Corso ha contribuito non poco all’affermazione della Facoltà, che oggi sfiora i 4mila iscritti e offre percorsi utili alla formazione di figure professionali molto duttili e con buone possibilità di inserimento nel mondo del lavoro”. Una crescita che, allo stesso tempo, deve fare i conti con i tagli previsti dal Ministero: “Fino allo scorso anno il personale docente ammontava a 472 unità, ora siamo a quota 458 e si procederà nel prossimo futuro ad un’ulteriore diminuzione”. Ha fatto riferimento alla crisi che investe l’università italiana anche il prof. Nino Grizzuti, Direttore del Dipartimento – “il migliore della Facoltà, stando alla valutazione delle attività svolte” -: “Cercheremo di mantenere standard elevati malgrado i tagli che ci colpiscono”. E, rivolto agli studenti presenti in aula: “Anche voi contribuite al successo di questo Dipartimento, ne riceverete professionalità e competenze unite alle alte possibilità di trovare un’occupazione”. Andrea Quaranta, rappresentante degli studenti, evidenzia il punto forte di questo tipo di studi: “l’ampiezza culturale che consente di approfondire vari settori”.
Invitati a raccontare le opportunità professionali che si schiudono ai laureati in Ingegneria Chimica, tre ex allievi. Studi conclusi nel 2005, oggi Eleonora Capozzi è ingegnere di processo presso la sede romana di Technip, holding francese specializzata in servizi di ingegneria nella realizzazione di progetti del settore petrolchimico. “Dopo la laurea, ho vinto una borsa di studio e mi sono dedicata alla ricerca in Italia e in Belgio”, ha affermato la Capozzi, la quale, con l’ausilio di diagrammi di flussi e schemi vari, ha illustrato ai ragazzi il suo lavoro. “Sono in Technip dal 2007 e mi occupo delle attività del servizio di processo, relative, quindi, a tutta la vita di un impianto, che partono dall’affiancamento al potenziale cliente alla realizzazione fisica degli impianti. Non nascondo che, all’inizio, mi sono ritrovata a risolvere problematiche relative a impianti, tubi, fogne, con persone di un altro background culturale, in un ambiente intellettualmente dinamico, e non è stato facile”. Difficoltà e sacrifici iniziali anche per l’ing. Vincenzo Guida, che si divide tra i centri di ricerca di Pomezia e Bruxelles della Procter&Gamble, laureatosi nel 1994, “fiero di essere un ingegnere chimico napoletano”. “Sono entrato in azienda subito dopo la laurea – ha raccontato – giusto il tempo del servizio militare e il giorno dopo ero in Procter. Appena entrato, ho girato vari paesi del mondo, per occuparmi dello start up degli impianti, e ho lavorato al lancio della candeggina in Russia. Attualmente, mi occupo dello sviluppo di processo dei detersivi liquidi e additivi in polvere. E’ un lavoro che mi piace e mi dà soddisfazioni, in quanto c’è sempre il riscontro pratico”. Nel tempo, gli studi di Ingegneria chimica si sono rivelati molto utili. “Non ero specialista in nulla, ma lo studio mi ha dato una forma mentis necessaria per comprendere e risolvere i problemi più disparati”. Un incoraggiamento agli iscritti della Facoltà napoletana: “P&G guarda molto la scuola, tanto che facciamo recruiting solo a Napoli, Bologna e Milano”. Laureato nel ’96, sembra che anche per l’ing. Paolo Giugliano non sia stato complicato entrare a far parte di una grossa azienda come Tenaris. “Ho lavorato qualche anno nel Dipartimento di Ingegneria dei materiali – ha detto – in seguito, tra le varie proposte di lavoro, ho scelto Tenaris anche per una questione economica”. Duri i primi tempi. “Il primo giorno mi sembrava di essere all’inferno: ho partecipato ad una riunione in cui tutti parlavano  bergamasco e non ho capito nulla, subito dopo ho visitato impianti che non avrei mai immaginato tanto vecchi e rumorosi. In ogni caso, non mi sono scoraggiato, sono andato avanti”. Dopo circa due anni al controllo di processo di un’acciaieria, “sono diventato responsabile di un reparto produttivo, per poi passare alla gestione della produzione e, oggi, allo sviluppo dei prodotti”. “Anni di impegno e qualche sudata”, ha detto prima di comunicare ai laureandi che Tenaris è alla ricerca di dieci ingegneri italiani da assumere in Brasile, Paese in forte ascesa.  
Tanti gli studenti del Corso di Laurea che hanno partecipato alla festa. “E’ un percorso di studio faticoso, ma non noioso – ha affermato Marina, studentessa al terzo anno – mi sono trovata bene, ed oggi ho compreso che offre anche diverse possibilità di occupazione”.  Per Chiara, 22enne di Lago Patria, al primo anno della Specialistica, è stato sempre un sogno studiare Ingegneria chimica: “i piani di studio mostrano che è un percorso polivalente”. La difficoltà “sta nel superare il primo anno, che prevede lo studio delle discipline di base, e, poi, rimanere nei tempi accademici, ma non bisogna mai arrendersi o scoraggiarsi”. Francesco, studente fuori-sede di Pisciotta (Sa), è certo che il Corso assicuri buone opportunità: “Mio fratello, già laureato, è ingegnere di processo in Germania, alla Procter&Gamble, e devo dire che la sua esperienza mi incentiva molto a studiare”.
Maddalena Esposito
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