Ingegneria incontra scuole e imprese

“Abbiamo in cantiere molte idee nuove. Progetti, molti dei quali già avviati, che mirano, essenzialmente, ad una netta rivalutazione della forma e dei contenuti della nostra Facoltà”, afferma il Preside di Ingegneria, prof. Michele Di Natale, a qualche mese dal suo insediamento alla guida della Facoltà di Aversa. Forma e contenuti, un concetto che ritornerà più volte nelle parole del Preside. Le strutture (al momento la Real Casa dell’Annunziata, sede della Facoltà è un vero cantiere): “stiamo lavorando da tempo, per garantire ai nostri studenti un ambiente più dinamico e funzionale. Uno dei problemi storici della Facoltà di Aversa è sempre stato quello logistico e quello relativo ad una struttura poco consona alle esigenze di uno studente di Ingegneria. Ci stiamo attivando in tal senso e speriamo che, per la fine dell’estate, tutto possa essere sistemato per il meglio. Stiamo restaurando l’intero edificio, senza snaturare la sua bellezza artistica e storica; stiamo ultimando l’aulario, che sarà un vero fiore all’occhiello della nostra Facoltà. Una struttura dotata di 4 aule da 150 posti e 8 aule da un’ottantina di posti. Stiamo lavorando affinché entrambi gli edifici siano equipaggiati non solo di un buon punto ristoro, in modo che gli studenti non siano costretti ad un via vai continuo, ma anche di un efficiente parcheggio, che renda meno stressante l’arrivo in Facoltà. Si tratta di opere che hanno un duplice valore: quello non solo di migliorare la qualità degli studi dei nostri ragazzi, ma anche di promuovere la nostra struttura su tutto il territorio che deve conoscere l’importanza di avere una Facoltà di Ingegneria affermata e valida. La struttura che c’è stata fino ad ora, certamente, non ha agevolato questa presa di coscienza”. Quando fa riferimento agli studenti, il Preside mostra per un attimo un briciolo di risentimento: “stiamo facendo tutto questo per loro, la nostra principale risorsa e ricchezza, ecco perché ci resto male quando in una situazione come questa, con la Facoltà ridotta ad un cantiere, mi giungono delle lamentele, perché i riscaldamenti non funzionano. Purtroppo, ora bisogna stringere i denti, per stare decisamente meglio domani”. 
I contenuti: anche qui il Preside si dichiara convinto di vincere la sua personalissima battaglia. “Stiamo lavorando assiduamente, per cercare di portare avanti due progetti facenti parte, però, di un unico blocco. Vogliamo dare un’interpretazione più chiara ed attenta della Riforma, allargando al massimo i confini della cultura universitaria. Non vogliamo che la didattica debba svilupparsi solo ed esclusivamente in seno alla Facoltà, ma che debba avere degli alleati, delle valide cerniere sia a valle, con riferimento alle scuole secondarie, che a monte, con il mondo del lavoro”. Un progetto già entrato nella fase dell’operatività: il 2 febbraio “abbiamo invitato tutti i presidi ed i docenti delle materie scientifiche, dell’area aversana e casertana in Facoltà, per discutere di un piano di pre-orientamento. L’obiettivo è quello di offrire un aiuto in più a tutti quegli studenti che intenderanno iscriversi nella nostra Facoltà. Pre-formare e valorizzare gli studenti, renderli consapevoli di ciò che affronteranno ad Ingegneria. Dar vita ad un qualcosa di più specifico dei soliti pre-corsi, svolti all’inizio dell’anno accademico. Sviluppare una sinergia tra scuola superiore e Università. Stabilire dei programmi precisi, fornire una documentazione utile e dettagliata dei corsi, dei test di autovalutazione, ecc. Ci stiamo anche adoperando per dar vita a degli Open day, in cui gli studenti possano venire a toccare con mano la realtà universitaria che dovranno affrontare. Quando parlo di cerniere a valle e a monte, mi riferisco proprio all’esigenza di vedere non solo chi arriva e come arriva, ma anche come può formarsi e dove può arrivare. Qui, infatti, entra in gioco un’altra questione, sempre legata ad una più giusta interpretazione della riforma universitaria. Parlo del famoso percorso ad Y, meglio conosciuto come sistema a gamba corta o lunga. In questo sistema, noi vogliamo che il primo anno sia uguale per tutti. Un anno importantissimo, in cui si gettano le fondamenta della professione dell’ingegnere. Dal secondo anno, in poi, occorre consigliare agli stessi studenti, in base alle attitudini e a scelte mirate, se scegliere il percorso lungo, quello dei 5 anni, o quello breve, di 3 anni. Nel secondo caso, però, è necessario creare una Laurea che sia veramente professionalizzante e che aiuti lo studente nell’ingresso nel mondo del lavoro. Un percorso di studi rinnovato, più dinamico ed attento alle trasformazioni che questo settore ha subito nel corso degli anni. Abbiamo pensato anche di modificare l’eccessiva frammentazione delle materie, che ha sempre creato problemi agli studenti, riducendo il numero delle prove a 22 esami, meglio assortiti e più pratici. Agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro, è una delle nostre principali priorità, e ci introduce al meccanismo della seconda cerniera, quella a monte”. Ormai il Preside è un fiume in piena. Dopo l’incontro con le scuole superiori, il giorno 8 febbraio, è già programmato un incontro in Facoltà con “i principali esponenti del mondo lavorativo: Unione Industriali, Camera di Commercio, ecc. Il nostro obiettivo è quello di attivare una sede, una sorta di sportello permanente all’interno della nostra Facoltà. Un collegamento tra Università ed Impresa, in cui si possano analizzare le costanti esigenze delle imprese, dando la possibilità, all’Università, con le sue conoscenze e con piani di intervento mirati, di poter intervenire e di poter formare sempre valide figure professionali, costantemente al passo dei tempi”. Che dire, il futuro è adesso! 
Gianluca Tantillo
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