Ingegneria rafforza l’area civile

Importanti novità per la Facoltà di Ingegneria del Parthenope sono state oggetto di discussione durante il Senato Accademico dello scorso 24 gennaio. Nonostante il successo del Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, che quest’anno ha raddoppiato il numero dei suoi iscritti, è stata approvata la proposta di un cambio di denominazione cui corrisponderà un ampliamento dei contenuti. Il Preside della Facoltà, prof. Alberto Carotenuto, spiega il significato di questa proposta. “I nostri Corsi sono cresciuti molto –  dice – Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio conta solo 20 unità in meno di iscritti rispetto al corrispondente Corso della Federico II, dove ci sono 82 immatricolati. Anche su Ingegneria delle Telecomunicazioni ci stiamo mettendo alla pari, 90 iscritti alla Federico II, 75 da noi. Abbiamo pensato di offrire una formazione più ampia nel campo dell’ingegneria civile, di cui l’ingegneria per l’ambiente e il territorio è una parte. Ingegneria Civile e Ambientale è una nuova etichetta che ingloba ambiente e territorio, la quale non prevedeva lo studio della realizzazione di infrastrutture civili”. Come dire il più che ricomprende il meno. La proposta è stata approvata dal Senato Accademico e dalla Conferenza Regionale dei Rettori, ma la sua attivazione potrebbe trovare ostacoli nella difficoltà di individuare risorse e nella confusionaria situazione normativa riguardante lo stato giuridico dei docenti. “Malgrado la buona volontà dell’Ateneo, potrebbe non essere assicurata la partenza di questo Corso per il prossimo anno accademico, come è accaduto per Ingegneria Gestionale delle Reti e dei Servizi, approvato lo scorso anno ma non ancora attivato”, dice il Preside. Una novità interessante dovrebbe avere ad oggetto proprio quest’ultimo corso di studi, che potrebbe localizzarsi in quel di Nola. Tutto verrà deciso nel prossimo Senato Accademico, di cui però non è ancora stata fissata la data. Una data certa, punto di riferimento importante per tutte le proposte, è quella del 21 aprile, termine di chiusura dell’offerta formativa da parte del Miur. La partenza di Ingegneria Civile e Ambientale significherebbe un ulteriore passo avanti per la Facoltà, che potrebbe garantire ai suoi studenti una preparazione a tutto tondo nel campo dell’ingegneria civile, la quale potrebbe trarre un vantaggio ancora più pregnante dalla collaborazione con la ACEN (Associazione Costruttori Edili Napoletani), già avviata per supportare le attività dell’indirizzo in Gestione e Realizzazione dei Lavori Pubblici e Privati, attivo nell’ambito del Corso in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. “Sia ben chiaro: Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio andrà avanti ancora per un ciclo”, precisa il prof. Carotenuto.
 I corsi della Facoltà, a parte l’unico che si localizzerà a Nola, avranno sede entro il prossimo anno nel nuovo edificio al Centro Direzionale. L’ultimo Senato è stata l’occasione per ribadirlo. Il Preside nulla sa circa lo stato attuale dei luoghi che accoglieranno la sua Facoltà, “la parola del Rettore mi basta, e se lui dice che entro l’anno prossimo si traslocherà, io mi preparo”, dice. Come accoglie questa notizia? “Il giorno che traslocheremo farò una grande festa. Finalmente una sede rispondente a canoni che soddisfano le esigenze dell’edilizia universitaria, che ci consentirà di operare al meglio. Facciamo tutti i giorni degli sforzi incredibili per assicurare una logistica dignitosa in una struttura che, non dico non sia adeguata, ma semplicemente è limitata. Siamo stati premiati per essere riusciti a ottenere certi risultati lavorando in una situazione come questa, operare nella nuova sede sarà ancora più gratificante. Tra l’altro, al Centro Direzionale ci avviciniamo al nostro naturale bacino di utenza, che grava sulla zona orientale di Napoli”. Carotenuto bolla come autentiche sciocchezze le voci  secondo le quali alcuni docenti di Ingegneria non avrebbero avuto piacere a trasferirsi. “In Consiglio di Facoltà abbiamo anche stigmatizzato queste voci, delle vere stupidaggini. Penso che una volta ottenuto il certificato di collaudo dei nuovi locali potremmo anche trasportarci le scrivanie a mano!”.
Sara Pepe
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