L’agenda delle priorità da affrontare dettata dagli studenti al neo Direttore di Dipartimento

“Un nuovo Preside? Non ne sapevo nulla”. È la risposta che ricorre più di frequente da parte degli studenti della Facoltà di Architettura, quando si chiede loro di indicare le priorità che, dal loro punto di vista, dovrebbe perseguire il prof. Mario Losasso, eletto al vertice del Dipartimento di Architettura a fine novembre, nell’ambito dei processi di trasformazione della struttura di governo che coinvolgono tutto l’Ateneo. 
Superata l’iniziale sorpresa, ragazze e ragazzi elaborano poi la propria classifica dei desideri. 
“Al professore – dice Giuseppe De Angelis, che ha 19 anni ed è iscritto al I anno del Corso di Laurea in Architettura Magistrale – chiedo di sensibilizzare i docenti sulla necessità di una migliore organizzazione”. Cosa egli intenda per organizzazione, lo spiega subito dopo: “Oggi sto qui nel cortile del palazzo dello Spirito Santo a perdere due ore di tempo, solo perché la docente di Analisi matematica, che immagino abbia subito un imprevisto, non è potuta venire a lezione. Possibile che non ci sia il modo di avvertire in anticipo gli studenti, almeno il giorno prima? C’è un sito internet, ci sono le mail di tutti i professori, si parla tanto di virtualità e poi accadono cose del genere”. 
Analoghe richieste al prof. Losasso da parte di Enrico Bruno, anch’egli diciannovenne ed anch’egli iscritto al primo anno del Corso di Laurea in Architettura Magistrale. Sottolinea: “Il neo eletto dovrebbe impegnarsi affinché sia stabilito con il giusto anticipo il calendario delle date di esame. Anche questo rientra nell’organizzazione di una Facoltà ed anche questo migliorerebbe notevolmente la qualità di vita degli studenti”. Spiega: “Oggi è il 14 gennaio e tra due settimane terminano i corsi del I semestre. Il 4 febbraio inizia la sessione degli esami. Ebbene, non è stato ancora reso pubblico il calendario. Considerando che la sessione è piuttosto breve, dal 4 all’otto febbraio, non mi pare sia una impresa impossibile affiggere le date per tempo”.
Altro tema caro agli studenti: gli spazi. Rispetto ad alcuni anni fa ad Architettura la situazione è certamente migliorata, soprattutto in virtù della disponibilità della sede che affaccia su via Toledo, tuttavia alcuni problemi restano irrisolti. Dice Nicola Boemio: “Bisognerebbe gestire meglio gli spazi. Per esempio, mettere più sedie nelle aule, almeno per i corsi più affollati. Seguo Analisi matematica in un’aula da sessanta posti, ma siamo in novanta. Idem per quanto concerne Disegno dell’architettura. E’ inutile portarsi il materiale da casa per esercitarsi, perché in aula mancano i supporti adeguati”. 
Roberta De Vita, 26 anni, quarto anno di Architettura, pone al primo posto, tra gli obiettivi da indicare al prof. Losasso, l’attivazione di un sistema elettronico di prenotazione degli esami. Sottolinea la studentessa: “In altre Facoltà accade da anni, è ormai routine. Qui siamo ancora legati ai foglietti ed alla necessità di venire personalmente in Facoltà per segnarsi con carta e penna. Certo, non è un dramma, ma davvero non mi spiego perché non si riesca a realizzare quel che altrove è ormai consolidato”. Aggiunge: “Qui da noi, invece, si verificano episodi ai confini dell’assurdo. C’è un docente, preferisco non fare nomi, per il quale l’esame non si prenota. Ci si presenta direttamente all’appello. Il professore chiede agli studenti di scrivere su un foglietto il nome, il numero di matricola e l‘anno nel quale si è seguito il corso. Poi li prende tutti e comincia a chiamare. Accade di aspettare ore ed ore con il rischio di dover poi tornare il giorno seguente. Stress ed ansia alle stelle”. 
Alessandra De Rose, iscritta al secondo anno del Corso di Laurea in Architettura, affida al prof. Losasso la speranza di un miglioramento della rete wi-fi. “Per come è adesso – dice – serve a ben poco. Ci si collega con difficoltà ed anche molti professori incontrano problemi nell’utilizzo del computer a lezione. Non so se ci sia un rimedio, ma mi piacerebbe che il nuovo Preside, o capo del Dipartimento che sia, si rivolga a chi di competenza per migliorare la situazione”. 
Renato Pittarelli, terzo anno di Scienze dell’architettura, indica un’altra priorità: “Bisognerebbe moltiplicare le opportunità di confronto con le altre Facoltà italiane ed europee di Architettura. Provare ad organizzare corsi in comune, seminari. Capisco che non è un momento facile, dal punto di vista economico, ma vale la pena provarci. Sono occasioni di grande crescita per noi studenti”. 
Fabrizio Geremicca
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