L’invito del Preside della Facoltà di Scienze

“Se siete curiosi, venite da noi – dice senza mezzi termini il Preside della Facoltà di Scienze, prof. Alberto Di Donato- La curiosità è l’unico prerequisito indispensabile. Ci si iscrive ai nostri Corsi per sapere il perché e il come delle cose. Noi tenteremo di dare delle risposte. I numeri dicono che possiamo coccolare i nostri studenti perché abbiamo strutture e persone anche se ne vorremmo sempre di più”. 
Le discipline scientifiche richiedono interesse e passione e il Preside, che è un biologo, non ha timore a manifestare la grande passione per le scienze che lo accompagna da quando era ragazzo. “Ho iniziato questo mestiere, perché mi dava grande piacere riuscire a capire il perché delle cose. Ci sono insieme soddisfazione e orgoglio. A vent’anni però è difficile accettare che per capire come funziona un oggetto, bisogna apprendere conoscenze che al momento sembrano inutili. Spiegarlo è compito dei docenti”. Al termine di un percorso universitario è indispensabile aver imparato a gestire una materia nelle sue parti generali. Ovvero: “io non so le cose, ma so dove andarle a cercare”. 
Precorsi per
le matricole
Quest’anno non ci saranno grosse novità nell’offerta didattica. Come sempre, all’inizio di settembre, prima che inizino le lezioni, si svolgeranno dei precorsi per aiutare le matricole a familiarizzare con il metodo universitario. A partire da quest’anno, saranno probabilmente disponibili dei corsi in rete. “Si tratta di uno strumento in più che gli studenti e le studentesse avranno a loro disposizione. Intanto stiamo cercando di rendere più semplici gli studi, non tanto dal punto di vista dei contenuti, quanto da quello dell’organizzazione. In futuro, ci saranno dei cambiamenti strutturali dei Corsi di Laurea (C.d.L.) che non si potevano attuare quest’anno. Abbiamo, però, cominciato a semplificare i percorsi”. 
La Facoltà si è impegnata a garantire il migliore coordinamento delle aule e degli orari. Inoltre, ci sarà un maggior numero di corsi per gli studenti dei C.d.L. particolarmente affollati, in cui si sono registrati dei problemi. Per incentivare le iscrizioni a Matematica, Fisica, Chimica -Corsi ritenuti strategici per il progresso scientifico e tecnologico del Paese- ma affetti da un costante calo delle immatricolazioni, negli scorsi anni erano previste agevolazioni fiscali per il pagamento delle tasse. Quest’anno il finanziamento sarà rinnovato ma saranno a disposizione degli studenti di attrezzature e computer portatili da prendere in prestito.
Da molto tempo la facoltà si interroga sulla riforma e sugli obiettivi formativi. Nei prossimi anni ci saranno grandi cambiamenti che coinvolgeranno tutti gli studenti. “Dopo cinque anni siamo finalmente riusciti a capire cosa debba essere un laureato triennale. Fino ad ora, non l’avevamo capito. Avevamo semplicemente ritagliato, addosso ai laureati, un vestito più stretto. Ora ci siamo resi conto che rispetto al passato, sono diversi gli obiettivi”.  Un laureato triennale dovrà possedere un’alta formazione di base che gli consenta di continuare gli studi oppure di spendere nel mondo del lavoro le conoscenze acquisite. Le applicazioni cambiano continuamente ed è importante aver acquisito un metodo per poter aggiornare continuamente i propri strumenti. Il ruolo di questi laureati non sarà dirigenziale o progettuale ma esecutivo. “Sperimenteremo e verificheremo se non sia il caso di far diventare annuali alcuni insegnamenti. Tempi di apprendimento più lunghi possono essere di giovamento per alcune discipline”. 
Manca ancora uno strumento di legge indispensabile per avviare la trasformazione (la nuova riforma dell’1+4), le tabelle nazionali con i requisiti minimi previsti per tutte le facoltà d’Italia. “Gli studenti possono stare tranquilli, se ci saranno dei cambiamenti ci anche sarà la possibilità di riorientarsi. Tutto questo, naturalmente, interessa poco gli studenti del primo anno perché gli insegnamenti base saranno conservati”. 
Tempo fa la facoltà di Scienze si era interrogata sulle conoscenze minime indispensabili per tutti i laureati delle aree comuni ed aveva cercato il modo di omologare le conoscenze di base. Così potrebbe essere possibile organizzare delle lezioni comuni a più corsi di laurea e ottimizzare spazi e risorse umane, migliorando il servizio reso agli studenti. “Stiamo definendo i contenuti indispensabili per tutti i settori, i cosiddetti sillaba, in seguito vedremo se sarà possibile organizzare i corsi in maniera diversa. Intanto da ottobre sarà ben chiaro, soprattutto a noi docenti, che cosa sarà bene insegnare e studiare. Così si eviteranno le sovrapposizioni e le differenze tra un corso e l’altro della stessa materia”. 
Simona Pasquale
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