Ha intenzione di organizzare un seminario sulla crisi dell’eurozona il prof. Sergio Beraldo. Il ciclo di incontri dovrebbe tenersi all’interno del suo corso di Teoria e Politica Economica delle Istituzioni che comincerà il 4 aprile. Beraldo è un ricercatore di Politica Economica e tiene le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Pubblica Amministrazione. “L’anno scorso, insieme ai miei studenti, abbiamo organizzato un seminario sulla riforma del mercato del lavoro proposta dal Ministro Elsa Fornero – racconta il docente – È stata un’iniziativa voluta dai miei corsisti interessati alle modifiche sull’articolo 18”. Anche per quest’anno il docente attende le proposte dei suoi ragazzi: “mi piace lavorare alla Magistrale perché gli studenti sono motivati e partecipi. Sono sempre aperto alle loro idee”. L’impostazione del corso rimane la stessa dell’anno scorso: una parte sulla teoria economica e politica, tre articoli scientifici a scelta dello studente e una sezione finale sull’attuale crisi finanziaria. L’organizzazione del materiale didattico proposta dal professore rispecchia a pieno la sua formazione che è a metà tra un politologo e un economista. Attualmente inquadrato all’interno del Dipartimento di Economia, dopo essersi laureato prima in Scienze Politiche, poi in Economia, ha svolto svariati lavori all’estero. L’ultimo a Praga, dove si trova dal 3 marzo, per una ricerca. “È un progetto finanziato dall’ICER, International Center for Economic Researc –racconta – Si tratta di un esperimento con ciclo a due settimane che va ad analizzare, sulla base di modelli matematici, il comportamento degli individui all’interno di specifici contesti”. Beraldo, insieme ai suoi colleghi, ha intenzione di osservare come le decisioni della collettività influenzino il singolo. Il quadro scelto è quello del processo di compravendita degli oggetti, meglio conosciuto come asta. Nel frattempo, terrà lezione per i dottorandi sul federalismo fiscale. Tornerà il 28 marzo, giusto in tempo per l’inizio dei corsi. Nonostante i suoi soggiorni in diverse università europee, il ricercatore errante rimane innamorato degli Atenei italiani. “I nostri laureati sono sempre i più preparati – afferma – Certo, all’estero c’è più rispetto per l’istituzione. Spesso a Napoli mi trovo a riprendere gli studenti che fumano nei corridoi”. Pone l’accento anche sulle strutture: “a Praga lavoriamo anche di sabato e di domenica, l’università è aperta sempre”. Invita, poi, i suoi studenti a vivere l’Ateneo e a non chiudersi nell’apatia. “È importante confrontarsi”, dichiara.