“In pensione dal primo novembre 2006”. “È una decisione che avevo maturato già da tempo. Il lavoro da Consigliere Regionale prima – per 5 anni, n.d.r. – e l’incarico di Assessore all’Ambiente della Regione Campania da un anno e mezzo mi impegnano a ritmi estremamente serrati e non consentono più di dedicarmi in modo serio all’insegnamento universitario ed agli studenti. Per rispetto a loro e con la speranza di liberare uno spazio per qualche giovane laureato brillante, dottorando o ricercatore, ho deciso di andare in pensione e liberare un budget alla mia Facoltà e al mio ateneo”. Ad affermarlo è la prof.ssa Gabriella Cundari, ordinario di Geografia ed Economia del Federico II. Va in pensione a 61 anni, quando invece molti accademici bisogna sperare che vadano via a 72 o a 75 anni. “Beh, ognuno ha il suo stile. Io ho fatto concorsi da quando ero giovanissima: una laurea a 20 anni, perché mia madre mi aveva fatto fare tutto in anticipo (i famosi ‘salti’ a scuola), poi subito il concorso per l’insegnamento scolastico (vinto, manco a dirlo, n.d.r.), quindi un incarico di docenza al Suor Orsola, poi il concorso come assistente incaricato, quello a professore associato e da una decina d’anni da ordinario”. “44 anni di insegnamento riconosciuti, compresi i 4 riscattati dalla laurea, non mi sembrano pochi. E poi, l’Assessorato mi tiene impegnata tutti i giorni dalle 9,00 alle 21,00-22,00; giungendo a notte inoltrata quando si tratta di approvare il bilancio”. “Continuare a conservare l’insegnamento, o riprenderlo a fine mandato regionale, mi sembrerebbe accanimento terapeutico”. Neanche un rimpianto? “L’Università l’ho amata molto, ha avuto la fortuna di entrarvi giovanissima, ma riprenderla dopo 7-10 anni di distacco richiederebbe uno sforzo di aggiornamento veramente impegnativo”. Lei ha 100 saggi pubblicati all’attivo? “È vero. Ma un saggio lo si può pubblicare anche da pensionati”. Un bilancio dell’esperienza regionale? “Interessante. Sono stata eletta il 16 aprile del 2000 per i Verdi nel listino di Bassolino, come tecnico; oggi sono Presidente di Garanzia dei Verdi della Campania. Da consigliere ho imparato quanto è difficile scrivere ed approvare una legge. Da Assessore, invece, riscontro la possibilità di incidere sulle realtà campane. Un aspetto affascinante, ma che ti carica anche di grandi responsabilità. Lo faccio con entusiasmo e con il metodo del docente prestato alla politica”.
(P.I.)
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