“La situazione delle aule si può dire sia vivibile. Naturalmente affrontiamo alcune difficoltà tipiche di una Facoltà ubicata nel centro storico. Così come ne beneficiamo dei vantaggi: ci si sente parte integrante della vita metropolitana. Comunque ci stiamo attivando per chiedere al Polo delle Scienze Umane altri fondi e qualche aula. A breve, inoltre, verrà aperta la sala informatica con quattro postazioni internet”, afferma Marcello Framondi, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà (Sinistra Universitaria). Va meglio anche sotto il profilo degli spazi-studio “prima della vacanze è stata aperta un’altra aula studio di venti posti, arrivando così ad un totale di quattro aule studio per complessivi 120 posti”, commenta Mario Lugello, anch’egli rappresentante degli studenti ma in Consiglio d’Ateneo (Confederazione).
L’affollamento ai corsi è una caratteristica del primo anno soprattutto per le lezioni di Statistica e Diritto Privato ma si segue seduti: “con quattro nuove aule è stato risolto il problema della carenza di spazi. Per le lezioni più affollate inoltre è disponibile l’aula Spinelli- spiega Paolo Pane, consigliere di Facoltà (Confederazione)- Agli studenti del primo anno sono state assegnate delle aule vicino l’ingresso: l’aula diventa una sorta di classe allargata che permette la socializzazione tra le matricole”.
I rappresentanti degli studenti convengono con i docenti: la frequenza ai corsi, pur non essendo obbligatoria, rappresenta il sistema migliore per conseguire buoni risultati. Assicura Pane: “chi studia da solo, a casa, deve lavorare il doppio per ottenere lo stesso risultato di chi segue le lezioni”.
Inoltre, un invito a partecipare alle iniziative organizzate dalla Facoltà “perchè rappresentano un arricchimento personale” ed “ad instaurare un rapporto meno distaccato con i docenti andando anche a ricevimento” dice Fabrizio Barbato, rappresentante nel Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Politiche dell’Amministrazione (Sinistra) che racconta “prima di iscrivermi a Scienze Politiche studiavo a Giurisprudenza. La differenza tra le due realtà è enorme. Lì seguivamo in enormi aule sovraffollate o videocollegate per cui il professore lo vedevamo sui maxischermo. Oggi mi siedo in prima fila e a fine lezione discuto con il docente i punti meno chiari. Inoltre ho riscontrato negli ultimi anni un cambio generazionale nella classe docente”.
“I professori sono molto disponibili- conferma anche Lugello, iscritto alla Specialistica in Relazioni Internazionali- Il prof. Pizzigallo ed il Preside Feola, in particolare, sono sempre molto aperti verso gli studenti”.
Grazie alla riduzione degli esami a sedici nel percorso triennale e a nove in quello Specialistico, voluta due anni fa dalla Facoltà: “la laurea in tre anni diventa fattibile” sottolinea Pane. “Sono convinto che se si inizia con tre esami il primo semestre del primo anno, per poi non perdere il ritmo, ci si può laureare in tempo” aggiunge Lugello che indica in Diritto Privato e Diritto Internazionale i due esami scoglio. “Privato è un esame molto pesante- spiega- però il professore ha attivato una serie di seminari per facilitare lo svolgimento dell’esame. Per Diritto Internazionale, invece, bisogna considerare la possibilità di doverlo sostenere più di una volta, per la mole di argomenti da studiare e per la docente, molto esigente”. Consiglia Pane “con esami come questo bisogna accettare qualunque voto. Anche perché non è detto che rifiutare magari un venti significa prendere un voto più alto all’appello successivo. Ad Internazionale, in genere su trenta studenti ne vengono promossi quattro o cinque”.
Sbocchi occupazionali. “Mi sono appena laureato in Scienze Politiche e sto per iscrivermi alla Specialistica in Relazioni Internazionali. In questi mesi però ho inviato alcuni curricula e ho trovato lavoro con la Confederazione Artigiani”, racconta Lugello. Qualche punto ancora poco chiaro: “con la vecchia laurea in Scienze Politiche- evidenzia Framondi- era automatica la possibilità di accedere all’esame di Stato per Commercialisti. Adesso siamo in attesa di sapere se anche la nostra magistrale verrà equiparata alla laurea in Economia”.
(Va. Or.)
L’affollamento ai corsi è una caratteristica del primo anno soprattutto per le lezioni di Statistica e Diritto Privato ma si segue seduti: “con quattro nuove aule è stato risolto il problema della carenza di spazi. Per le lezioni più affollate inoltre è disponibile l’aula Spinelli- spiega Paolo Pane, consigliere di Facoltà (Confederazione)- Agli studenti del primo anno sono state assegnate delle aule vicino l’ingresso: l’aula diventa una sorta di classe allargata che permette la socializzazione tra le matricole”.
I rappresentanti degli studenti convengono con i docenti: la frequenza ai corsi, pur non essendo obbligatoria, rappresenta il sistema migliore per conseguire buoni risultati. Assicura Pane: “chi studia da solo, a casa, deve lavorare il doppio per ottenere lo stesso risultato di chi segue le lezioni”.
Inoltre, un invito a partecipare alle iniziative organizzate dalla Facoltà “perchè rappresentano un arricchimento personale” ed “ad instaurare un rapporto meno distaccato con i docenti andando anche a ricevimento” dice Fabrizio Barbato, rappresentante nel Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Politiche dell’Amministrazione (Sinistra) che racconta “prima di iscrivermi a Scienze Politiche studiavo a Giurisprudenza. La differenza tra le due realtà è enorme. Lì seguivamo in enormi aule sovraffollate o videocollegate per cui il professore lo vedevamo sui maxischermo. Oggi mi siedo in prima fila e a fine lezione discuto con il docente i punti meno chiari. Inoltre ho riscontrato negli ultimi anni un cambio generazionale nella classe docente”.
“I professori sono molto disponibili- conferma anche Lugello, iscritto alla Specialistica in Relazioni Internazionali- Il prof. Pizzigallo ed il Preside Feola, in particolare, sono sempre molto aperti verso gli studenti”.
Grazie alla riduzione degli esami a sedici nel percorso triennale e a nove in quello Specialistico, voluta due anni fa dalla Facoltà: “la laurea in tre anni diventa fattibile” sottolinea Pane. “Sono convinto che se si inizia con tre esami il primo semestre del primo anno, per poi non perdere il ritmo, ci si può laureare in tempo” aggiunge Lugello che indica in Diritto Privato e Diritto Internazionale i due esami scoglio. “Privato è un esame molto pesante- spiega- però il professore ha attivato una serie di seminari per facilitare lo svolgimento dell’esame. Per Diritto Internazionale, invece, bisogna considerare la possibilità di doverlo sostenere più di una volta, per la mole di argomenti da studiare e per la docente, molto esigente”. Consiglia Pane “con esami come questo bisogna accettare qualunque voto. Anche perché non è detto che rifiutare magari un venti significa prendere un voto più alto all’appello successivo. Ad Internazionale, in genere su trenta studenti ne vengono promossi quattro o cinque”.
Sbocchi occupazionali. “Mi sono appena laureato in Scienze Politiche e sto per iscrivermi alla Specialistica in Relazioni Internazionali. In questi mesi però ho inviato alcuni curricula e ho trovato lavoro con la Confederazione Artigiani”, racconta Lugello. Qualche punto ancora poco chiaro: “con la vecchia laurea in Scienze Politiche- evidenzia Framondi- era automatica la possibilità di accedere all’esame di Stato per Commercialisti. Adesso siamo in attesa di sapere se anche la nostra magistrale verrà equiparata alla laurea in Economia”.
(Va. Or.)