Studiare a Scienze Politiche vuol dire apprendere un po’ di tutto. Chi sceglie di immatricolarsi in questa Facoltà deve prepararsi ad affrontare settori disciplinari diversi: dalla storia all’economia, dalla sociologia al diritto. “Ho scelto questo tipo di studi perché ero interessato ad approfondire alcune tematiche – dice Antonio Raiola, studente ventiseienne – Adesso so che Scienze Politiche mi aiuta ad aprire il giornale e a leggere tra le righe… ma questo non può essere un lavoro”. Presso la Facoltà de L’Orientale lo studio delle lingue varia a seconda dell’indirizzo scelto: due lingue europee o una lingua europea ed una orientale. “Io studio inglese e francese – racconta Aurelio – ma non mi piacciono i metodi di insegnamento. Ci sono poche lezioni con il lettore e i docenti non coinvolgono gli studenti”. “Ho studiato Spagnolo alla Triennale – spiega Andrea Saladino, ora alla Magistrale – ma di certo non ho imparato la lingua. Ho approfondito molto la grammatica però credo che in questa Facoltà, diversamente da Lingue dove bisogna imparare a tradurre, dovremmo avere un approccio diverso con gli idiomi che studiamo”. C’è attenzione anche alle discipline storiche. “La storia è studiata parallelamente in tante materie, ma dal punto di vista economico”, dice Andrea. L’esame più ostico? Per Laura è Statistica. “Io, quantomeno, ridurrei i crediti, sono ben dieci, assegnati a quest’esame. Poi non comprendo cosa c’entri in un percorso di studi umanistico la presenza di materie così tecniche”. Due o tre gli insegnamenti di diritto nel piano di studi, a seconda dell’indirizzo. “Sono interessanti”, dice Roberto. Diritto Pubblico per Stefano De Carolis è una di quelle discipline alle quali va dedicato molto tempo: “non la si può studiare insieme ad altre materie”. Stefano, che dopo il diploma ha fatto un’esperienza in Germania, si è iscritto a questa Facoltà per avere una visione più “internazionale”.
(Mar. Pas.)
(Mar. Pas.)