“Vorremmo proporre di reintrodurre il tirocinio al terzo anno. Non quello, però, che si svolgeva in passato e che era poco o per nulla professionalizzante, perché di fatto diventava un momento di didattica aggiuntiva. Pensiamo ad un tirocinio analogo a quello che ora è previsto al quinto anno: presso studi professionali in Italia ed all’estero oppure intra moenia, in Ateneo, ma sempre in rapporto ad un progetto che abbia una sua concretezza. Un progetto che sia sostenuto, anche economicamente, da realtà esterne all’Ateneo, sull’esempio di quello per la riqualificazione dell’ex Ospedale Militare”. È una iniziativa non facile da attuare, ma certamente stimolante quella che propone la Commissione Tirocini del Corso di Laurea in Architettura quinquennale, che è coordinata dal professore Pasquale Miano ed è composta dai docenti Valeria Pezza, Renato Capozzi, Fulvio Rino, Lilia Pagano e Renata Picone. L’ipotesi, perché tale ad oggi va considerata, in quanto non è stata ancora avanzata alcuna richiesta formale al Dipartimento, emerge in occasione di un colloquio tra alcuni dei membri della Commissione – Miano, Rino, Pezza, Picone – ed Ateneapoli. Nasce dalla volontà di offrire più occasioni agli studenti, rispetto a quante ce ne siano ora, di effettuare esperienze sul campo. Sono 145 – il dato è aggiornato a fine ottobre – le manifestazioni di interesse di studi professionali che si sono dichiarati disponibili ad accogliere i tirocinanti del Corso di Laurea. Tre all’estero – Parigi, Granada, Berlino -, uno a Roma e tutti gli altri in Campania. Venticinque – anche in questo caso il dato è aggiornato a fine ottobre – i progetti di ricerca condotti dal Dipartimento che impegnano gli studenti, nell’ambito del cosiddetto tirocinio intra moenia. “Sono tutte situazioni queste ultime – sottolineano i componenti della Commissione – nelle quali sono coinvolti altri soggetti, che lavorano insieme al Dipartimento per portare avanti studi e progetti finanziati”. L’elenco comprende, per esempio, uno studio per la fattibilità strategica e progettuale della riqualificazione dell’area delle Vele di Scampia, nel quale c’è anche il Comune di Napoli ed ha come docente responsabile il Direttore del Dipartimento Mario Losasso. Ancora, c’è lo studio dell’accessibilità al sito archeologico di Pompei attraverso l’ingresso Terme Suburbane e il collegamento con l’Antiquarium, che è diretto dalla prof.ssa Renata Picone ed al quale partecipano, oltre al Dipartimento, la Fondazione Deloitte e la Soprintendenza di Pompei. O, ancora, ‘A porte aperte’, un progetto per individuare sistemi arredativi per i corridoi della Casa Circondariale di Poggioreale che è diretto dalla prof.ssa Maria Rosaria Santangelo e nel quale Architettura è partner del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, che fa capo al Ministero della Giustizia. “Certamente – riflette il prof. Miano – sarebbe importante che aumentassero le opportunità di svolgere il tirocinio formativo presso studi professionali all’estero. Come per quelli italiani, il Dipartimento effettua periodici inviti a manifestare interesse rivolti ai professionisti che lavorano fuori dall’Italia e sono disponibili ad accogliere i nostri tirocinanti. In alcuni casi, peraltro, sono stati gli stessi nostri studenti che ci hanno proposto uno studio professionale fuori dai confini. Magari lo hanno conosciuto durante il periodo della formazione Erasmus. In genere la commissione è sempre ben disposta verso queste iniziative, che devono peraltro comunque essere valutate e vagliate”. Per evitare, come purtroppo è accaduto talvolta, che ragazze e ragazzi trascorrano il loro periodo da tirocinanti – 150 ore – svolgendo attività completamente scollegate dal processo di apprendimento, talora anche di mera segreteria, oppure siano utilizzati semplicemente come lavoratori non pagati, per coprire le necessità dello studio professionale che li ospita. I garanti che ciò non accada sono due. Uno è il docente-tutor dello studente. L’altro è il tutor incaricato di seguire il progetto formativo nella struttura ospitante.