La protesta degli studenti

All’inizio del convegno c’è stata un’irruzione pacifica da parte di un gruppo di studenti aderenti al Dada (Dipartimento Autogestito dell’Alternativa), che hanno messo in evidenza la loro situazione di disagio rispetto ai nuovi criteri di valutazione e alle scarse opportunità dei giovani. “Siamo molto contenti che finalmente parlate di problemi scottanti, sono quattro anni che cerchiamo di dialogare e spiegarvi una situazione universitaria da cambiare”, ha esordito Andrea, studente di Lettere alla Federico II, il quale si è poi soffermato sulla formazione e sul merito. “Il merito di cui parlate è solo una barbarie – ha spiegato lo studente – Che merito ha chi può permettersi di studiare all’estero? Chi vive in centro ed è agevolato a seguire tutti i seminari che vuole rispetto a chi vive in provincia e ci impiega due ore solo per arrivare in Facoltà? Meritevole, semmai, è chi arriva primo e non chi parte avvantaggiato!”. “In tutte le nostre battaglie – è intervenuta Eleonora, studentessa di Roma Tre – siamo sempre rimasti da soli e forse per questo abbiamo perso”. Il Rettore Marrelli non ha sottovalutato l’entrata degli studenti. “Ci sono cose importanti che hanno detto – ha affermato Marrelli – e noi cerchiamo di essere dalla loro parte. Senza dubbio, il sistema di valutazione va rivisto, ma se vogliamo migliorare la situazione generale dell’Università e del Paese dobbiamo farlo tutti insieme”. Si è dissociato totalmente lo studente del CNSU. “Non è il modo giusto di protestare”, ha detto Marco Iezzi.
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