La Seconda Università inaugura il suo 18. anno accademico

Grande partecipazione all’inaugurazione del nuovo anno accademico della Seconda Università. La cerimonia del 25 febbraio, presieduta dal Rettore Francesco Rossi, a conclusione del primo mandato, si è svolta alla presenza dei Presidi delle dieci Facoltà, di docenti, studenti e personale tecnico amministrativo dell’Ateneo campano nonché di Rettori e Presidi di altri Atenei italiani. 
Ospite d’onore il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola Mancino che ha sottolineato in un breve intervento l’importanza del legame tra formazione universitaria e sviluppo del territorio, leit motiv di tutte le relazioni tenute nel corso della cerimonia.
Eminenti personalità del mondo accademico, dunque, ad aprire ufficialmente il diciottesimo anno di un Ateneo dove “nell’ultimo triennio molti obiettivi sono stati realizzati e tanti altri progetti sono ancora in cantiere”, come sottolineato dal Rettore nella sua relazione. Un primo evidente traguardo raggiunto è palesemente rappresentato dalla sede scelta per la cerimonia, la Facoltà di Ingegneria di Aversa. “Ritengo che sia la giusta conclusione dello sforzo che l’Ateneo e la Facoltà hanno fatto per completare quasi del tutto il restauro di questo bellissimo complesso”, afferma Rossi che aggiunge: “La vocazione al recupero di strutture storiche è nel DNA della SUN”.
Ha aperto la sessione degli interventi Gennaro Serra, presidente del Consiglio degli Studenti d’Ateneo, il quale ha dato atto all’Ateneo, in un momento di forte crisi economica, di non aver aumentato la tassazione a carico degli studenti. Del virtuosismo della SUN ha parlato anche la dott.ssa Carmela Luise, Dirigente della Ripartizione dei Servizi economici e finanziari. “Nonostante la riduzione delle risorse ministeriali non sono state incrementate le tasse ed i contributi a carico degli studenti ma sono stati confermati gli interventi volti al conferimento di premi per gli studenti più meritevoli e di contributi nella fase di avviamento al lavoro nonché alla realizzazione di attività di tutoraggio, corsi di recupero e di primo sostegno; si è dato, inoltre, un forte impulso al fondamentale ruolo che l’università può e deve svolgere per agevolare l’inserimento lavorativo dei propri laureati”, ha detto. Tra i punti di forza dell’Ateneo, la Luise annovera il costante rapporto con il territorio in cui è dislocato e l’internazionalizzazione: “Si sono realizzate iniziative finalizzate ad un incontro tra l’Università ed il mercato produttivo per contribuire ad una politica di sviluppo territoriale locale che favorisca la nascita e la crescita di nuove imprese. Si è provveduto, con risorse di Ateneo, a raddoppiare il finanziamento a carico dell’Agenzia Nazionale Erasmus nonché a mettere a disposizione degli studenti un budget per le prime spese”. Per quanto concerne, poi, la ricerca “in un momento in cui il finanziamento statale è trascurabile e quello privato è minimo, la SUN ha deciso di confermare gli stanziamenti relativi alla ricerca scientifica di Ateneo: sono state incrementate le risorse a carico dell’Ateneo finalizzate al dottorato di ricerca e confermati gli stanziamenti per il conferimento di borse per la ricerca di eccellenza”. Al prof. Vincenzo Maggioni, decano dei Presidi, l’onore della prolusione.
Barbara Leone
 
 
IL RETTORE
Gli studenti e il ruolo sociale dell’Università
Il focus della relazione del Rettore sono stati gli studenti ed il ruolo sociale svolto dall’Ateneo in un territorio tanto disagiato e difficile come quello casertano. Rossi parla di Università come di “incubatrice di opportunità di crescita per i giovani, soprattutto in relazione al contesto socio-culturale in cui opera ogni singolo Ateneo”. La SUN ha sempre messo al centro “lo studente ed è per tale motivo che il compito principale per un Ateneo è di offrire ai propri studenti, utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione, opportunità di studio, formazione professionalizzante, ricerca, servizi e crescita culturale” e, proprio in merito a quest’ultimo aspetto, l’Università rappresenta “un catalizzatore di legalità, di riscatto culturale e sociale e attrattore di innovazione e nuova imprenditoria”; talvolta può, inoltre, assolvere al ruolo di “ascensore sociale, presupposto indispensabile per l’affermazione di un sistema di valori che premi l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza” (il 32,9% dei laureati SUN proviene da famiglie in cui si possiede un titolo di studio inferiore a quello di scuola media superiore o addirittura alcun titolo ed il 32,6% appartiene alla classe media impiegatizia; gli immatricolati, invece, sono diplomati, in percentuale maggiore alla media nazionale, dell’Istituto Magistrale mentre i voti di maturità sono piuttosto bassi). Se si guarda, invece, alle caratteristiche del primo impiego dei laureati emerge la “difficile realtà economica della Regione Campania che risulta tra le più povere d’Italia”; per questo motivo l’Ateneo “ha sempre sostenuto con azioni concrete il diritto allo studio per i nostri studenti”: lo stanziamento nel 2009 di fondi per corsi di primo sostegno, tutoraggio e recupero a supporto della didattica, per corsi di lingua straniera, buoni libro; contributi a sostegno dei laureati alla ricerca del primo impiego. L’iniziativa però che sta più a cuore al Rettore “è stata la possibilità di attribuire 500 premi di 1000 euro ciascuno agli iscritti per l’anno accademico 2008/2009 ai Corsi di Laurea della SUN” che ha sottolineato la bravura e la competitività degli studenti. 
Diversi i progetti e le iniziative destinati a rafforzare l’identità ed il senso di appartenenza all’Ateneo: ALUMNI (associazione promotrice di attività culturali e di offerte ai laureati di opportunità di formazione post-laurea), Card dello Studente (documento identificativo mediante cui lo studente può usufruire di servizi, convenzioni e sconti sul territorio), E-Lod (sistema internet che fornisce la ripetizione delle lezioni didattiche di alcuni Corsi di Laurea), E-learning per handicap e SAPS (servizio di assistenza psicologica per studenti con particolari disagi).
La presenza dell’Ateneo sul territorio è stata determinante per animare lo spirito di legalità. “Rappresentiamo lo Stato che è vicino ai cittadini e offre un modello diverso di vita e relazioni sociali, un’accademia che mette il sapere al servizio della società, che partecipa alla storia lottando per migliorare il contesto sociale in cui opera”, afferma con vigore il Rettore che illustra importanti iniziative in cui la SUN è impegnata tra cui, ultima in termini di tempo, l’allestimento presso la Facoltà di Architettura di una mostra di tesi di laurea che hanno per tema la progettazione di strutture volte alla riqualificazione dei beni confiscati alla camorra: “Gli studenti con il loro entusiasmo hanno dato corpo a nuove sperimentazioni con lavori articolati”.
Rossi ritiene che il “sistema universitario ha bisogno di un profondo rinnovamento ma anche di adeguate risorse per sostenerlo”, pertanto si rivolge al Governo “affinché riconosca l’importante ruolo svolto dalle Università che operano in realtà difficili per l’alta formazione, la ricerca e il rilancio economico e sociale del nostro Paese”.
 
LO STUDENTE
“Tantissimi laureati sono costretti ad emigrare per trovare lavoro”
Gennaro Serra, presidente del Consiglio degli Studenti di Ateneo, ha esordito con un primo pensiero rivolto al significato della parola Università quale “luogo in cui si formano persone libere e critiche le quali, pur ricoprendo ruoli diversi, stanno insieme per ricercare il significato delle cose, cioè la verità; un luogo dove si impara a vivere da cittadini”. Subito dopo, le note dolenti del lavoro e dello sviluppo economico del territorio: “Si tratta di una sofferenza che nel Mezzogiorno è ancora più sentita. L’istituzione della nostra Università ha certamente fornito uno slancio importante di crescita economica e culturale per tutta la Regione ma, nonostante gli sforzi fatti da tutte le sue componenti, i benefici che il territorio sembra trarne sono forse al di sotto delle reali speranze  e potenzialità. Tantissimi nostri laureati sono costretti ad emigrare in altre realtà per cercare lavoro”.  
Serra apprezza il fatto che il Rettore insieme agli organi di governo dell’Ateneo abbia “garantito un rapporto di forte lealtà nei nostri confronti” ed abbia “investito sulle attività studentesche senza aumentare il carico delle tasse”. 
Afferma, infine, che “la componente studentesca non intende rinunciare alle sue responsabilità e ai suoi impegni di stimolo, vigilanza e partecipazione nella convinzione che l’impegno comune possa essere la migliore strada verso la crescita del nostro Ateneo”.
 
IL PRESIDE MAGGIONI
“Università, sviluppo locale e occupazione”

Sguardo critico alla realtà del Mezzogiorno nelle parole di Vincenzo Maggioni, Preside della Facoltà di Economia, decano dei Presidi della SUN, che nella sua relazione ha focalizzato l’attenzione sul ruolo svolto dalle Università nello sviluppo economico del territorio in cui sono site.
Maggioni sottolinea la difficoltà di conciliare attività di ricerca e processi formativi con il ritmo delle metamorfosi del mondo del lavoro. Alla base di questa problematica c’è, per l’economista, il fatto che “l’Università si è sempre più adagiata sulla falsa icona del contenitore di concetti e paradigmi teorici, astrattamente lontani dalla realtà circostante”. Per territorializzarsi l’economia ha bisogno di “centri, istituzioni ed attori che le forniscano le risorse strategiche e che, a loro volta, consentano la realizzazione di un inscindibile legame tra competitività e territorio”. Per Maggioni l’Università non dovrebbe essere più “circoscritta alle attività di formazione e di ricerca ma protagonista dello sviluppo economico e sociale del territorio”; per realizzare ciò l’Università dovrebbe diventare “facilitatore di scambi del sistema economico locale e le sue strutture di ricerca accumulatori di sapere scientifico altamente qualificato attraverso la formazione di comunità professionali”. Il Preside auspica “forme ibride di conoscenza, la nascita di consorzi università-impresa, di club tecnologici, di programmi cooperativi di Ricerca, Sviluppo ed Innovazione”. Purtroppo, “ad oggi queste forme relazionali sono ancora limitate e la nascita di nuove imprese dal mondo della ricerca scientifica non rappresenta un evento ricorrente nel nostro Paese e nella nostra Regione sia per l’esistenza di una ancora scarsa cultura della gestione dei risultati della ricerca e della proprietà intellettuale sia per la carenza di strutture e servizi in grado di attivare e sostenere il processo di trasformazione dei risultati della ricerca in opportunità di sviluppo commerciale”. Non bisogna trascurare, poi, la “utilità sociale della conoscenza e la conseguente necessità che le competenze, il sapere e la ricerca possano essere trasferite al contesto locale”. Maggioni lamenta il fatto che “non sempre il capitale umano viene valorizzato nei contesti di nascita e prima formazione”. La decisione, ad esempio, per molti ragazzi di laurearsi al Nord “si fonda sulla consapevolezza delle maggiori opportunità lavorative che il Nord può offrire”. E’ necessario, dunque, “porre attenzione alla ricettività occupazionale del territorio. Nella nostra Regione, ad esempio, prevalgono piccole e piccolissime imprese in difficoltà a sopportare i costi di personale con titoli di studio universitari”, così “la domanda di lavoro in Campania appare fortemente squilibrata a vantaggio delle professioni operaie”. Ad oggi, però, sono state attivate modalità di ingresso nel mondo del lavoro che stanno assumendo sempre più importanza tra cui lo stage e lo sviluppo dei servizi di placement “che consentono di creare dei veri e propri mercati virtuali del lavoro”.
La soluzione del problema consisterebbe, per Maggioni, nel “potenziare i giovani; occorre facilitare la loro capacità di esprimersi cogliendo opportunità imprenditoriali autonome”. 
 
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