Le proposte delle rappresentanze studentesche Calendario d’esami annuale, appello di maggio

“Fino ad un anno fa non sapevo neppure che esistessero i rappresentanti degli studenti, tra i vari organi della Facoltà”, con queste parole sincere e semplici si è presentata Maria Domenica Dragone, Mini per gli amici, neo eletta a Giurisprudenza nelle liste di Confederazione. “Anche prima di venire eletta mi facevo già portavoce degli interessi di studenti che versavano nelle mie stesse condizioni – spiega -. Non disdegnavo, in particolare, di andare a far casino in segreteria, dove facevo presente i disservizi e la disorganizzazione che doveva patire chi come me era iscritto con matricola ‘131’. Ci ricordiamo tutti che il famigerato Secondo Corso di Laurea si sarebbe dovuto separare dal primo dopo un certo tempo e che invece così non è stato. Bene, questo stato di cose ha prodotto solo fastidi per gli studenti, ma nessuno ne ha parlato”. 
Quali battaglie senti di dover portare avanti? “Innanzitutto il carico didattico eccessivo degli esami. E non mi riferisco ai libri che servono alla preparazione di base in una materia, ma a tutti quei libri ‘in più’ che spesso vertono su argomenti deliranti. Io per Diritto penale con il professor Fiore ho dovuto portare un libro sulla filosofia tedesca e sono stata costretta a farmi tradurre numerose parole dal tedesco all’italiano. Alla fine mi sono accorta di non conoscere bene la differenza tra furto e rapina ma di sapere un po’ del pensiero tedesco sull’argomento… Credo che gli esami vadano semplificati e razionalizzati, di fronte a cose del genere i docenti non possono poi avercela con noi perché ci lamentiamo dei programmi troppo lunghi”. 
Quali gli altri punti dolenti della Facoltà? “C’è sempre il problema aule, mai troppo grandi per accogliere tutti gli studenti che sono costretti a stare seduti a terra, in spazi inadeguati e scomodi o in ambienti ‘video-collegati’ e poi c’è la questione dei ‘disservizi’ igienici. Basta fare un giro a via Porta di Massa per rendersi conto che su tre bagni due non funzionano ed uno è inaccessibile…”.
E per quanto riguarda la didattica? “I professori non sempre si trovano agli orari di ricevimento. Manca un calendario degli appelli d’esame razionalizzato; lo studente ha ormai delle esigenze nuove rispetto al passato, ora ha bisogno di sapere con anticipo quali sono gli appelli disponibili in tutto l’anno così può organizzarsi meglio il lavoro e programmare gli esami. Siamo una delle poche Facoltà che ancora non ha adottato il calendario annuale degli esami, spero che presto se ne discuta seriamente”. 
La semestralizzazione: “ha creato grossi problemi soprattutto agli studenti del vecchio ordinamento che ora sopportano alcuni mesi di ‘buio’ nei quali non hanno lezioni da seguire e non possono sostenere esami. Allora ecco che, secondo me, sarebbe stato fondamentale lasciare a loro disposizione l’appello di maggio, invece di cassarlo. E’ vero, qualcosa di positivo pure c’è stato, come la reintroduzione del mese di marzo e di un altro appello tra novembre e dicembre, ma ci vuole stabilità. Altrimenti si ingenerano false attese negli studenti”. 
Marco Merola 
- Advertisement -




Articoli Correlati