Divergenti le reazioni che arrivano dal mondo delle rappresentanze studentesche, le quali proprio su questo punto sembrano rimettere sul piatto le loro basi ideologiche. Soddisfazione arriva dagli Studenti per le Libertà, che con il vicepresidente del CSNU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) Pietro Smarrazzo, sostengono che l’accordo “è fondamentale per il rilancio del sistema universitario campano. La Campania è, infatti, la prima regione che comprende lo spirito della riforma e dimostra di avere un approccio moderno per il mondo universitario”. Le critiche, invece, diventano sempre più forti man mano che ci si sposta a sinistra. Si denuncia il mancato coinvolgimento degli studenti come parte attiva nella stesura dell’accordo nel quale, sottolinea Link, “riscontriamo forti criticità. Innanzitutto l’istituzione del CUC risulta priva di rappresentanza di alcune componenti universitarie (sono esclusi i docenti associati, ordinari, ricercatori e dottorandi) mentre è prevista una generica rappresentanza degli studenti”. Marcello Framondi, presidente regionale di Confederazione, aggiunge: “questa componente studentesca non si sa con quale criterio verrà scelta. Siamo sette atenei: come verranno rappresentati?”. Da Confederazione, dubbi anche sul merito delle riduzioni dei Corsi di Laurea. “Siamo a favore di una razionalizzazione delle spese e degli sprechi – spiega Domenico Petrazzuoli, consigliere di amministrazione Federico II – cresciuti a dismisura negli ultimi anni con l’introduzione del 3+2, a favore di una logica, efficiente e competitiva organizzazione dell’offerta didattica della nostra regione. Saremo vigili affinché non vi siano tagli indiscriminati, all’interno del nostro Ateneo, di Corsi di Laurea e di Dipartimenti di rilevanza scientifica internazionale”. Dall’elenco dei primi Corsi tagliati, evidenziano da Link, non è stato rispettato il principio di non sovrapposizione (un esempio citato, le Facoltà di Economia presenti in varie sedi) mentre sono stati eliminati Corsi caratterizzanti ed innovativi in alcune Facoltà.
Forti perplessità arrivano anche a proposito della Card Studenti regionale. Commenta Framondi: “di annunci pubblicitari siamo stanchi, gli studenti sono pieni di card, dalla tessera del tifoso a quella per il cinema. Dalla Regione e dal Ministero vogliamo proposte serie, per accedere a laboratori, mense e biblioteche. Non c’è bisogno di nessuna nuova card, già oggi è possibile usufruire del libero accesso in alcune strutture semplicemente esibendo il libretto universitario. Piuttosto aspettiamo risposte vere, rispetto alle borse di studio che l’Adisu elargisce con il contagocce. Sono centinaia le segnalazioni che ci provengono dagli studenti che da più di un anno aspettano il pagamento delle borse pur essendo vincitori di un regolare bando. Chiediamo al governatore Caldoro che fine fanno gli oltre 6 milioni di euro di tassa regionale per il diritto allo studio che gli studenti versano ogni anno”. Dall’altro lato della scena politica, invece, Smarrazzo, afferma: “la Card permetterà di avere libero accesso ai servizi, alle strutture di tutti gli atenei campani, migliorando l’approccio all’informazione ed eliminando pratiche burocratiche che rallentano questo processo. Da studente campano non posso che ritenermi soddisfatto ed entusiasta per queste innovazioni”.
Forti perplessità arrivano anche a proposito della Card Studenti regionale. Commenta Framondi: “di annunci pubblicitari siamo stanchi, gli studenti sono pieni di card, dalla tessera del tifoso a quella per il cinema. Dalla Regione e dal Ministero vogliamo proposte serie, per accedere a laboratori, mense e biblioteche. Non c’è bisogno di nessuna nuova card, già oggi è possibile usufruire del libero accesso in alcune strutture semplicemente esibendo il libretto universitario. Piuttosto aspettiamo risposte vere, rispetto alle borse di studio che l’Adisu elargisce con il contagocce. Sono centinaia le segnalazioni che ci provengono dagli studenti che da più di un anno aspettano il pagamento delle borse pur essendo vincitori di un regolare bando. Chiediamo al governatore Caldoro che fine fanno gli oltre 6 milioni di euro di tassa regionale per il diritto allo studio che gli studenti versano ogni anno”. Dall’altro lato della scena politica, invece, Smarrazzo, afferma: “la Card permetterà di avere libero accesso ai servizi, alle strutture di tutti gli atenei campani, migliorando l’approccio all’informazione ed eliminando pratiche burocratiche che rallentano questo processo. Da studente campano non posso che ritenermi soddisfatto ed entusiasta per queste innovazioni”.